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VII CONVEGNO INTERNAZIONALE VENEZIA E IL SUO STATO DA MAR

dal 14 febbraio 2019 al 16 febbraio 2019

VII Convegno internazionale Venezia e il suo Stato da mar / 7th International Congress Venice and its Stato da Mar

Società Dalmata di Storia Patria - Roma
in collaborazione con Ateneo Veneto, Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana
Attività e produzioni culturali e artistiche nello Stato da mar veneziano
e in collaborazione con / and in collaboration with
Università Ca’ Foscari, Venezia; Sapienza Università di Roma; Associazione Nobiliare Regionale Veneta; Deputazione Storia Patria Venezia Giulia e con il contributo di Ministero degli Affari Esteri, L. 72, 2001 s.m.i.; Regione del Veneto ai sensi LR 15, 1994

Comitato scientifico
Bruno Crevato-Selvaggi, Società dalmata di storia patria, Roma (dir.)
Giovanna Giubbini, Direttore dell’Archivio di Stato di Venezia
Rita Tolomeo, “Sapienza” Università di Roma, Società dalmata di storia patria, Roma
Ante Gverić, Direttore dell’Archivio di Stato di Zara
Eric Dursteler, Brigham Young University
Despina Vlassi, Società dalmata di storia patria, Roma
Lingue Italiano / English

Giovedì 14 febbraio 2019 / Thursday 14 February 2019 Archivio di Stato
10,30. Presiede: Giovanna Giubbini, Direttrice Archivio di Stato di Venezia
Anteprima. Archivi adriatici: incontro dei direttori.
Maula Sciri, Direttrice dell’Archivio di Stato di Ancona 
Mirela Mrak, Direttore dell’Archivio di Stato di Pisino 
Goran Crnković, Direttore dell’Archivio di Stato di Fiume 
Ante Gverić, Direttore dell’Archivio di Stato di Zara 
Marina Grgičević, Direttore dell’Archivio di Stato di Spalato 
Nataša Mučalo, Direttore dell’Archivio di Stato di Sebenico 
Nikolina Pozniak, Direttore dell’Archivio di Stato di Ragusa

Giovedì 14 febbraio 2019 / Thursday 14 February 2019 Ateneo Veneto

14 Saluti / Welcome speeches.
Bruno Crevato-Selvaggi, direttore della ricerca “Mare” / “Mare” Research leader
Gianpaolo Scarante, Presidente dell’ / President of Ateneo Veneto
Rita Tolomeo, Sapienza Università di Roma, Presidente della / President of Società Dalmata di Storia Patria, Roma
Marino Zorzi, Associazione Nobiliare Regionale Veneta
Giovanna Paolin, Deputazione di Storia Patria Venezia Giulia
Ljerka Simunković, Società culturale italiano-croata Dante Alighieri  Spalato / Italian-Croatian cultural society Dante Alighieri Split

Presiede / Chair: Bruno Crevato-Selvaggi, direttore della ricerca “Mare” / “Mare” Research leader

14,30-15  Giovanna Paolin, Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia

Il linguaggio del potere: la piazza di Capodistria / The Language of Power: the Area of Capodistria
Venezia usava con sapienza diversi mezzi di comunicazione per trasmettere i propri codici politici e convincere e coinvolgere i sudditi. L’architettura era uno di questi strumenti. La piazza principale di una città istriana come Capodistria può essere spunto per alcune considerazioni e confronti.

Venice wisely used various means of communication to transmit her political codes and to convince and involve subjects. Architecture was one of these tools. The main square of an Istrian city like Capodistria can suggest some considerations and comparisons.

15-15,30  Eric Dursteler, Brigham Young University, USA

New World Foods in the Stato da mar, 1500-1700 / Alimenti dal Nuovo Mondo nello Stato da mar, 1500-1700
The early modern era was a time of tremendous dynamism in the global history of food.  What Alfred Crosby termed the Columbian Exchange saw a massive transfer of plants and animals between the new and old worlds. This transfer fundamentally transformed food and cuisine on both sides of this equation.  In this paper I will examine the introduction and impact of new world foods, in particular maize, potatoes, and the turkey in the context of the stato da mar and their gradual impact on the foodways of Venice and its maritime state.

L’inizio dell’era moderna fu un periodo estremamente dinamico per quanto riguarda la storia mondiale dell’alimentazione. Quello che Alfred Crosby definì lo scambio colombiano fu un trasferimento di vasta portata di piante e animali tra il vecchio e il nuovo mondo, che cambiò profondamente il cibo e la cucina da entrambe le parti. In questo studio esaminerò l’introduzione e l’impatto degli alimenti provenienti dal nuovo mondo, in particolare il mais, le patate e il tacchino, nell'ambito dello Stato da mar e il loro graduale impatto sulle abitudini alimentari di Venezia e del suo Stato da mar.

15,30-16  Katerina Korrè, Università dello Ionio / Ionian University, Corfu

L'arcivescovo Flangini in attesa della pronuncia giurisdizionale. Appunti sulla situazione della chiesa greca in Cipro veneziana / Archibishop Flangini Waiting for the Jurisdictional Judgment. Notes on the Situation of the Greek Church in Venetian Cyprus
Un omicidio, nessun testimone; un sospettato ai vertici della gerarchia ecclesiastica locale; intorno, il ruolo ambiguo dell’aristocrazia, le autorità giudiziarie e penali in stallo, il governo centrale di fronte a un problema politico.
Il materiale archivistico può infatti, a volte, somigliare a un romanzo ben scritto o ispirarne uno. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la sua funzione principale è di documentare: attraverso i fatti si rivelano condizioni, relazioni, dinamiche; insomma, rappresenta la realtà storica nella sua complessità che altrimenti ci sfuggirebbe.
Lo scopo principale di questo contributo non è il modo in cui la storia diventa, a volte, un giallo; ma come le interpretazioni di un processo importante per quei tempi, in un possedimento dello Stato da Mar veneziano molto particolare com’era l’isola di Cipro, possono rivelare aspetti della situazione degli ortodossi e del clero latino agli inizi del XVI secolo.
A murder, no witnesses; a suspect on top of the local ecclesiastical hierarchy; all around, the aristocracy’s dubious role, the prosecuting authorities in a dead-end, the central government facing a political issue.

The archival material may indeed, sometimes, resemble a well-written novel or inspire one. However, we must not forget that its main function is to document: through facts the context, relations, dynamic processes are revealed; the historical reality is represented in its otherwise impenetrable complexity.
The main object of our contribution is not how history sometimes becomes a crime novel; on the contrary, it is how the interpretations of an important court case, in a particular Venetian possession such as the island of Cyprus, may reveal aspects of the situation of both the Orthodox and Latin clergy at the beginning of the 16th century.

