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19 giugno 1701 Marco Zen

Dispaccio del 9 ottobre 1702

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
in occasione d’havere molte volte accudito per la buona direttione di questo Santo Monte, ho potuto scoprire che li ministri d’esso, quando viene contato qualche summa di danaro da debitori, lo girano a scanso di capitale senza che prima resti saldato il pro, sino a quel tempo scaduto.
Quest’abbuso pernicioso, introdotto con preggiudicio tanto notabile del luoco pio e con alteratione del buon ordine nel giro di scrittura, chiama il mio debito all’occlusa terminatione, per impedirne il progresso.
Perché possa però ella sortire l’intiera sua essecutione, l’humilio a’ sapientissimi riflessi dell’Eccellenze Vostre, acciò che quando fosse conosciuto propria dalla Publica Suprema Sapienza, degni avvalorarla coll’approvatione dell’Eccellentissimo Senato, ed in tal modo, tolto il disordine così preggiudiciale al Santo Monte, il di cui capitale, unicamente instituito dalla publica pietà e providenza per sovvegno e commodo de poveri, sarà in avvenire per meglio custodirsi e presservarsi. Gratie etc.
Capodistria, 9 ottobre 1702.

Marco Zen, Podestà e Capitanio.

Allegato: terminazione del rettore di Capodistria (1 c.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.