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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 28 novembre 1795

N. 6

Serenissimo Principe,
sarebbe soddisfacente al divoto mio zelo se la spedizione di espressa Brazzera, a cui mi determino, sollecitasse a Vostra Serenità liete notizie sullo stato di salute nelle contermini località della Bossina.
Alternando tra la fiducia e l’apprensione, ma pur in mezzo alla contraddizione de’ rapporti disposto a confortanti lusinghe, le scrivo in oggi dissipate dalla lettera dei due commissionati uffiziali, tenente colonnello Sinobad e colonnello Danese col’ inoltrati dall’autorità del competente Eccellentissimo Magistrato.
La malfidente riserva de’ Turchi comandanti sotto sublimati pretesti di gelosia politica negò a medesimi qualunque esame e visione degli amalati di sospetto carattere.
Seppe però la loro intrepida avvedutezza deluder le guardie ottomane e clandestinamente penetrando nelle case infette servir all’importante oggetto della propria difficile destinazione.
Con improvviso scoppio si è sviluppato nei subborghi e negli stessi recinti della fortezza di Glamoz in due famiglie il contagio con tale violenza che in sette giorni vi furono tumulati quattro cadaveri decessi nel decubito di poche ore; tracciato a visibili segni il funesto miasma da buboni, carboni, e petecchie.
La fatal emergenza li necessità ad abbandonar quel pericoloso soggiorno riducendosi in un vicino villaggio, da dove, senza più oltre retrocederanno nei pubblici lazzaretti; inutile ormai ogni maggior pericolo per esaurir con più precisione la indubitata esistenza della infezione contagiosa.
Essa mi angustia per i rapporti essenzialissimi di nazione, di stato e di erario, che in se congiuntamente abbraccia, ma non mi distoglie dal deliberato proposito di ridurmi fra brevi giorni a Spalato e quindi alla visita della linea per rinforzar i presidi stabiliti a comun sicurezza.
Io affronto senza riserva i disagi della stagione inclemente; ma mi è d’uopo invocar dall’Eccellentissimo Senato quelle risorse che dipendono dalla sua autorità e che sono indispensabili all’urgenza del presentaneo bisogno.
I pubblici legni di questo riparto abbisognano di tenda ed aspettano con impazienza le rasse che li garantisca dall’intemperie.
Le munizioni della Provincia appena somministrar possono per un mese lo spesato di pan biscotto.
Nei depositi manca la polvere; nè io azzardo arbitrar contro le leggi prevalendomi di quella che esiste nei tre intangibili della Superiore Provincia.
Ai competenti Eccellentissimi Magistrati non ho omesso il riverente ricordo per quanto incombe alla rispettiva loro influenza.
Lontani in riflessibile numero dalle proprie insegne con licenza gli uffiziali di questo riparto, confido che l’Eccellentissimo Savio alla Scrittura, sulla base del trasmessogli foglio, ne affretterà l’immediato ritorno.
Ordinato poi il regresso in Provincia di dieci compagnie italiane col Decreto 10 ottobre, io mi credo in dovere di sollecitarne riverentemente l’effetto, poichè finora tre sole pervennero a queste rive; e restano tuttavia senza sostituzione le tre spedite in Levante del reggimento.
Gli oltramarini degradano di 60 teste dal numero legale; e questa milizia, soprattutto diretta da attivi uffiziali, avvezza a qualche traccia di subordinazione, mi ripromette un più utile servizio di quello chè sperarlo si possa dall’aggregato de’ terrieri, insofferenti della disciplina, assuefatti ad una vita troppo libera e vaga, e quindi non suscettibili di fermezza e di moderate riserve in circostanza di tanta gelosia.
La provvida maturità di Vostre Eccellenze vorrà calcolarne il valore e gli effetti, e quindi accelerar gl’invocati sussidi, onde secondati con opportuni mezzi le rette intenzioni di un Cittadino che ha l’oner di servirla, possa egli non demeritar nell’esercizio delle sue ispezioni l’umanissimo compatimento dell’Eccellentissimo Senato.
Dalla sua generosa condiscendenza imploro il più pronto ritorno della galera e galeotta, che costì tradusse l’Eccellentissimo precessore, sicchè accrescendosi col ricapito di ambedue i legni il modo di verificar le disposizioni relative ai publici oggetti annessi per tanti rapporti alla responsabilità del carico, io sia in grado ricompierli con quel candor di zelo che conviene ad onesto cittadino. Grazie.
Zara 28 novembre 1795.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.

Nota: Arrivato il 7 dicembre 1795.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.