Μία δολοφονία, κανένας μάρτυρας, ένας κατηγορούμενος στην ανώτατη ιεραρχία της τοπικής εκκλησίας· και τριγύρω, ο αμφιλεγόμενος ρόλος της αριστοκρατίας, οι διωκτικές αρχές σε αδιέξοδο, η κεντρική κυβέρνηση μπροστά σε ένα πολιτικό πρόβλημα.

Το αρχειακό υλικό μπορεί πράγματι, ορισμένες φορές, να θυμίζει καλογραμμένο μυθιστόρημα ή να καταλήξει σε κάτι τέτοιο. Δεν πρέπει όμως να ξεχνάμε ότι η κύρια λειτουργία του είναι τεκμηριωτική: μέσα από τα γεγονότα αποκαλύπτει δεδομένα, σχέσεις, δυναμικές· αναπαριστά την ιστορική πραγματικότητα στη διαβαθμισμένη πολυπλοκότητά της.
Αντικείμενο της εισήγησης δεν είναι πώς η ιστορία, μερικές φορές, γίνεται μυθοπλασία (giallo) αλλά πώς η ερμηνεία μιας σημαντικής δικαστικής υπόθεσης για τα δεδομένα της εποχής και του τόπου μπορεί να αποκαλύψει όψεις από την κατάσταση του ορθόδοξου και λατινικού κλήρου στις αρχές του 16ου αιώνα στο νησί της Κύπρου.

16-16,15  rinfresco / coffee-break

16,15-16,45  Nora Lafi, Leibniz-Zentrum Moderner Orient, Berlin / Berlino

Inventare nuove piste di ricerca: riflessioni sui documenti arabi ed ottomani dell'archivio di Stato di Venezia / In Search of New Research Paths: Considerations on Arabic and Ottoman Documents in Venice State Archives
Questa presentazione esamina le risorse archivistiche presenti all'archivio di stato di Venezia, nel fondo del bailo a Costantinopoli sotto l'aspetto dello studio delle relazioni tra i mercanti veneziani di Aleppo e le autorità locali (Qadi, Muhtasib) tra Seicento e Settecento. Per capire questa dimensione, si tratta di studiare l'iter burocratico e di mediazione commerciale, politica e sociale delle petizioni mandate da questi mercanti. Lo scopo dello studio è anche di studiare le reti commerciali, di famiglia e di potere dei Veneziani di Aleppo con Alessandria d'Egitto, Cipro e altri luoghi del commercio nel Mediterraneo orientale. L'idea è, a partire da una riflessione sulle risorse archivistiche, di esplorare piste post-braudeliane di interpretazione sia della relazione tra Venezia e l'Oriente che dell'identità dei vari attori.

This paper examines the archival resources of the State Archives in Venice, i.e. the fond of the bailo in Constantinople, as regards the study of relations among Venetian merchants in Aleppo and the local authorities (Qadi, Muhtasib) between the 17th and the 18th centuries. In order to understand this, we must study the procedure the petitions of such merchants had to follow in terms of bureaucracy and commercial, political, and social mediation. This paper is also aimed at studying the commercial, family and power networks Venetians living in Aleppo had with Alexandria, Cyprus, and other commercial places in the Eastern Mediterranean. Starting from a reflection on archival resources, the idea is to explore new, post-Braudel paths for the interpretation both of the relationship between Venice and the Levant, and of the identity of the protagonists.

16,45-17,15  Despina Vlassi, Società Dalmata di Storia patria, Roma

La condizione religiosa di Cefalonia sotto il segno della tolleranza da parte della Dominante / Religious Condition in Cephalonia under the Tolerance of the Dominante
A Cefalonia, antica sede dell’episcopato ortodosso delle isole di Cefalonia, Zante e Itaca, la Serenissima, per opportunità politiche, favoriva i suoi sudditi ortodossi e garantiva la libertà del loro culto, pur difendendo la minoranza cattolica. La convivenza tra le due confessioni era spesso problematica ma quasi sempre erano responsabili i singoli ministri e non i loro superiori. Il numero dei sacerdoti, il livello dell’istruzione, l’estrazione sociale, la falsa vocazione, erano problemi in qualche misura comuni nelle due chiese, ma più evidenziati nei ranghi della chiesa ortodossa a causa del maggior numero dei suoi fedeli. I Veneziani con vari decreti tentarono di far rispettare le regole e le leggi ai prelati ortodossi, di placare le rivalità e di stabilire un equilibrio tra le pretese e le interferenze delle due chiese.

Cephalonia was the ancient seat of the Orthodox bishopric of Cephalonia, Zante and Ithaca. Here the Serenissima, for expedience’s sake, supported its Orthodox subjects and guaranteed them the freedom of religion, while protecting the Catholic minority. Such coexistence was often difficult, mainly because of the priests’, not their superiors’, attitude. The number of priests, their educational level, their social milieu, as well as false callings: these were somewhat common issues for both churches, although they were more evident in the Orthodox church because of its higher number of believers. Many Venetian decrees were issued to make Orthodox priests respect the rules, to soothe rivalry, to find a balance between the demands and the interferences of both churches.

17,15-17,45  Donatella Schürzel, Sapienza Università di Roma
Il mare immaginato, il mare raccontato. Lo Stato da mar nella letteratura veneziana ed europea / Sea between Imagination and Tale. Stato da mar in Venetian and European Literature.
Il mare, immaginato, raccontato, intorno e su cui ruotava la vita della Serenissima, ha avuto cantori e studiosi con esperienze dirette con l’immaginazione, come Shakespeare, l’abate Fortis o Goldoni. Geografi e viaggiatori hanno trovato nel mare descritto o sognato l’espressione delle loro analisi scientifiche, storiche, antropologiche e culturali. Il saggio si soffermerà su Jacob Spon, Voyage d’Italie, de Dalmatie…, le descrizioni dei viaggiatori tedeschi, l’opera cartografica di Giuseppe Rosaccio e Pietro Coppo, Il Portolano.
L’interesse attribuito al mare dalla letteratura veneziana ed europea permette di ricostruire un viaggio per immagini evocative o reali dalle quali emerge il ruolo nodale e simbolico di questo elemento non solamente geografico, ma anche letterario e culturale.

