9 agosto| 1701 Alberto Barbaro
Dispaccio del 15 maggio| 1702|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
hoggi dall’illustrissimo et eccellentissimo signor Podestà e Capitanio di Capodistria mi vengono espedite le riverite ducali della Serenità Vostra in datta del dì 6 corrente, con le quali provederò, con tutta la vigilanza del mio debolissimo spirito, che siano prontamente essequite; resta solo che questa povera terra è redotta quasi deserta per mancanza d’habitanti, poi che per tal causa giornalmente succede ch’una lanchia, o sia lanza, delle navi francese viene a scorseggiar questo porto, carica di due periere, et alcune arme da fuoco e da taglio, con vinti huomeni in circa, quali insolentono tutti li bastimenti di questo poverissimo Serenissimo Stato, e pretendono di voler ch’ogni uno presti a loro obbedienza, come è seguito sotto li 12 del corrente, che Alvise Toso da Muran, ch’haveva la sua barca carica di formenton per uso della Valle di Montona, questi a viva forza volevano torli la robba, e abbruggiarli la peota; il Toso stesso si diffese con dir ch’era del Stato di San Marco, e questi tutto che sia gente sospetta per materia di sanità, hanno voluto venire in terra portandosi due di loro alla mia presenza; li dissi ciò che m’additava i miei debolissimi sentimenti, che per ciò li ho necessitati di partire. Ne porto sotto i sapientissimi riflessi dell’Eccellenze Vostre ogni cosa, perché possino prendere quelle delliberationi che stimeranno conferenti al bisogno, e riverente a cadauna dell’Eccellenze Vostre m’inchino.
Umago, li 15 maggio 1702.
Alberto Barbaro, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 83.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.