8 aprile 1651 - 1652 Marco Bembo
Dispaccio del 3 aprile 1652
N. (senza numero).
Serenissimo Principe,
in ducali di 13 decembre prossima passato, hebbi le sapientissime prescritioni di cotesto eccellentissimo Senato per la terminatione delle differenze assai gravi che vertivano tra l’universale delli Pastrovichi da una, et il comun di Lastua compreso nella stessa pertinenza dall’altra, che distintamente portato havevo a notitia di Vostra Serenità in mie humilissime lettere de di 21 novembre decorso. Il punto del giudicato pretesto da quei di Lastua, et conteso con vehemente acrimonia da tutto l’universale, anco in quest’ultime esperienze, mi s’è reso altre tanto difficile, quanto dall’Eccellenze Vostre è stato conosciuto providamente importante a’ stessi publici interessi, massime nelle corenti travagliose congionture. Tra le difficoltà ad ogni modo ho voluto avanciarmi nelle pratiche per render sodisfati gl’uni e gl’altri, et favorevole con mezi acreditati giuridicamente conoscere di richiedersi longhezza di tempo per la decisione agiustata, convenendo riveder et osservar scritture di centenara d’anni, ne puotend’in alcun modo disporsi tra di loro ad amicabile componimento et implorando entrambi la publicatione della mia sentenza, ho finalmente sotto li 18 del caduto fattala publicare, che quanto al detto capo nulla differisse, ma come di causa contentiosa et grave assumo in questa carica la giudicature delle liti et differenze civili che vertiscono o vertiranno tra li stessi di Lastua, fino alla decisione della causa stessa, giusta al prescrittomi saggiamente da Vostre Eccellenze. Ho stimato bene di tralasciar il criminale, ancor che nell’accennate ducali mi s’ingionga d’assumer in me pur questo, toccante le persone d’essi di Lastua, perchè essend’il criminal tutto appoggiato imediatamente in prima istanza alla giurisditione ordinaria di questo illustrissimo signor Rettor e Provveditor, senza che sopra ciò vi sia stata mai contesa, il proprio infervoratissimo zelo m’ha fatto credere che possa pregiudicarsi alla stessa giurisditione publica con l’innovar alcuna cosa circa al criminal medesimo et aggregarl’al civile, ch’è contentioso tra questi sudditi: nel che supplico Vostre Eccellenze a gradire la mia essemplare devotione con cui rassegno il proprio sentimento a’ loro sapientissimi beneplaciti. A gl’altri capitoli de gl’uni e de gl’altri ho risposto pure giusta norma, ordinatami da Vostre Eccellenze, come il uttto le apparirà dall’annessa copia: l’una e l’altra parte si dechiara contenta del delliberato circa il giudicato, havend’io in ciò mirabilmente giovato l’insinuationi antecedenti fattele di mio concerto et le susseguenti rimostranze del mio affetto svisseratissimo verso loro, dependente dalla publica patente predilletione che sopra tutto ricerca la corispondente unine et benevoleza tra loro medemi, in tutti tempi proffittevole, ma in queste travagliose contingenze assolutamente necessaria; et per ciò incaricata da Vostre Eccellenze, che singolarmente mirano la loro conservatione e tutte illustrissime amplissime beneditioni ho udito in risposta a quest’ufficii, et nulla tralasciarò già mai per tenerli sempre più uniti et disposti a quanto com(?) a fedelissimi sudditi, cotanto protetti dalla Publica Maestà. Quelli di Lastua, come sodisfatti rimandono circa al detto giudicato, così con grande humiltà hanno mottivatomi qualche doglianza di non esser stati essauditi nelli detti capi suplicati di provigione annua corispondente a quella che gode da questa Camera l’universale de Pastrovichi et della partecipatione delle paghe dalla (?) munificenza assignatale di cento persone a conditione di quelli di armade, obbligat’alla guardia di quel paese , rappresentando d’essere non disuguali di merito, nè inferiori nel servitio, facendo pur loro guardie continue a posti importanti et esponendosi prontamente ad ogni rischio per il servitio, come per apunto nelli giorni passati hanno operato con la presenza del caichio di Dulcigno, rapresentat’in altre mie all’Eccellenze Vostre. Io li vado consolando con quella soavità che posso maggiore, et ho stimato bene signifficar l’intero a Vostre Eccellenze, sottoponend’il tutto alla publiche stime delliberationi. Gratie etc.
Cattaro a 3 aprile 1652.
Marco Bembo Proveditor Estraordinario.
Allegato: conferma degli antichi capitoli e privilegi per gli abitanti di Pastrovichi e Lastua (2 cc.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 3.
Trascrizione di Giulia Giamboni.