The sea: the hinge of the life of the Serenissima, described by poets and scholars full of imagination, such as Shakespeare, the Abbot Fortis and Goldoni. Geographers and travellers found the expression of their scientific, historical, anthropological and cultural analyses in the described or dreamt-of sea.This paper particularly considers Jacob Spon, Voyage d’Italie, de Dalmatie…, the description of German travellers, the cartographic works of Giuseppe Rosaccio, and Pietro Coppo, Il Portolano.
The interest Venetian and European literature showed to the sea allows a travel to come alive again through visions or real images, which let the symbolic and key role of the sea emerge, a sea which is not only a geographic but also a literary and cultural element.

17,45-18,15  Gerassimos D. Pagratis, Nazionale e Kapodistriana Università di Atene / National & Kapodistrian University of Athens

La popolazione di Corfù nel XVI secolo / Corfu Population in the 16th Century / Ο πληθυσμός της Κέρκυρας τον 16ο αιώνα
I censimenti delle popolazioni delle regioni greche soggette alla dominazione veneziana noti agli storici della demografia vengono considerati lacunosi e frammentari sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo. Perfino per il XVIII secolo mancano serie di dati statistici che abbiano completezza e continuità temporale.
Con la presente comunicazione desidero contribuire a colmare almeno in parte la mancanza d'informazioni riguardanti l'isola di Corfù. Presenterò i principali schemi e le tendenze generali che caratterizzano la forza demografica dell'Isola, così come si evincono dall'elaborazione dei dati forniti da tutte le fonti a nostra disposizione.

The censuses of the populations living in the Greek regions under the Venetian rule are incomplete and fragmented both in quantity and quality, historians of demography think. Even 18th century documents lack a complete and continuous series of statistical data.
This paper tries to partially fill the gap in the information on the island of Corfu. I will show the main schemes and the general trends characterizing the demographic strength of the island, based on the elaboration of data taken from all sources at our disposal.

Οι γνωστές στους μελετητές της ιστορικής δημογραφίας απογραφές πληθυσμού των βενετοκρατούμενων ελληνικών χωρών, ποσοτικά αλλά και ποιοτικά, θεωρούνται ανεπαρκείς και αποσπασματικές. Ακόμη και για τον 18ο αι. λείπουν σειρές στατιστικών στοιχείων πλήρεις και με συνέχεια μέσα στον χρόνο.
Με την παρούσα εισήγηση επιθυμούμε να συνεισφέρουμε στην κάλυψη μέρους των πληροφοριακών ελλείψεων που αφορούν το νησί της Κέρκυρας. Θα παρουσιάσουμε τα κύρια σχήματα και τις γενικές τάσεις που χαρακτηρίζουν το δημογραφικό δυναμικό του νησιού, όπως προκύπτουν από την επεξεργασία των στοιχείων όλων των πηγών που έχουμε στη διάθεσή μας.

18,15-18,30  Discussione / Discussion

Venerdì 15 febbraio 2019 / Friday 15 February 2019
Archivio di Stato di Venezia / Venice State Archives

Presiede / Chair: Despina Vlassi, Società Dalmata di Storia Patria, Roma



9,30-10  Giorgio Pelidis, Università di Padova / University of Padua / Γεώργιος Πηλείδης, Πανεπιστήμιο της Πάδοβας

La famiglia Gliubanovich e la difesa delle frontiere meridionali veneziane in Dalmazia (secoli XVII-XVIII) /The Gliubanovich Family and the Defence of the Southern Venetian Borders in Dalmatia (17th-18th Centuries) / Η οικογένεια Λιουμπάνοβιτς και η υπεράσπιση των νοτίων βενετικών συνόρων της Δαλματίας (17ος-18ος αι.)
Attraverso lo studio di fonti inedite, rinvenute principalmente presso un archivio privato, vengono presentati alcuni avvenimenti legati alla famiglia Gliubanovich (Ljubanović) che tenne le redini della cosiddetta “Contea di Zuppa”, territorio della provincia superiore dell’Albania Veneta (nell’attuale Montenegro). I Gliubanovich, valorosi uomini d’armi, si distinsero durante la guerra di Morea (1684-1699) e in altri conflitti sino agli ultimi anni del dominio della Serenissima, ottenendo diversi riconoscimenti per il loro merito.

By studying unpublished sources mainly coming from a private archive, the author of this paper presents some facts related to the Gliubanovich (Ljubanović) family, who ruled the so-called County of Župa, a land in the upper province of Venetian Albania (present-day Montenegro). Valiant men of arms, the Gliubanovich family stood out during the war of Morea (1684-1699) and other wars up to the last years of the Serenissima, being awarded for their value.

Μέσα από τη μελέτη ανέκδοτων πηγών, προερχόμενες κυρίως από ένα ιδιωτικό αρχείο, παρουσιάζονται ορισμένα γεγονότα τα οποία συνδέονται με την οικογένεια Λιουμπάνοβιτς (Ljubanović) που τέθηκε επικεφαλής της λεγόμενης «Κομητείας της Ζούπα», περιοχής της ανώτερης επαρχίας της βενετικής Αλβανίας (στο σημερινό Μαυροβούνιο). Οι Λιουμπάνοβιτς, γενναίοι οπλαρχηγοί που διακρίθηκαν κατά τη διάρκεια του πολέμου του Μοριά (1684-1699) καθώς και σε άλλες συρράξεις έως τα τελευταία χρόνια της βενετικής κυριαρχίας, έλαβαν σημαντικές διακρίσεις για την προσφορά τους.

10-10,30  Angeliki Tzavara, ricercatrice / researcher

Interpreti e bilinguismo nella Tana veneziana, XIV-XV secolo / Interpreters and Bilinguism in Venetian Tana, 14th-15th Centuries
Tana era un avamposto commerciale di Venezia sul Mar d’Azov, dove si recavano mercanti veneziani per i loro affari. Alcuni di essi ci restavano per poco tempo mentre altri per lunghi periodi o in modo permanente. Gli ultimi conoscevano bene il posto, le abitudini e forse la lingua mentre i primi avevano bisogno di assistenza, soprattutto linguistica. Stesse esigenze, cioè di capire e di farsi capire nell’ambiente veneziano avevano anche i mercanti locali e gli “stranieri” che erano legati con i Veneziani.
Questa relazione, attraverso lo studio di documenti notarili pubblicati e inediti, e cronache, seguirà le “biografie” di alcune persone, che lavorarono come interpreti nella città, sia per l’ufficio interpretationis del consolato di Tana, sia come privati. Essa cercherà di stabilire, nella misura del possibile, chi erano, quali lingue sapevano e perché, in quale rete sociale erano inseriti. Il dettagliato esame di queste “biografie” è considerato necessario per cercare di distinguerli dai Veneziani e dai “locali” e trovare la loro posizione culturale dove questo è permesso da una documentazione frammentaria e parziale. Alcuni hanno origini oscure visto che la documentazione tace a riguardo, mentre per altri possiamo con relativa sicurezza dire che erano figli di coppie miste.

