• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

1 gennaio| 1704 Giacomo Barbaro

Dispaccio del 13 aprile| 1705|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
l’arrivo, seguito nel giorno di 8 corrente in questa città, di due Baroni imperiali di casata Androca e Rapitio, col seguito di quatro persone, il primo habbitante in Fiume, soggetto qualificato, e l’altro in Pisino, obliga la mia profonda riverenza humiliar alla Serenità Vostra le notitie di tal comparsa, in adempimento di quel debbito in cui mi costituisce l’esercitio di questa carica. Per desiderio di questi, doppo haver goduto l’antiche reliquie della città voleva avanzarsi nella veduta della fortezza, ma come questa s’attrova in statto infelice, di già rassegnato a Vostre Eccellenze, così procurai con ogni possibile desterità far abbandonar le curiosità de suoi voleri, come anco mi sortì senza minimo scontento de loro animi. Non mancai d’ogni assidua aplicatione per ben intendere li loro andamenti nel corso di cinque giorni di sua permanenza, ma come in ciò mi riuscì innutile la diligenza, così il Baron Androca mi fece intendere ch’essendo il contado di Pisino in statto necessitoso d’esser allienato, haverebbe lui coadiuvato tal vendita quando la Serenità Vostra abraciasse il progetto, proponendo il valore di ducati quatrocentomille, col frutto da esigersi di 20 in 25 ducati annui. Nel progresso di tal proposta progetò pure al servizio della Serenissima Republica il General Barone Guglielmo Kusclant, Vice General di Carlistot, d’anni 60 circa, quando fosse colocato in posto decente al suo statto, soggetto, come disse, d’esperimentato valore nel lungo suo esercizio di 30 e più campagne nel millitare impiego di Sua Maestà Cesarea. La serie di tutto ciò ricevei in quella guisa che può esser considerata dall’infalibile sappienza di Vostra Serenità, rassegnandola all’Eccellenze Vostre il mio profondo essequio, per sempre dipendere dalle loro sapientissime deliberationi. Gratie etc.
Pola, 13 aprile 1705.

Giacomo Barbaro, Conte e Proveditore.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 86.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.