19 giugno 1701 Marco Zen
Dispaccio del 26 luglio 1702
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
sopra i motivi che da più parti mi sortì hieri riccavare, ch’alcune navi francesi fossero incaminate a queste parti, non rittardai di spedire imediate persone, per haverne la sicurezza, verso li luochi littorali di questa provincia, e mi succede in questo punto pur troppo d’accertarmene e rillevar insieme gl’accidenti molesti dalle navi medesime causati, che per non rendermi di soverchio tedio alle publiche gravi occupationi, restarò di spiegare nelle presenti, poiché sono espressi con distintione dagl’annessi constituti havuti da Pola, che posso credere pervenuti a quest’hora sotto i publici supremi riflessi, mentre mi avvisa quel publico rappresentante haverli spediti con sue nell’accompagnare costà il patron Antonio de Rossi, cui fu tolta e svaleggiata la propria peota.
Questa sera pure il Conte d’Erbestain, General cesareo in Trieste, mi ha fatto per un suo messo essibire l’ingionte, dal contenuto de quali comprenderà la Publica Sapienza quant’emerge di sospetto a quella parte, e sì come ho creduto io contenermi nei termini generali che stanno espressi nelle risposte annesse, così reputo dover tutto in solecitudine humiliare alla Serenità Vostra, come faccio una speditione di brazzera a posta, onde possano dalla sovrana auttorità dell’eccellentissimo Senato prendersi le proprie sapientissime deliberattioni, anco sopra il punto se habbino ad esser pratticati li passaporti colle dichiarationi desiderate per quelli che volessero portarsi a Trieste, mentre in tanto non ometterò di contribuire quanto è nel mio debito per invigilare et raccogliere maggiori noticie a publico lume. Gratie etc.
Capodistria, 26 luglio 1702.
Marco Zen, Podestà e Capitanio.
Allegati: dispaccio del conte d’Erbestein al podestà di Capodistria (1 c.); risposta del podestà di Capodistria (1 c.); costituti di Antonio de Rossi, che raccontano l’aggressione subita da parte dei francesi (2 cc.); dichiarazioni di Orsato Demezo (2 cc.); costituto di Nicolò Radovich, meriga della villa di Medolino (1 c.); costituto di Giacomo Slipievich Pozuppo della villa di Prementore (1 c).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.