10,30-11  Katerina Konstantinidou, Κατερίνα Κωνσταντινίδου, Nazionale e Kapodistriana Università di Atene / National & Kapodistrian University of Athens

Un covo dell’Illuminismo a Zante alla fine del Settecento / An Enlightenment Den in Zante in the late 18th Century / Μια "γιάφκα" του Διαφωτισμού στη Ζάκυνθο στο τέλος του 18ου αιώνα
Quale è il rapporto tra un ménage a trois, un avvelenamento commissionato, una deflorazione, un omidicio, avvenuti nell'isola di Zante alla fine del Settecento, e le idee dei Lumi francesi? Come i documenti di un processo giudiziario e le sue prove rivelano aspetti intimi di una società della periferia dello stato da mar e indicano i passi culturali ed intellettuali di sudditi anonimi in una provincia lontana di Venezia? Quali sono le caratteristiche e le identità di un ambiente che nutre e fa fiorire fenomeni culturali che connettono un’isola dello Ionio con la Dominante e, oltre i confini del suoi territori, con l'ambito europeo e le discussioni di punta dello stesso periodo? E alla fine, quali sono questi soggetti sociali e questi gruppi della società zantiota che emergono, "rinegoziando" costanti politiche e ideologiche e mettendo in discussione atteggiamenti morali e pratiche sociali vecchi di secoli entro il quadro delle nuove dinamiche ed emozioni che sono in via di crescita nell'ambiente insulare un po' prima della fine della Repubblica? Questi sono i quesiti che veranno discussi in questa relazione.

What is the relation between a ménage à trois, a contract poisoning, a defloration, a murder, all taking place in late 18th century Zante, and the ideas of the French Enlightnenment? How can the documents of a judicial trial and its evidences reveal intimate aspects of a society living in the fringes of the Stato da mar and show the cultural and intellectual steps taken by anonymous subjects in a far province of Venice? Which identities characterize an environment nurturing cultural phenomena that link a Ionian island with the Dominante and, beyond its borders, with the European milieu and the avant-garde discussions of that age? Last but not least, who are such social subjects and groups emerging from the Zante society, renegotiating political and ideological constants, and challenging centuries-old moral attitudes and social customs within the framework of new trends and emotions growing in the island in the last period of the Republic? This paper deals with these key questions.

Ποια η σχέση ενός ménage a trois, μια απόπειρας φαρμακίας, μιας διαφθοράς παρθενίας και μιας δολοφονίας στο νησί της Ζακύνθου προς το τέλος του 18ου αιώνα; Πως τα έγγραφα μίας δικογραφίας και τα κατατεθειμένα τεκμήρια αποκαλύπτουν ενδόμυχες πτυχές μιας κοινωνίας της περιφέρειας του βενετικού Κράτους της Θάλασσας και καταδεικνύουν τα πολιτισμικά και διανοητικά βήματα ανώνυμων υπηκόων σε μια μακρινή επαρχία της Βενετίας; Ποια είναι τα χαρακτηριστικά και οι ταυτότητες ενός περιβάλλοντος που θρέφει πολιτισμικά φαινόμενα τα οποία συνδέουν ένα νησί του Ιονίου με την Κυρίαρχο και πέρα από τα σύνορά της με το ευρωπαϊκό περιβάλλον και τις συζητήσεις αιχμής της ίδιας περιόδου; Και τέλος, ποια είναι αυτά τα κοινωνικά υποκείμενα και οι κοινωνικές ομάδες της Ζακύνθου που αναδεικνύονται, μέσα από την αναδιαπραγμάτευση πολιτικών και ιδεολογικών σταθερών και μέσα από την αμφισβήτηση ηθικών συμπεριφορών και κοινωνικών πρακτικών αιώνων, στο πλαίσιο των νέων δυναμικών και των νέων "συγκινήσεων" που σταδιακά αναπτύσσονται στο νησιωτικό περιβάλλον λίγο πριν το τέλος της Βενετικής Πολιτείας; Όλα τα παραπάνω αποτελούν τα κεντρικά ερωτήματα που θα τεθούν και θα ζητηθούν στην παρούσα ανακοίνωση.

11-11,15  rinfresco / coffee-break

11,45-12,15  Ljerka Simunković - Miroslav Rozman, Società culturale italiano-croata Dante Alighieri  Spalato / Italian-Croatian cultural society Dante Alighieri Split / Hrvatsko-talijanska kulturna udruga Dante Alighieri Split

Spalato tra le guerre e le pestilenze / Split between Wars and Pestilences / Split između kuge i ratova u vrijeme mletačke uprave
Le epidemie della peste che infierivano in tutta l’Europa non avevano risparmiato la città di Spalato, come anche le guerre croato-ottomane e veneziano-ottomane, che formano un quadro storico dentro il quale viene esposta la vita quotidiana di Spalato d’allora. Inoltre vengono presentati i più importanti aspetti della vita cittadina, cioè la struttura della popolazione e le relazioni tra di loro, le attività economiche, nonché le attività intellettuali e artistiche degli abitanti di Spalato. Nel saggio vengono presentati alcuni dettagli di quegli aspetti, finora inediti, frutto delle pluriennuali ricerche degli autori prima non reperibili perché alcune fonti, rimaste nei manoscritti, erano sfuggite all’attenzione dei ricercatori.

Pestilences claiming victims all around Europe had also hit the town of Split, as well as the Croatian-Ottoman and Ottoman-Venetian wars had done, which form a historical frame for the daily life of Split in that time. Moreover, this paper presents the most important aspects of life in Split: the structure of the population, the relationship among the inhabitants, theireconomical activities, as well as intellectual and artistic activities of the people who lived in the town. The essay seds light on some new details of such aspects, which are the result of multiannual researches of the authors. Details which were not available until recently, as some sources were hidden in manuscripts and researchers had missed them.

Epidemije kuge koje su harale Europom i nisu zaobilazile Split, te hrvatsko-osmanski i mletačko-osmanski ratovi, povijesni su okvir unutar kojega se u radu iznosi splitska svakodnevica. Obrađuju se najvažniji segmenti života u gradu, a to su struktura stanovništva i međusobni odnosi, gospodarske djelatnosti, intelektualno i umjetničko djelovanje Splićana.
U radu se iznose neki, do sada nepoznati detalji unutar tih segmenata, koji su rezultat višegodišnjih istraživanja autora ovoga izlaganja, a prethodno nisu bili poznati jer su izvori ostali u rukopisima i izmakli pozornosti istraživača.

