21 luglio| 1706 Antonio Corner
Dispaccio del 9| febbraio| 1707|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
il venerabile decretto di Vostra Serenità 29 maggio scaduto, rilasciato sopra le lettere del mio precessore, per la conferma et approbatione di Bortolo Patuna in qualità di chirurgo condotto in questa terra, sì come è delusoriamente carpito dalla mano benefica di Vostra Serenità, così dalla di lei reggia auttorità verrà sopra le presenti informationi rittratato, perché restino depresse le mendacie di detto Pattuna.
Anzolo Ferrarese, chirurgo approbato, nativo di questa terra, fu doppo molte condotte riconfermato in quelle da questo Consiglio l’anno 1697, et in vigor di detta ricondotta li fu, con parte del Conseglio stesso, esborsati de danari di questa Communità ducati 200, perché habbia ad estinguere tal contamento debito col servitio in detta condotta; ciò tutto fu approbato et confirmato l’anno stesso dal nobil huomo ser Pollo Loredan, fu Podestà e Capitanio di Capo d’Istria, con l’auttorità di Giudice Delegato in tali materie, come chiaro risulta da suo decretto 15 maggio; esercitò detto Ferrarese l’impiego del proprio ministero per qualche tempo, così che, diminuita molta d’essa summa, viene per anco appostato debitore ne’ publici libri di lire 700 circa a questa Communità. Non continuò il di lui servigio in detta condotta esso Ferrarese, perché, prevalendo li brogli della grossa fattione in questo Conseglio de’ parenti di detto Pattuna, restò questo condotto senza mira al publico interesse, non men che ad onta del preaccenato decretto Loredan, et altro sussequente del nobil huomo ser Alessandro Basadona, fu pur Podestà e Capitanio di Capo d’Istria Giudice Delegato. Nel corso però della ricondotta d’esso Pattuna, prevedendo gli fauttori di quello il ricorso poteva giustamente fare il Ferrarese, mentre con più suppliche et atti publici si ha esibito al douto saldo col esercitio accordato in conformità della preaccenata parte e decretti, prima del terminare di quella, gli fecero ballottare la conferma per altri tre anni nella condotta stessa; e, inanzi terminare la prima, capitato in questa terra il nobil huomo ser Tomaso Morosini, Podestà e Capitanio di Capod’Istria Giudice Delegato, per l’ordinaria visita, et datto l’occhio al debito per anco tenne esso Ferrarese con questa ben pove(ra) Communità, esercitando zelo verso la medesima, fulminò esecutioni contro pieggi di detto debitore perché restasse satisfatto il debito stesso; per le quali esecutioni fattosi sentire il Ferrarese, e pieggio per le proprie raggioni da una, et li Giudici rappresentanti questa Communità dall’altra, per l’interesse di quella, non meno che per sustentare l’intebita ricondotta, naque li 8 aprile 1706 in contradittorio terminatione che col taglio d’essecutioni annulò detta riconferma del Pattuna, ad oggetto habbi a continuare il Ferrarese l’esercitio del impiego terminata l’attuale d’all’hora, per supplire a quanto dovesse alla Communità stessa, restando poscia, doppo l’estintione del debito, in libertà al Consiglio di devenire all’ellettione di sogeto che fosse parso proprio al Conseglio medesimo.
Spianate, anzi sventate le sagacità et improprie operationi del Pattuna, deviando poi dall’esecutione del giustamente decrettato dal detto nobil huomo Morosini, inherente alla parte predetta dell’anticipati salarii et condotta, come pure delli decretti Loredan e Basadona, ricorse, mentendo la verità de’ fatti seguiti, a’ piedi della Serenità Vostra, e carpì con tal dannata mendacia l’osequiato decretto di Vostra Serenità, che diretto al mio precessore, ritenend(olo) a sé, non l’ha consegnato a’ publici ministri come doveva.
Io però, inscio d’esso decretto, non essendo in questa mia Cancellaria registrato se non doppo fu a me presentato, doppo che già per esecutione a suffraggio penale rilasciato dal nobil huomo ser Giovanni Foscarini, Podestà e Capitanio di Capo d’Istria, attuale Giudice Delegato, col quale restava commandata a’ Giudici di questa Communità, ho posto alla condotta il Ferrarese in conformità di quello, mentre non ho hauto cosa alcuna in contrario, ho puntualmente esequito, sì che restano questi popoli assistiti dal medesimo, sino altro commando della sovrana di lei auttorità, a fine di che, conoscendo le iatture di questa Communità, mi è parso bene humiliare alla Serenità Vostra l’esecutione stessa, perché, ponderato l’avantaggio di quella dalli di lei sapientissimi riflessi, non isdegni, con la rittratatatione del delusorio decretto ottenuto dal Pattuna, commandare un reggio fiat per stabilire la condotta al Ferrarese, come gli fu stata adiudicata, che in tal guisa resterà la Communità reintegrata del suo credito, e darà norma in avenire a non mentire a reggii tribunali la verità. Gratie etc.
Rovigno, li 9 febbraio 1707.
Antonio Corner, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 88.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.