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14 maggio| 1702 Giacomo Marin

Dispaccio del 13 giugno| 1702|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
humiliandomi con precisa devotione al sentimento delle ducali sempre da me ossequiate della Serenità Vostra di 8 andante zugno, hoggi pervenutemi, accudirò a quanto in esse mi viene prescritto, e comandata, né qui si pretermetterà ad ogni punto in esse esteso, e quando mi verrà ricercata e richiesta alcuna patente per valersi di trasporto di merci, o altro per questo golfo, perché li servi di sicurezza al camino e di libertà di comercio, sarà prontamente a gratis qui rilasciata con l’espressione del patrone, la di lui sudditanza, la qualità del legno e del carico e il luoco per dove sarà destinato, e sarà da me munita con la sottoscrizione, perché con tal cautella habbino ad haver un siccuro camino, et i legni esser rispettati, e sarà con gravi cominatorie fatto intender a patroni delle patenti che non passino abbusivamente da nome a nome. Non restandomi che rassegnarmi alla suprema grandezza di Vostra Serenità humiliandomi profondamente. Gratie etc.
Pirano, 13 giugno 1702.

Giacomo Marin, Podestà.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.