12,15-12,45   Discussione / Discussion

12,45-13,45   pausa pranzo / buffet lunch

13,45-15        visita guidata ai depositi monumentali dell’Archivio / Guided tour of the monumental halls in the Archives

15,30-16  Marina Grgičević, Direttore dell’Archivio di Stato di Spalato / Director of Split State Archives

The content of the Split State Archives and its role in the cultural life of the city / L' Archivio di Stato di Spalato, il suo contenuto e la sua posizione nella vita culturale della città
Il Comitato popolare cittadino di Spalato fondò nel 1952 l'Archivio della città di Spalato e in quell'occasione trasferì dal Museo tutta la documentazione raccolta. Dal 1952 al 1997 l'Archivio ebbe sede nel palazzo Arcivescovile e aveva anche alcuni depositi privati. Questa sistemazione era assolutamente inadeguata per le attività archivistiche a causa dell'umidità e della mancanza di spazio.
Oggi il territorio di competenza dell'Archivio si estende a 15 città e 40 comuni della Contea Spalatino–Dalmata. Sono sotto il suo controllo più di 42000 metri lineari di documenti e registri archivistici, e il solo Archivio possiede 706 fondi e raccolte, per un totale di circa 7000 metri lineari di materiale archivistico.
I documenti più antichi risalgono al 14 secolo.

The Archives of the City of Split were established in 1952 by the City National Committee which, on that occasion, transferred all the collected materials from the museum to the Archives. From 1952 to 1997, the Archives were located in the Bishop's Palace and in several reception storages as well. The premises were completely unsuitable for the archival activities: damp, confined and overcrowded.
Today, the area of competence of the Archives extends to 15 cities and 40 municipalities of the Split-Dalmatia County. There are more than 42.000 linear metres of archival and recorded materials under the Archives supervision, while the Archives themselves preserve 706 fonds and collections, about 7.000 linear metres of archival material in total.
The oldest documents date back to the 14th Century.

Gradski Narodni odbor Splita osniva 1952. Arhiv grada Splita. Arhiv je tada preuzeo iz muzeja svo prikupljeno gradivo. Od 1952. Do 1997. Arhiv je bio smješten u Biskupskoj palači i dobio je na korištenje nekoliko prihvatnih spremišta. Prostor je bio u potpunosti neprimjeren za obavljanje arhivske djelatnosti: vlažan, skučen i prenatrpan.
Danas se područje nadležnosti Arhiva proteže na 15 gradova i 40 općina Splitsko-dalmatinske županije. Pod njegovim je nadzorom više od 42000 d/m arhivskog i registraturnoga gradiva, a u samome Arhivu čuva se 706 fondova i zbirki, ukupno cca 7000 d/m arhivskoga gradiva.
Najstariji dokumenti potječu iz 14.st.

16 -16,15   rinfresco / coffee-break

16,15-16,45   Maja Haraminčić Cebalo, Archivio di Stato di Ragusa / Dubrovnik State Archives

I tesori del Centro archivistico Curzola-Lagosta: i documenti di Curzola del periodo della Repubblica di Venezia / Treasures from the Archival Centre Korčula-Lastovo: Documents from Korčula during the Republic of Venice
L'isola di Curzola si trova nell'Adriatico meridionale e nel corso della storia fu sotto il dominio di molti sovrani: austriaci, francesi, inglesi, ma nessun dominio si protrasse così a lungo come quello della Repubblica di Venezia. Con brevi interruzioni, il governo di Venezia sull'isola di Curzola durò circa mille anni fino alla sua caduta nel 1797. Il plurisecolare dominio ha lasciato molte tracce, influenze culturali e sociali sugli abitanti dell’isola, che in misura maggiore o minore sono registrati nei documenti del tempo. Parte di tali documenti si sono fortunatamente conservati e così oggi, grazie ai documenti delle famiglie curzolane Arneri o Depolo, così come gli atti dei pubblici notai, possiamo ricostruire le attività degli abitanti dell'isola, il loro stile di vita e i costumi del tempo della Repubblica di Venezia. Oltre 200 fondi sono conservati presso il Centro di raccolta di Curzola-Lagosta. Sebbene la maggior parte di essi risalga al secolo scorso, la parte relativa al periodo dell'amministrazione veneziana è più che significativa. Attraverso un breve esame dei documenti di due fondi – il fondo "Famiglia Arneri" e il fondo "Notai” per il periodo veneziano - si cercherà di mostrare cosa accadeva nell’isola durante la dominazione veneziana e come gli eventi di quel periodo siano stati visti e registrati nei documenti più importanti conservati nel Centro di raccolta di Curzola-Lagosta. Mi auguro che questo risvegli l’interesse di altri studiosi a condurre le loro ricerche su Curzola attraverso il suo Archivio.

The island of Korčula lies in Southern Adriatic and experienced many different rules: Austrian, French, English – nevertheless, no rule was as long-lasting as the one of the Republic of Venice. Although with brief interruptions, such rule lasted around a thousand years, and ended with its fall in 1797. Such multisecular rule left many cultural and social influences on the islanders, and such traces are registered, in a greater or lesser extent, in the documents of the time. Luckily, part of them have been preserved: thanks to documents of the local families Ameri or Depolo, as well as notarial documents, we can reconstruct the habits, costumes and lifestyle of the islanders under the Republic of Venice. Over 200 fonds are currently kept in the Collection Center of Korčula-Lastovo. Although the greater part dates back to the last century, the part concerning the Venetian administration is crucial. The documents of two fonds will be examined (the “Ameri Family” fond and the “Notarial” fond as far as the Venetian period is concerned), trying to show what happened on the island during the Venetian rule and how the events of that period were considered and registered in the most important documents kept in the Collection Center in Korčula-Lastovo. My wish is to awaken the interest of other scholars, so that they can carry out their researches on Korčula through its archive.

