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19 giugno 1701 Marco Zen

Dispaccio del 2 luglio 1702

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
mentre spirava la condotta di quattro dacii, s’è dato il mio debito senza dilatione a procurarne la loro affitanza, per vedere sempre più assicurato il publico patrimonio nei riguardi anco del migliore vantaggio della Serenità Vostra, e come mi sortisce vederli tutti ricondotti, così n’humilio all’Eccellenze Vostre riverentissimo il raguaglio per la suprema loro approvatione.
Il dacio della corneria di Grisignana, che nella passata condotta d’anni cinque era statto affittato a Zuane Manzoni per lire 360 valuta corrente, resta da lui ricondotto per il tempo medesimo giusta l’ordinario, et per la summa istessa; et così pure quello delle beccarie delle ville, che per anni due era statto levato da Piero Francesco per lire 190 buona valuta, viene abboccato per il tempo sodetto da Pietro Ombrella per lire 191 buona valuta. L’altro della grassa, tenuto pure nelli due anni decorsi dall’antedetto Francesco per lire 160 buona valuta, viene hora abboccato per l’istessa summa e per li due anni avvenire dal medesimo Pietro Ombrella. Il quarto poi, ch’è il più importante, intitolato il dacio delle rendite di Dignano, fu affittato in condotta d’anni quattro decorsi giusta l’ordinario per ducati 540 all’anno, ond’io coll’oggetto di migliorarlo, usate le diligenze proprie, e colla pubblicatione de proclami e cogl’esperimenti de repplicati incanti, ho il contento di vederlo considerabilmente accresciuto sino a ducati 655, che vuol dire ducati 115 correnti all’anno di più della spirata condotta, così che rillevo l’accrescimento in tutti gli anni quattro a ducati 460, abboccato in tal summe da Pietro Ombrella.
Mentre però sarò egualmente attento perché restino tutti essi dacii cautelati da sufficienti pieggiarie a sicurezza maggiore del publico patrimonio, ne rassegno in tanto all’Eccellenze Vostre humilmente le noticie, per venerare le sapientissime deliberationi dell’eccellentissimo Senato. Gratie etc.
Capodistria, 2 luglio 1702.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.