24 luglio| 1702 Giulio Pasqualigo
Dispaccio del 20 maggio| 1703|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in ducali venerabili 14 del passato, resta incarricata la mia ubbidienza d’informare Vostra Serenità, se doppo il decreto 1675 sia stata aggregata alcuna famiglia nel Consiglio di questa communità, in che numero et in che forma, se vi sia precisa necessità d’accrescere al presente il numero de cittadini, e se vi sia stata nell’aggregationi passate sempre la conditione di fermare in Pola il proprio domicilio.
Esteso dunque io l’uso delle mie applicationi per eseguir possibilmente i supremi commandi di Vostra Serenità, trovai che doppo il decretto sudetto sono state aggregate altre sei famiglie, e queste parte con volontarie offerte di dannaro, e parte senza alcun aggravio, come dall’aligata fede al n° 1, che rassegno a’ riflessi di Vostra Serenità.
Scarsi poi notabilmente di numero i cittadini, e benché si veggano descritti 32 nei libri della communità, ad ogni modo 20 di questi, trovandosi dispersi ad habitare in diversi luoghi della provintia, come al n° 2, et essendosi estinte undeci famiglie nel breve corso di 25 anni, come dalla fede al n° 3, oltre al ritrovarsi al presente diverse altre delle permanenti in questa città, senza posterità e prossime ad estinguersi, obliga perciò strettamente l’importante riguardo della popollatione, e quello della giustitia ancora, per le prerogative si godono nel giudicare, tant’in civile come in criminale, di bramare i qualche opportuno compenso dalla reggia auttorità e sapienza di Vostra Serenità, oppure nuova e numerosa aggregatione di famiglie, che a mio debolissimo parere non sarebbe molto dificile da conseguirsi se, levati gl’impedimenti rigorosi della parte 1701, s’esequisse la soavità e provida intentione del decreto su motivato 1675.
Fatta poi diligente osservatione nell’aggregationi decorse, trovai in una parte di 17 giugno 1646 la lodevole conditione che per l’avvenire non potesse alcuno essere ammesso al Consiglio, se prima non havesse stabilito il suo domicilio in questa città; doppo la quale aggregatisi molti con tale obbligazione, col progresso del tempo trascurata la sua osservanza, vi seguirono poi molte altre aggregazioni in contrario.
Spero con ciò addempito all’incombenza appoggiatami da Vostra Serenità, gratie etc.
Pola, 20 maggio 1703.
Giulio Pasqualigo, Conte e Proveditor, con giuramento.
Allegati: n° 1 nota delle famiglie aggregate nel consiglio della comunità di Pola dal 1677 al 1696 (1 carta); n° 2 famiglie e numero di cittadini del consiglio di Pola, abitanti (1 carta); n° 3 famiglie di cittadini del consiglio di Pola rimaste estinte dopo l’anno 1678 (1 carta).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 84.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.