Otok Korčula smješten je u južnom Jadranu, a kroz povijest njime su vladali mnogi vladari: austrijski, francuski, britanski… no nitko se na ovim prostorima nije zadržao tako dugo kao Mletačka Republika. Uz manje prekide vladavina Venecije na otoku Korčuli potrajala je od 1000. godine sve do njezinoga pada, 1797. godine. Stoljeća vladavine ostavila su brojne kulturne i društvene tragove i običaje među stanovništvom, koji su u većoj ili manjoj mjeri ostali zabilježeni u dokumentima suvremenika. Jedan dio tih dokumenata uspio se sačuvati te nakon svih tih godina možemo kroz dokumente korčulanske obitelji Arneri ili Depolo, kao i kroz spise javnih bilježnika Korčule iz tog vremena pratiti aktivnosti stanovnika otoka Korčule, kao i istraživati njihove životne prilike i običaje u vrijeme Mletačke Republike. U Arhivskom sabirnom centru Korčula Lastovo sačuvano je preko 200 fondova. Iako većinu možemo datirati u posljednja stoljeća, opus iz razdoblja mletačke uprave je više nego značajan. Kratkim pregledom dokumenata iz dva fonda – fonda „Obitelj Arneri“ i fonda „Bilježnici Korčule za mletačke uprave“ – pokušat ću prikazati što su o životu na Korčuli za vrijeme mletačke vladavine primijetili i zabilježili stvaratelji iz tog razdoblja, a prikazom najznačajnijih spisa koji se čuvaju u Arhivskom sabirnom centru Korčula – Lastovo nadam se zainteresirati druge korisnike za daljnje istraživanje Korčule.

16,45-17,15  Nataša Mučalo, Direttore dell’Archivio di Stato di Sebenico / Director of Šibenik State Archives

Produzione artistica del XV e XVI secolo a Sebenico negli scritti degli archivi comunali e notarili di Sebenico / 15th-16th Centuries Art Production in Šibenik in the Documents from the Town Communal and Notarial Archives
Molti studi scientifici sono stati scritti sulle opere d'arte del XV e XVI secolo a Sebenico, soprattutto sulla cattedrale di S. Giacomo e sulla fortezza di S. Nicolò il cui significato artistico e culturale, riconosciuto nella comunità scientifica, è stato confermato con il loro inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. Progetti di costruzione così significativi così come altre produzioni artistiche del XV e XVI secolo potrebbero essere sorti solo in un Comune sufficientemente sviluppato a livello sia economico che sociale. La maggior parte delle informazioni sul Comune di Sebenico nei secoli XV e XVI si trova negli scritti degli archivi comunali e notarili di Sebenico depositati nell’Archivio di Stato di Zara dal 1949 in poi. Con l'osservazione diretta delle opere d'arte, lo studio delle fonti archivistiche consente la ricostruzione del processo di creazione di opere, anche quelle che non esistono più, ma che testimoniano la ricca produzione pittorica, scultorea e architettonica a Sebenico.

Many scientific studies have been written on the works of art of the 15th and 16th centuries in Šibenik, especially on the cathedral of St. James and the fortress of St. Nicholas, whose artistic and cultural significance, recognized in the scientific community, was confirmed by registering them on the list of the UNESCO World Heritage Sites. Significant construction projects as well as other artistic productions of the 15th and 16th centuries could have arisen only in an economically and socially sufficiently developed municipality. Most information on the Municipality of Šibenik in the 15th and 16th centuries is found in the writings of the municipal and notary archives of Šibenik, which have been deposited in the State Archives of Zadar since 1949. With the direct observation of works of art, the study of archival sources allows the reconstruction of the process of creation of works, even those that are no longer existing, but bear witness to the rich pictorial, sculptural and architectural production in Šibenik.

O umjetničkim spomenicima 15. i 16. stoljeća u Šibeniku napisano je mnogo, u prvom redu o katedrali sv. Jakova i utvrdi sv. Nikole čiji je umjetnički i baštinski značaj, odavno prepoznat u znanstvenoj i stručnoj zajednici, potvrđen upisom na UNESCO svjetsku listu zaštićene kulturne baštine. Tako značajni graditeljski poduhvati kao i ostala umjetnička produkcija 15. i 16. stoljeća mogli su nastati samo u komuni koja je bila gospodarski i društveno dovoljno razvijena. O životu šibenske komune u 15. i 16. stoljeću najviše podataka nalazi se u arhivskim fondovima Općine Šibenik i Šibenski bilježnici koji su od 1949. godine pohranjeni u Državnom arhivu u Zadru. Oni su predmet izučavanja istraživača i stručnjaka različitih područja interesa, a svakako su među brojnijima povjesničari umjetnosti. Uz neposredno opažanje umjetničkih djela, proučavanje arhivskih izvora omogućava rekonstrukciju procesa nastanka djela, čak i onih koja danas nisu sačuvana, ali svjedoče o bogatoj slikarskoj, kiparskoj i graditeljskoj produkciji u Šibeniku. 



17,15-17,45  Giovanni Caniato, Archivio di Stato di Venezia / Venice State Archives

Gli statuti di Capodistria (del primo Quattrocento) / Capodistria’s Statutes (of the Early 15th Century)

17,45-18  Discussione / Discussion

Sabato 16 febbraio 2019 / Saturday 16 February 2019
Biblioteca Nazionale Marciana

Presiede / Chair: Rita Tolomeo, Sapienza Università di Roma, Presidente della / President of Società Dalmata di Storia Patria, Roma

9-9,30  Panajota Tzivara, Παναγιώτα Τζιβάρα, Università Democrito della Tracia / Democritus University of Thrace, Grecia / Greece

I sudditi veneti del Levante e la laurea patavina: un privilegio oppure uno scherno? / Venetian Subjects from the Levant and the Padua Degree: a Privilege or a Scoff? / Οι Έλληνες, βενετοί υπήκοοι, και το παταβινό πτυχίο: προνόμιο ή απάτη;
L’Università di Padova fu l’alma mater per molte generazioni di greci, sudditi veneziani, e li facilitò con l’esonero dall’obbligo di frequenza quadriennale, dagli esami annuali e dalla consegna, tre volte all’anno, del certificato di frequenza (la terzaria). In più, dal XVII secolo, potevano accedere al Collegio Veneto e laurearsi, servendosi del titolo “paupertatis”. Dopo la fine del dominio veneto nelle isole ionie, tali privilegi furono giudicati come condizioni che compromettevano la qualità delle lauree.
Ex studenti e rappresentanti dell’amministrazione francese accusarono l’Università di aver concesso la laurea anche a chi non aveva seguito e completato gli studi, e i politici veneti di aver permesso ai sudditi di laurearsi senza fatica, vietando allo stesso tempo l’esercizio di una professione al di fuori del territorio natio. I privilegi furono considerati uno «scherno» da parte di Venezia. Si scrisse che Venezia operava in maniera consapevole e i suoi sudditi non conseguivano un titolo accademico ma di fatto lo acquistavano.
In questo intervento si tenta di rispondere a questi quesiti, confermando o smentendo tale leggenda.
The University of Padua was the alma mater of many a generation of Greek subjects of the Serenissima, and helped them with privileges such as no compulsory four-year attendance, no annual exams, and no quarterly delivery of the certificate of attendance (terziaria). Moreover, since the 17th century such subjects were able to join the Collegio Veneto and to graduate using the title “paupertatis”. When the Venetian rule on the Ionian island ended, such privileges were considered as jeopardizing the quality of the degrees.

