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19 giugno 1701 Marco Zen

Dispaccio del 12 luglio 1702

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
essecutivamente all’incarico rillevato dal mio humilissimo debito in ducali della Serenità Vostra 14 giugno spirato, spedii senza ritardo persona d’habilità perché coll’uso della maggiore cautella dovesse scoprire se a Goricia, Gradisca, Trieste et loro territorii si facessero preparamenti per riccevere milicia che dovesse callare in quelle parti, il numero et la qualità d’essa, ed osservare tutto ciò che si rendesse necessario, e mentre in questo punto se ne ritorna, doppo il consumo di più giornate d’impiego, mi sortisce havere con sicurezza:
che la speditione già seguita della fanteria, quale si trattiene anco di presente in Trieste, et della cavaleria ch’era sui Carsi, cioè alle Pinca (?) del territorio medesimo, fosse con dissegno d’attenderne altro numero considerabile, la maggior parte però cavalaria ch’era statta ordinata dalli confini d’Ungaria, Dalmazia, Boemia, Transilvania e Stiria per convogliare le proviande all’armata cesarea in Italia, per al parte del Friuli veneto, stante l’impedimento che gli veniva fraposto dalle navi francesi, che scorseggiavano questo golfo, ma che intesati (?) la presenza de francesi medesimi, non solo era statta sospesa la marchia divisata, ma con ordine di Sua Maestà Cesarea fatta partire, pur anco la cavalaria che s’era avvanzata, buon aparte della quale in questi giorni se ne sia rittornata alle proprie case per essere tutta gente habitante a’ confini della Crovatia e luochi sunnominati, destinata e pagata annualmente dall’Imperatore per haverla pronta in ogni caso a’ confini predetti, restando, colla mutatione delle cose, sospesa pur anco la marchia del Generalissimo, per il quale era di già statto preparato l’alloggio in Trieste, così che, rimesse le confusioni et alterationi che correvano a quelle parti, vivono di presente gl’austriaci molto contenti, vedendosi essersi dal disturbo d’alloggi di tale milicia non meno che da quei danni che havessero potuto riccevere, e che di già principiassero a rissentire quelli di Trieste e suo territorio dalli soldati che colà si trattenevano.
Si dice che si fermarano solamente 400 soldati in Trieste, a maggiore sicurezza delle proviande che vengono giornalmente in detta città condotte, e che sarà loro data la muta di tempo in tempo a 50 per volta, né di vantaggio traspira in quelle parti dove sin hora non s’era fatto immaginabile preparamento, tutto che la persona spedita, capace per se stessa, e colla cognitione anco della lingua, habbi usato le maggiori diligenze tanto in Goricia quanto in Gradisca, e luochi circonvicini per rillevarne con sicurezza le noticie.
Hieri fu dato principio in Trieste a caricare il vassello inglese  di proviande per Ponta di Goro, col quale partiranno di conserva due marsiliane stessamente cariche, continuandosi tuttavia il carico di sale per Fiume e Buccari, come nell’ultime mie di 10 corrente rassegnai all’eccellentissimo Sentao.
Starò però non ostante nell’attenzione maggiore ad ogni novità che fosse per insorgere a’ confini, né mancarò di portare del tutto con essata distintione le dovute noticie alla Serenità Vostra, per intiera essecutione di quanto mi resta prescritto in più mano di accennate ducali dell’eccellentissimo Senato. Gratie etc.
Capodistria, 12 luglio 1702.

Marco Zen, Podestà e Capitanio.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.