19 giugno 1701 Marco Zen
Dispaccio del 12 marzo 1702
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
questo fedelissimo popolo, che per la sterilità del territorio è costretto mendicare dalla sorte il provedimento de formenti per tutto l’anno, prova nel corrente, a causa della nota siccità corsa, che gli ha diminuito ogni altra rendita, anco la sfortuna che scarseggiano a questa parte bastimenti di Morea che sono soliti somministrarle per ordinario il bisogno.
In tali angustie ristretto, risolvono li Sindici di questa città di procurare costà qualche incontro che possi dar ristoro a tale indigenza, con speranza che succedano occasioni prossime per la compreda, mentre in altri tempi non hanno mai provato simili difficoltà.
Univo però alle suppliche universali di questi sudditi anco quelle del mio zelo per il loro sollievo, implorando dalla publica sapientissima auttorità le sue generose beneficenze et la permissione, perché nascendo incontri agli interessi di questa città di provvedere alla necessità imminente, possa esserne fatto il trasporto qui, onde riconoscendo questi sudditi anco da quest’atto di paterno amore della Serenità Vostra di essere considerati nelle loro ingenti ristrettezze con effetti pietosi, potranno sempre più benedire il publico nome e sacrificare, come sono per altro pronti, le vite e le sostanze a gloria della patria serenissima. Gratie etc.
Capodistria, 12 marzo 1702.
Marco Zen, Podestà e Capitanio di Cappo d’Istria.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.