Former students and representants of the French administration accused the University of allowing students to degree even if they had not attended and ended the studies, and the Venetian politicians of allowing subjects to gain a degree with no effort, at the same time precluding them to practice a profession outside their homeland. Such privileges were considered a “scoff” made by Venice. Venice, they wrote, did that deliberately and its subjects did not gain a degree, actually they bought it. This paper tries to give an answer to such questions, whether supporting or denying such legend.

Το πανεπιστήμιο της Πάδοβας υπήρξε η πνευματική τροφός για ολόκληρες γενιές Ελλήνων, που φοίτησαν σε αυτό. Το παταβινό ίδρυμα διευκόλυνε τις σπουδές τους με την παραχώρηση ελκυστικών προνομίων. Οι έλληνες φοιτητές δεν ήταν υποχρεωμένοι να παρακολουθούν τις παραδόσεις που διαρκούσαν τέσσερα έτη, να συμμετέχουν στις ετήσιες εξετάσεις και να καταθέτουν τρεις φορές τον χρόνο τις βεβαιώσεις για την παρακολούθηση των μαθημάτων. Επιπλέον είχαν δικαίωμα να προσέρχονται για τις πτυχιακές εξετάσεις στο Βενετικό Κολλέγιο και να λαμβάνουν το δίπλωμα, επικαλούμενοι οικογενειακή ένδεια που τους απάλλασσε από την υποχρέωση καταβολής υψηλών ποσών για την απόκτησή του.
Στα μετέπειτα της βενετικής κυριαρχίας χρόνια, στα ιόνια νησιά τα προνόμια των φοιτητών κρίθηκαν πολύ αυστηρά, τα αποκτηθέντα πτυχία θεωρήθηκαν χωρίς αξία και αντίκρυσμα. Πτυχιούχοι του παταβινού πανεπιστημίου αλλά και Γάλλοι αξιωματικοί κατηγόρησαν το πανεπιστήμιο της Πάδοβας ότι παραχωρούσε πτυχία σε όσους δεν είχαν παρακολουθήσει μαθήματα και δεν είχαν ολοκληρώσει έναν συγκεκριμένο κύκλο σπουδών. Ομοίως κατηγορούσαν τη βενετική πολιτική γιατί επέτρεπε στους υπηκόους την απόκτηση ενός πτυχίου χωρίς κόπο, ενώ παράλληλα απαγόρευε την επαγγελματική δραστηριότητα έξω από την πατρίδα τους. Τα προνόμια θεωρήθηκαν μία «απάτη» της Βενετίας, ένα «μακιαβελικό σχέδιο». Γράφτηκε ότι η Βενετία ενεργούσε συνειδητά, ότι όντως εφαρμόζονταν μακιαβελικά προγράμματα, προκειμένου οι υπήκοοι, που αποκτούσαν πτυχίο χωρίς παρακολούθηση μαθημάτων, να παραμείνουν παθητικοί υπήκοοι, αδύναμοι να διαμορφώσουν τη δική τους ταυτότητα.
Στην παρούσα ανακοίνωση επιχειρείται να δοθεί απάντηση στα παραπάνω ζητήματα ώστε να διαψευστεί ή να επαληθευτεί το μυθολόγημα που δημιουργήθηκε.

9,30-10  Maria Grazia Chiappori, Sapienza Università di Roma

L’arte della Controriforma in Istria / The art of the Counter-Reformation in Istria
Per contrastare l’ampia diffusione delle idee riformiste in Istria, la Chiesa e la Serenissima adottarono misure repressive ma anche azioni persuasive come la predicazione della dottrina, il rinnovamento della liturgia, il recupero del culto della Vergine e dei santi cari alla devozione popolare. L’opera d’arte si rivelò uno straordinario strumento di rilancio della fede cattolica mediante la definizione dei contenuti teologici e di una nuova sensibilità estetica, in ossequio alle direttive tridentine, mentre la committenza emergente richiedeva l’attività di botteghe locali, come quella di Antonio Moreschi ad Albona. L’arte tardo manieristica e barocca in Istria interessa non solo quale riflesso provinciale della ben più raffinata produzione veneziana, ma soprattutto quale documento fondamentale per la comprensione della realtà politica, dei mutamenti sociali, degli aspetti del costume locale. In tal senso, il patrimonio pittorico di Buie, città scelta come residenza dai vescovi di Cittanova, rappresenta un esempio significativo ed è testimonianza di un impegno artistico che s’inaugura con il ciclo di tele di Gaspare della Vecchia e continua, ancora nel Settecento, con le opere di Giovan Battista Pittoni e Francesco Cammarata.

To counter the widespread diffusion of reformist ideas in Istria, the Church and the Serenissima adopted repressive measures but also persuasive actions such as preaching of the doctrine, renewal of the liturgy, recovery of the cult of the Virgin and of the saints dear to popular devotion. The work of art turned out to be an extraordinary instrument of relaunching the Catholic faith by defining theological contents and a new aesthetic sensibility, in compliance with the Tridentine directives, while the emerging clients asked for the work of local shops, such as the one of Antonio Moreschi in Albona/Labin. The late Mannerist and Baroque art in Istria is interesting not only as a provincial reflection of the much more refined Venetian production, but above all as a fundamental document for the understanding of political reality, social changes, and aspects of local custom. In this sense, the pictorial patrimony of Buie/Buje, a city chosen as residence by the bishops of Cittanova, is a significant example and evidences an artistic effort that starts with the cycle of paintings by Gaspare della Vecchia and continues, later in the XVIII century, with the works of Giovan Battista Pittoni and Francesco Cammarata.



