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21 ottobre 1702 - 1704 Ferdinando Priuli

Dispaccio del 27 gennaio 1703


N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
questa mattina, per mano del Baron di Milier, spedito espressamente dal signor General d’Haiister, mi vengono presentati li due uniti fogli, uno de quali contiene finalmente la risposta all’incluso ufficio; dall’altro, che resta pur humiliato alla publica sapienza, comprenderanno Vostre Eccellenze il contenuto e i termini ne’ quali ho ristretto la risposta. Doppo poi pienissime ufficiosità pratticate dal sudetto Baron di Milier verso questa rappresentanza, si è espresso che il signor General d’Haiister desiderava sapere se era vero che corressero publici ordeni per la provincia, acciò per l’avvenire non fosse più data prattica, né somministrati viveri a’ bastimenti francesi, imperiali o d’altre nazioni che capitassero in questo golfo, nel qual caso lui haverebbe licentiate le truppe che tiene, e che aspetta a questi confini. Gli ho risposto che la stravaganza de tempi mi lascia per molte settimane privo della communicatione con la Dominante, e che solo gli potevo dire che sempre i publici rappresentanti hanno debito preciso d’invigilare con le necessarie preavertenze nella materia importante di sanità, al che, aggiontoli quei sentimenti di stima che ho creduto proprii verso la persona del Generale e sua plausibile condotta, si è licentiato, havendomi prima confidato gravissime dissensioni insorte con l’altro General d’Herbestein, e inoltrate sino a’ termini di disfida, divertita poi da quei cittadini e principali ufficiali, che dà motivo all’Haiister di portarsi fra qualche giorno a Goritia e poi a Vienna, con mio sommo dispiacere, havendomi già conciliato con lui la migliore corrispondenza, che ha valso a render immuni questi sudditi dall’insopportabili violenze de crovati, che si sono tutte contenute nel proprio confine. Vanno partendo dal contado di Pisino le militie, ma ne sopragiongono di nuove, essendo la settimana decorsa arrivati in Trieste 400 tedeschi, che può essere che s’imbarchino con le prossime proviande per la Terra Ferma. Essiste attualmente in quel porto altra tartana di Sottovento che riceve il carico di formenti, farine e vena; due peote da Fiume sono già caricate di sale, e non attendono che il tempo per sciogliersi da quelle aque, lasciando a me il debito d’osservare per qual parte s’haveranno incaminato per raguagliarne opportunemente l’eccellentissimo Senato.
Il signor Conte Pettaz mi ha replicato l’instanze per la consegna del galeotto, dandomi intentione d’essibirne altri tre o quatro, quando habbi la facoltà di riceverli colla solita contributione de ducati trenta in circa per uno. Sarà però necessario che ad ogni commissione che Vostre Eccellenze si degnassero avanzarmi in questo proposito mi resti anco unito il modo di poterle essequire, coll’assegnamento della conditione del soldo che dovrò valermi. Non ho havuto l’honore d’ossequiare altre ducali di Vostra Serenità doppo le segnate 16 decorso. Ciò espono a sola giustificatione della mia sempre rassegnata obedienza. Gratie etc.
Capodistria, 27 gennaio 1702 more veneto.

Ferdinando Priuli, Podestà e Capitanio.

Allegati: dispaccio del generale d’Heister (1 c.); risposta del rettore di Capodistria (1 c.); altro dispaccio del conte d’Heister (1 c.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.