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19 giugno 1701 Marco Zen

Dispaccio del 12 agosto 1702

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
s’attrovano tuttavia nelle vicinanze di Pirano, a Porto Rose, due navi francesi, una delle quali montata dal Kavalier de Furbin, scorseggiando quest’aque et facendosi vedere con bordi fuori nel golfo, chiamando all’obbedienza tutte le barche che puonno scoprire per osservar i loro passaporti. Hieri, sull’hora del pranzo, mentre il sodetto Kavalier de Furbino colla sua nave s’attrovava un miglio circa lontano da quelle rive, fu regalato di cento barbini e cinquanta pentali dal reverendo Conte Marco Caldana d’essa terra di Pirano, da pocco tempo in qua constituito nella dignità sacerdotale, havendo spedito con una brazzera e con lettere tre suoi figli ad offerire il regalo stesso, quale fu riccevuto dal Kavalier medesimo, facendo dar da bere a detti figli Caldana e consignando loro la risposta del foglio resogli, nel qual incontro gli fece fare detto Kavalier cinque tiri di canone in tempo che partorirono per rittornare in terra.
All’avviso pervenutomi di tale affare, penetrato da quell’illustrissimo signor Podestà solo qualche tempo doppo, m’è parso incaricare lo stesso publico rappresentante acciò con seriosa privat’ammonitione al sodetto reverendo Caldana divertisca la continuatione di tali procedure, facendosi comprendere essere queste contrarie al sentimento contenuto in più mano de ducali dell’eccellentissimo Senato e proclami publicati, che prescrivono il non doversi prender ingerenza con alcuno de partiti, ma pur anco preggiudiciali ai riguardi di sanità, sospendendo per hora ogn’altra maggiore correttione per non dar corpo all’accaduto, e per dipendere dalle sovrane deliberationi dell’Eccellenze Vostre; e rillevo da responsive de medesimo publico rappresentante essersi detto reverendo Caldana prottestato, quando havesse creduto dar ombra veruna della propria fedeltà al suo Prencipe, ciò non haverebbe già mai pratticato, ma essere statto condotto a tal passo innocentemente, a causa di certo libro da lui già posto alle stampe sopra le grandezze dei re di Francia, e particolarmente del regnante a cui lo dedicò, e dal quale ottenne in ricompensa lettere di ringratiamento di propria mano sottoscritta, che dice conservare tuttavia l’auttentica, aggiongendo che lo fece poi anco nei riguardi particolari del signor Kavalier de Furbin, perché havendo questo un zio cardinale, potesse lui reverendo Caldana, per essere constituito nel grado di sacerdote, sperare da sua eminenza qualche carica o benefficio.
Altro di nuovo non insorge per hora a queste riviere, applicandosi solo in Trieste con tutta la maggior attentione a trincierare quel porto, et alla vigilanza più attenta di guardie giorno e notte alle rive, essendosi accresciuto il numero delli 400 soldati sino a mille tutti tedeschi, e rallentate le condotte di proviande, sbigotiti per altro quegl’habitanti della voce che possano, coll’arrivo d’altre navi francesi, capitare pur anco palandre, e non pocco confusi per la nuova riccevuta dell’incendio del vassello inglese che servì di trasporto delle proviande a Ponta di Goro, si motiva da qualche giorno in qua, che nel contado di Pisino possano capitare, coll’oggetto anco di svernare, cinquecento soldati a cavallo, facendosi pure colà le doglianze medesime già da me rifferite, che continuano tuttavia in Trieste, contro veneti.
Mentre però versarà il mio debito nel procurare la sicurezza più certa dell’arrivo della cavalaria predetta, non mancarò pure d’invigilare all’indennità de confini per uniformarmi sempre più alle sovrane prescrittioni della Serenità Vostra. Gratie etc.
Capodistria, li 12 agosto 1702.

Marco Zen, Podestà e Capitanio.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.