10,30-11  Benedetto Ligorio, Sapienza Università di Roma

Fonti e metodologie per una storia degli scambi tra la Dalmazia veneta e Ancona nella prima età moderna / Sources and Methodologies for a History of Exchanges between Venetian Dalmatia and Ancona in the Early Modern Age
Nel complesso del sistema economico-sociale adriatico del XVI secolo e della prima metà del XVII secolo Ancona rafforzò la sua posizione di maggiore città portuale dell’Italia centrale, riuscendo ad attrarre merci e competenze professionali dall’Adriatico orientale, commerciando in particolare con Zara. Le dinamiche di interscambio cambiarono lentamente, spingendo Ancona a guardare con maggiore attenzione alle città dell’Adriatico centrale e meridionale. I fondi archivistici funzionali ad uno studio delle relazioni tra la Dalmazia e Ancona in Età moderna, sebbene frammentari, richiedono analisi quantitative e comparative. I risultati porterebbero ad una mappatura digitale e ad un’analisi di rete che si inserirebbe in una più vasta ricerca sulle dinamiche di interdipendenza dei centri adriatici.

During the 16th century and the first half of the 17th century, in the economic and social system of the Adriatic area, Ancona built its position as the most important port town in Central Italy, succeeding in attracting goods and professional skills from the Eastern Adriatic, in particular by trading with Zadar. As the trading dynamics slowly changed, Ancona drew its attention to the towns of the Central and Southern Adriatic. Archival funds are useful to study the relations between Dalmatia and Ancona in the Modern Age and, albeit fragmentary, need quantitative and comparative analyses. The results of such analyses could lead to a digital mapping and to a network analysis which would be a part of a wider research on the dynamics of mutual dependence of the Adriatic centres.



11-11,15   Intervento musicale / Musical entertainment:

Giuseppe Tartini
Sonata in Sol Maggiore / Sonata in G major
Andante - Allegro assai
Giuseppe Tartini
Sonata in Re Maggiore / Sonata in D major
Andante - Allegro

eseguono / performers
Iara Ferrari violino / violin
Jacopo Rossetto violino / violin
Simone Demeneghi violoncello / cello del Liceo musicale Giorgione di Castelfranco Veneto, preparati dal prof. Luca Dalsass / “Giorgione” Music High School, Castelfranco Veneto (teacher: Luca Dalsass)
Saranno presenti /with: Luca Dalsass, docente di violino al Liceo musicale Giorgione di Castelfranco Veneto / Violin Teacher in “Giorgione” Music High School, Castelfranco Veneto
Alessandra Trentin, docente di arpa e Referente del Liceo musicale di Venezia / Harp Teacher and Representant of the Music High School, Venice

11,15-11,30 rinfresco / coffee-break

11,30-11,50  Carlo Cetteo Cipriani, Società Dalmata di Storia patria, Roma

La condizione degli Ebrei in alcuni territori dello Stato da mar
Molto si è scritto degli ebrei a Venezia e nello Stato di Terraferma, ma si ha l’impressione che si sia studiato poco, in Italia, circa gli Ebrei nei domini veneziani dello Stato da mar. Questo studio vuole essere un piccolo contributo per analizzare il mondo ebraico nei domini veneziani. Spesso gli studi sulle singole comunità o su gruppi mercantili ebraici specifici soggetti a Venezia mancano di una comparazione col resto del mondo ebraico soggetto a Venezia, che ci aiuterebbe a capire se ci fosse una direttiva comune per tutto il dominio.
Dal 1492 iniziò la cacciata degli ebrei dai domini spagnoli. La maggior parte si rifugiò nel dominio ottomano, ma numerosi gruppi si installarono anche nello Stato da Mar.
Qual era la condizione di questi gruppi in relazione al potere veneto? Gli Ebrei oltremare erano trattati come nella Dominante o avevano degli status differenti?

Many studies regard the condition of Jews in Venice and in the Stato da Terra, yet only a few of them seem to consider Jews in the Stato da Mar. This paper wants to be a small contribution on the analysis of the Jewish world in such territories. Studies on single communities or on specific Jewish merchant groups under the Venetian rule usually lack a comparison with the rest of the Jewish world subject to such rule: this could help us understand whether the guidelines were common in the whole dominion.
In 1492 Jews started to be expelled from the Spanish territories. Most of them established in the Ottoman territories, but many groups established in the Stato da Mar as well.
Which was their condition in relation to the Venetian rule? Were the Jews staying overseas treated as the other Jews in the Dominante or did they have a different status?

11,50-12,10 Giulia Giamboni, University of California, Santa Barbara, USA

Female Charitable and Political Activities in Fourteenth Century Zara / Attività caritatevoli e politiche delle donne zaratine nel quattordicesimo secolo
This paper intends to investigate aspects and forms of charity in terms of the actions of individuals and groups in Zara throughout the Fourteenth century. In particular, three women of the urbane elite of the city demonstrate that female charity was used as a means for making political statements and creating social networks within the civic context. This paper will show that by granting lands, properties and money to religious foundations and by founding pious endowments women in Zara applied different strategies in order to support and to demonstrate loyalty to their communities and families. Wills, testaments, and charitable donations represent a particularly fruitful source from which to reconstruct the context and political landscape in which charitable activity took place. They reveal much about the lives of benefactors, their status, and their struggles to establish or enhance prestige.

Il presente contributo intende indagare gli aspetti e le forme della carità ponendo particolare attenzione alle azioni dei singoli e dei gruppi sociali che presero forma nella Zara del Quattrocento. I casi di tre donne appartenenti all’élite urbana della città dimostrano come la carità femminile fosse usata come strumento per esplicitare le loro appartenenze politiche e creare reti sociali all’interno del contesto cittadino. Questo intervento illustra come attraverso la donazione di terre, proprietà e soldi e la fondazione di istituti caritatevoli, le donne Zaratine misero in pratica varie strategie per dimostrare fedeltà e sostegno alle loro famiglie e comunità. Lasciti testamentari e donazioni rappresentano una fonte archivistica di particolare interesse per ricostruire il contesto politico in cui la carità prese forma rivelando la vita dei benefattori, il loro status i loro sforzi per rafforzare e ampliare il loro prestigio.

12,10-12,40  Bruno Crevato-Selvaggi - Valentina Stazzi - Raffaella GerolaLaura Mangiavacchi, Società dalmata di storia patria

La ricerca Mare e il sito www.statodamar.eu
The “Mare” research and presentation of the website www.statodamar.eu

Il sito www.statodamar.it propone i risultati delle ricerche: l’inquadramento storico-amministrativo dello Stato da mar, le Relazioni e i dispacci dei rettori. Oggi viene messa on line la nuova versione del sito, arricchita e aggiornata nella grafica.

The website www.statodamar.it shows the results of the researches: the historical framework, the Reports and dispatches of the rettori. Today we are uploading the new, more complete version of the website, with an up-to-date graphic design.


12,40  Discussione / discussion

pranzo / buffet lunch