• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 2 dicembre 1795

N. 7

Serenissimo Principe,
dalli suffragi di danaro che con metodiche anticipazioni vengono concessi a questa casa centrale del generalato dalla patterna provvidenza di Vostra Serenità dipende certamente il regolato sistema dell’Economica mia amministrazione e la possibilità di accorrere opportuno con socievole mano verso le camare subalterne, onde realizzare ad ogni occorrenza, e in tutti li mesi, la corresponsione delli fissati sovvegni a serventi, dal qual effetto, deriva l’utilità del pubblico sovrano servizio.
Dietro però alle tracie del mettodo che formano le norme di mie direzioni e, all’evidente prossimità del bisogno, trasmetto alle sapienti considerazioni di Vostre Eccellenze e della competente Eccellentissima Magistratura Ecconomica un conto trimestrale d’avviso da primo marzo 1796 a tutto maggio susseguente, stabilito in coerenza alle sovrane Ducali 12 febbraio 1788 more veneto, che ingiungono di provvedere le camare di trimestrali prematuri sovvegni.
Riassume egli le rendite tutte suscettibili di maturazione in tale periodo, tanto di essa camare rispettivamente, che dalla Cassa Generalizia, e contraposti li legali aggravi con il consueto sovvegno per supplire l’estraordinarie esiggenze di servizio; la soddisfazione de quali in confronto al total Redito lascia dimostrata la non dubbia occorrenza di [zecchini] 9655: [soldi] 16:12.
Invocco però colla più riverente lusinga la sovrana decretazione di Vostra Serenità giacchè sebben tenue la summa, riesce ella indispensabile nelle vigenti ingrate trepidazioni di stringente bisogno, per estinguere li catalogati positivi dispendi da ripartirsi in tanti divisi e lontani luoghi, e massime nella camara della superiore provincia, sempre passiva per la costituzione della sue ristrette rendite.
Umano sentimento e riguardo di Pubblico interesse e servizio mi consigliarono alla verificazione occular di general visita in questa real piazza a tutti li quartieri, corpi di guardia, tezzoni d’artiglieria, depositi e munizioni d’ogni genere onde desumere lo stato loro materiale, e diretto da tal conoscenza presentarne alle considerazioni della pubblica autorità le rissultanze.
Scortato però dalla personal intelligenza del direttor ingegnere in provincia tenente colonnello Ferro pottei rilevare in fatto a mia compiacenza quanto coll’unita relazione egli rassegna; ed è ch’eccettuata la munizione che inserve alla custodia di pan biscotto e pubblici effetti, tutti li quartieri, tezzoni ed altri depositi benche abbisognano di varie esenziali riparazioni saranno questi con misure di esattezza aggiustamente difesi ed in ottimo stato ridotti col solo mezzo delli mettodici mensuali dispendj, senza aggiungere per li motivi di aggravj Estraordinari alla Pubblica Ecconomia.
Unicamente per la costituzione delle munizioni suddette, e per li rimarcati gravissimi suoi deterioramenti nel tetto, pavimento e interne divisioni, che compromettono la conservazione delli costosi generi, riesce indispensabile il bisogno di un pronto ristauro guidato al dispendio di [zecchini] 250, e li materiali giusto l’inserto fabbisogno dedotto da calcoli delle più precise indispensabili occorrenze e aumentato necessariamente per le degenerate rovine, di soli [zecchini] 100 d’altro per lo stesso lavoro stabilito e rassegnato ancora nel 1776 da fù brigadiere Moser.
Unisce l’ingegnere suddetto, ed io riproduco alle deliberazioni della sovrana auttorità di Vostre Eccellenze, il fabbisogno assoggettato dall’Eccellentissimo mio precessore in ordine alle sapienti Ducali 21 maggio 1795 per errigere in prossimità alle munizioni indicate, il proposto necessario deposito per colocare li generi suscettibili al tarlo e da Vostra Serenità demandato all’Eccellentissimo Magistrato Economico col susseguente venerato Decretto 14 agosto predetto.
Formando questo pure un articolo di ben consigliata provvidenza, onde evvitare il gravoso effetto a pubblica soccombenza derivato ne tempi adietro, e non potendovi disgiungersi uno dall’altro perchè ambi colimano ad egual mira di sicura preservazione di tal natura di generi, io per impulso di doveroso zelo dedicato alli riguardi del miglior servizio di Vostra Serenità invoco la decretazione relativa, ond’esserne autorizzato al dispendio, e provisto delli materiali.
Devo inoltre rassegnare a lume della sovrana augusta sapienza che lasciatimi dal detto Eccellentissimo mio precessore li pegni ritratti delli notti sudditi Risanoti per esser posti in vendita in ordine alle venerate Ducali 18 aprile 1795 per il pubblico risarcimento delli riborsati [tallari] 600 alli derubbati Scuttarini, e dovendo da essi ricavarsi tallari 497 (contato avendo in danaro il supplemento) risulta l’intrinseco valore de medesimi di soli talleri 155, come dalle unite giurate stime fatte per necessaria direzione esseguire a questa parte.
Prima però di eseguirne la comandata vendita al pubblico Incanto sembrami prudenziale, in riflesso a così massimo degrado di valore, di rassegnare questo subordinato cenno per dipendere dagli ulteriori sovrani dettami di Vostra Serenità e Vostre Eccellenze. Grazie.
Zara 2 dicembre 1795.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.
Allegate le due perizie ordinate dal Querini.

Nota: Arrivato il 28 dicembre 1795.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.