25 febbraio 1701 Francesco Loredan
Dispaccio del 29 settembre 1701
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
mi sono state portate gagliarde instanze dalli rappresentanti questa comunità esservi alcuno che vogli intraprendere l’impiego della carica di Fonticaro de publici grani di questa terra, mentre sortisce maggiore l’aggravio che l’utile, come humilmente rappresenterò in questo foglio alla Serenità Vostra. Con decreto Basadonna, fu Podestà e Capitanio in Capodistria G d [??] restò stabilito che chiunque subintrerà nell’attioni di Fonticaro nel fontico debba ricevere li grani a peso di lire 132 il staro, et fare la riconsegna nella quantità medesima, riflesso indubitato, che permanendo sopra li granari per qualche tempo decadono dal peso stesso, et si rendono minori anche per il spurio che va disperdendosi. La Serenità Vostra che ben tutto comprende et che dà lume et sollevo a quei disordini che secondo gli incontri occorrono, anche in questa occasione intraprenderà un riflesso opportuno per la dovuta cautione di questo fontico, et salvezza di chi lo maneggia, per non incorrer in qualche aggravio maggiore dell’utile, che consiste in soli ducati dieci annui continui. Da rettori antecedenti al decreto sudetto fu stabilito che li fonticari dovessero ricever il formento a misura ordinaria m’a (!) peso di lire 132, per poi riconsignarlo a misura ordinaria, il che col decreto esposto fu abolito et terminato, come humilmente esposi. La saggia intelligenza di Vostra Serenità saprà disponermi la gravità de suoi mai erranti riflessi per cautione et sicurezza dell’affare motivato, con che haverò a sollecitarlo giuste le prescritioni infalibili, che mi veniranno dettate. Gratie etc.
Rovigno 29 settembre 1701.
Al serenissimo Prencipe di Venetia. Francesco Loredan, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 82.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.