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2 luglio| 1705 Tomaso Morosini

Dispaccio del 17 giugno| 1706|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
presentatami dal condutor delle banche di queste publiche beccarie l’annessa scrittura, con instanza di esser humiliata sotto li venerati riflessi della Serenità Vostra, così faccio con il presente divoto foglio.
Scorgo che il motivo della di lui supplicata dispensa nasca per il solo oggetto di vedersi difficoltata la provisione di carne, per il qual principale fine furono da me deliberate dette banche per vederle sempre fornite ad uso e bisogno di questi popoli.
In più incontri che la città era rimasta sprovista di questo necessario allimento, procurai con ogni studio d’insinuar questa giusta obligazione tanto al condutor del datio delle beccarie, quanto a’ beccari, ma essendo appertamente recusata dall’uno e dagl’altri resta una provisione così necessaria in arbitrio della sorte, e dell’accidente.
Quando però paresse alla Publica Auttorità di esaudir il condutore, ad alcun altro non potrebbe esser ingionta con più giustizia una obligazione così necessaria di mantener la città di carne, quanto o al datier delle beccarie, come si solleva praticare nei tempi antichi, o pure alli beccari come quelli che havendo tutta la mano in questo negotio, hanno anco tutto il modo per provedere.
Il zelo di veder assicurata questa città di così necessario allimento mi fa ardito di aggionger alle sovrane beneplaciti della Serenità Vostra questi divoti sensi co’ quali con profonda humiliazione m’inchino. Grazie etc.
Capodistria, 17 giugno 1706.

Tomaso Moresini, Podestà e Capitanio.

Allegato: dispaccio del conduttore delle banche delle beccarie al rettore di Capodistria (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 87.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.