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30 agosto| 1704 Girolamo Balbi

Dispaccio del 30 agosto| 1704|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
prima che mi giunesero (!) le venerate ducali di Vostra Serenità di 9 corrente, concernenti la sovrana rissoluta volontà sopra la renitenza d’alcuni di questi Giudici e cittadini nel concorrere alla carratada gettata dall’eccellentissimo signor Capitanio di Raspo, fu dalli medesimi sodisfatta, nella forma e tempo prescritto, in lettere dell’Eccellenza Sua di primo giugno prossimo passato, e benché da loro si sostenti essere da tale concorso in vigor de loro privilleggi in prima deditione concessi, e decretti dell’eccellentissimo Senato, non ostante per palesare la loro obbidienza a’ comandi publici contribuirno senza alcuna partialità, né ripugnanza, avendo loro suplito col proprio a quanto restò di defetivo, et inesigibile da molti miserabili. In attestato di questa loro rassegnatione estesero l’atto che sopra le loro insistenze in copia umilio. Come però ho di tutto ciò portate notitie a Sua Eccellenza, così sarò per pratticare anche in avenire incontrando in alcuna ressistenza nell’adempire alle parti del proprio debito ad oggetto, che in tale materia restino intieramente esseguite le publiche venerate commissioni. Gratie etc.
Albona, 30 agosto 1704.

Girolamo Balbi, Podestà.

Allegato: supplica dei rappresenanti di Albona (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.