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21 ottobre 1702 - 1704 Ferdinando Priuli

Dispaccio del 8 febbraio 1703

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
alla mia comparsa in Muggia, incontrata questa carica dagli ossequii di que’ fedeli sudditi, gli ho esposto esser oggetti della mia mossa i clementissimi affetti della publica predilittione, che in mezo anche alle più pressanti occupationi e gravosi dispendii non solo non li perde di vista, ma, invigilando con amorosa carità alla loro sicurezza, mi ha ordinato la restauratione di quelle mura. Con questi, e uniformi sentimenti rillevanti la publica generosa clemenza, ho inserito nei loro cuori stimoli di devota gratitudine, mossi dalla quale essibiscono per la sudetta opera ducati trecento, come si degnaranno Vostre Eccellenze osservare dall’incluso loro foglio, al quale unisco pure col dissegno una succinta relatione del stato di quel recinto e castello, col riparo che ricercarebbe presentemente il bisogno, considerando humilmente che, essendo il luoco istesso esposto al confine, di somma gelosia agli imperiali, lo credo degno de publici riflessi, tanto più che si potrebbe render in stato di qualche mediocre difesa. Così potessi ricavare qualche soccorso per riparar i bisogni di questa città, che contenendo un numero di undeci porte, la maggior parte cadenti e inhabili, hanno necessità parte di restauro, e parte d’esser rifatte. M’asseriscono però questi cittadini che qualche numero delle dette, che non dano l’acesso a’ luoghi di comunicatione, e perciò superflue, si potrebbero otturare e riddur in picoli portelli, più facili a mantenersi.
Ben è indispensabile la construttione d’un nuovo ponte levador a questo castello, non potendo più il presente sussistere, se non con evidente pericolo e di chi ‘l transita, e di chi ‘l maneggia. Il coperto del magazen del legname è afato cadente, e trapassate le pioggie, infracidiscono i legni che vi sono depositati. Nell’incontro poi che ho havuto di rivedere il pratticato restauro di queste mura per il danno risentito dalle burasche del mare, ho rillevato essentialissimo disordine, che servendo queste di recinto a’ l’orti e case de privati, ogn’uno s’haveva fatto un’apertura, che ascendevano al numero di 58, per facilitarsi l’ingresso e l’uscita dalla città, e contrabandare a suo piacimento; ho stimato di publico servitio farli indifferentemente otturare, e assicurarne con vigoroso proclama la sussistenza. Rillevata la spesa alla summa di lire 160 soldi 10, ne supplico la bonificatione insieme con lire 24 soldi 8 nel far acconciar la feluca vecchia, spedita ultimamente alla Casa dell’Arsenal, mentre era per altro inhabile al viaggio. Ho ordinato l’ammasso de materiali per l’opera di Muggia, non vi essendo di qui chi vogli riceverla in apalto, se non con sicurezza di considerabile proverchio e ritardo del publico servitio. Gratie etc.

Capodistria, 8 febbraio 1702, more veneto.
Ferdinando Priuli, Podestà e Capitanio.

Allegati: somma delle spese per pagare le maestranze nei lavori di Muggia (1 c.); polizza di spesa per il restauro della fusta (1 c.); disegno che ritrae la piazza di Muggia, non datato (1 c.); relazione sullo stato della fortezza di Muggia (1 c.); copia del libro del Consiglio di Muggia (1 c.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.