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1700 Daniele Balbi

Dispaccio del 22 luglio| 1704|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
fin l’anno 1698, il nobil huomo ser Mario Michiel Salamon, Podestà e Capitanio di Capodistria, co’ l’occasione della visita fatta nel mese di maggio, veduto l’estremmo bisogno che teneva la chiesa di Sant’Antonio da Padua, vicin alla chiesa cattedrale di questa città di Pola, per la retta ministrazione delle rendite, rimedio a’ disordeni e augumento alla divotione de fedeli, ha umiliato le notizie alla Serenità Vostra, unitamente al desiderio de divoti, di erigere una confraternita laica da custodirsi col metodo de’ capitoli, e norma dell’altre fraggie laiche della città, implorando perciò il supremmo necessario assenso e beneplacito della Serenità Vostra l’erezione medesima, che per anco non è comparso. Venendo però sempre più dispersi gli capitali già lasciati da fedeli divoti per suffragio delle loro anime e per divozione, non ricorsi gli censi, destituta la chiesa, impoverito l’altare e raffreddati gli popoli nella divozione a grave danno del luogo pio, mi veggo astretto dal debito e zelo verso l’onor di Dio e del Santo, di assoggettare con tutta l’umiltà alla Serenità Vostra tali disordini, ad effetto che per atto di religiosissima immemore pietà connessa all’autorità sovrana, doni l’aggiustato compenso colla sospirata permissione, d’erigere una scuola laica per buon ordine nell’amministrazione, custodia della chiesa e gloria del Signor Iddio e del Santo da Padua, rassegnandomi ciecamente però sempre agli infallibili sapientissimi e indipendenti commissioni di Serenità vostra, a cui profondamente m’inchino.
Pola, li 22 luglio 1704.

Daniele Balbi, Conte e Proveditor.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.