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30 agosto| 1704 Girolamo Balbi

Dispaccio del 25 novembre| 1704|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ducali riveribili della Serenità Vostra, quantunque non sottoscritte, di 25 corrente, mi sono in questo giorno rese, con cui mi resta prescritto che, havendo l’eccellentissimo signor Capitanio di Raspo repplicatamente chiamati li Giudici di questa communità per udir delle loro ragioni sopra alcune discrepanze che insorgono, per occasione della carratada, con li Zuppani e Procuratori del Popolo, non siano capitati; e però debba ordinarli rissolutamente doversi rassegnare a quella carica. In dovuta essecutione di che, ho tosto commesso a domino Kavalier Horatio Scampichio, uno d’essi Giudici, ritrovandosi il suo collega in qualità di Nuntio appunto per ciò a piedi della Serenità Vostra, di dover adempire tale publico riverito comando, il quale riverentemente m’espose che, benché siano già stati precedentemente essi Giudici ad humiliarsi all’Eccellenza Sua per tale affare, che pure pende presentemente dinanzi la Serenità Vostra, si dimostrò nonostante prontissimo di rassegnarsi nuovamente all’Eccellenza Sua, in obbedienza intiera delli sovrani publici adorati comandi. Gratie etc.
Albona, 25 novembre 1704.

Girolamo Balbi, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.