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5 marzo| 1708 Nicolò Contarini

Dispaccio del 10 luglio| 1709|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
sono frequenti le premure del nobil huomo ser Tomaso Longo, Podestà di San Lorenzo, per haver ferma una squadra de’ soldati pagati per sua guardia del castello, e di quei poveri habitanti infestati, et oppressi dalle minacie e violenze di Mico Rizzardi, capitalmente bandito dall’Eccelso Consiglio, et per homicidio anco da questo Reggimento, e da altri banditi malviventi suoi seguaci.
Io non ho mancato di compiacerlo da molto tempo preventivamente alle sovrane commissioni di Vostra Serenità ricevute in ducali 22 giugno ultimo deccorso, e con la partecipatione et eccitamento dell’Eccelso Tribunale, ho procurato l’arresto del Rizzardi e compagni con l’opera di miei corrispondenti, tenendo a tall’effetto pratiche occulte e palesi, usando tutti i mezi che in una o nell’altra forma potessero cooperare a questo ottimo e neccessario fine, che riguarda anche la quiete di quei confini, sturbata da qualche mal contento per conservarsi l’usurpato terreno, e dal genio feroce e minaciante d’esso Rizzardi. Egli, sopra li proclami de’ sudditi di Vostra Serenità avanti il Vicario Luogotenente di Pisino, è stato posto in arresto con altro bandito, fratelli?? di Giurissa famoso, da me fatto giustitiare et espore ad essempio. Altro suo compagno, già settimane ammazzato da questi ministri in castello di San Lorenzo, et altro pure della stessa setta, retento nel territorio di Montona, ha portato lunedì decorso l’ultimo suplitio; ma il timore che esso Rizzardi e compagno venghi rimesso in libertà, mentre dalla torre gli è stato permesso il castello, e maggiormente irritato esponga la publica Rappresentanza di San Lorenzo e quei poveri sudditi in maggior soggetione che prima, gli fa humiliare i votti universali al trono augusto di Vostre Eccellenze per i riflessi della pietà e prudenza loro infinita, perché sia consegnato a questa parte quando non sortisse di vederlo castigato da quel Vicario Luogotenente, ??di soministrarle copia d’alcuni essami riccercati delle di lui sceleratezze, al meno per avanzar tempo sino alle publiche deliberationi avanti venghi rilasciato??. In tanto, seguita la guardia di quel castello colla solita squadra de soldati di questa barca armata del Capitan Marco Malacuchia, la quale, divisa nella guardia di questo castello della publica Rapresentanza, et in più posti et in più publiche occorrenze per tener in freno i banditi malviventi, et obligata per le publiche commissioni al corso delle rive della provintia per invigilare al divertimento de’ contrabandi, sola, si rende ristretta e scarsa al bisogno, che si diffonde in un medesimo tempo in più parti.
Al Reggimento di Parenzo ho già avanzato l’ordine impartitomi da Vostra Serenità in ducali 14 decorso per la gratiosa rilassatione della marsiliana con carico di sale essistente in quel porto, e per l’espeditione de’ soldati postivi sopra di guardia alla loro Compagnia.
Ritornati alcuni di questi marcanti dalla fiera di Fiume, rifferiscono che si continuava ad imbarcar gente per il Regno di Napoli; che nel palazzo del solito posto a Porto Re, lontano dieci miglia da Fiume, verso Bukari e Segna, porto capacissimo per una grande armata, premunito di tre picciole fortezze col mottivo del passato corso dei francesi, essistessero 20 mille stara di formento che veniva carricato per Ponente sopra fregadoni arciducali con Capitanii ragusei, come più pratici della navigatione.
Humilio in fine del mio Reggimento debolmente sostenuto d’haver essequite le commissioni dell’Eccellentissimo Senato, ingiontemi in ducali 4 giugno dell’anno decorso, colla catasticatione dei boschi del territorio di Piran et Umago, che mando al Reggimento Eccellentissimo dell’Arsenale in seguito di quello fu principiato dal nobil huomo ser Marco Michiel Salamon, precessore.
In quest’occasione ho precisamente visitato il bosco di Pisciuda nel territorio d’Umago, suposto in godimento di quella publica Rappresentanza, per rillevarne il titolo conforme mi resta in ??che??[forse “le”] ducali dalla Serenità Vostra espressamente comandato; ma ho trovato che esso bosco non è altrimenti goduto dal Reggimento, ma dalli comuni di Materada et Nabitantia, e da’ particolari, risservati sempre li roveri per il publico servitio. Ho consumato in questa incombenza giornata[??e] trentacinque, delle quali supplico humilmente la Serenità Vostra per la bonificatione solita de’ miei precessori. Ho contribuito quello ho debolmente potuto, perché chi volesse terminar la catasticatione generale per tutta la provincia non basterebbero anni, perché quello del nobil huomo Basadonna fu formato con l’impiego di due proti nel corso di due anni e nove mesi, onde l’andarà adempendo il Capitanio Veruda, spedito dal Reggimento all’Arsenale a tale effetto con la dipendenza e relatione a questo Reggimento, per prosseguirlo e terminarlo con l’ordine principiato. Mi restarebbe il debito di humiliare a questo proposito alla publica prudenza che, per evitare le molestie e la perditione di molti sudditi per causa del taglio di legne non soggette et anche inutili per al Casa dell’Arsenale, sarebbe bene stabilirne un preciso numero con obligo ai comuni e particolari di conservarlo, et, in caso di tagli, di rimetterlo, onde potessero valersi del pascolo degl’animali e dell’uso delle legna senza esser criminalizzati con dinontie appassionate, ripondendosi in questa publica piazza la cassella che già molti anni per accomodare la muraglia fu levata, perché la sola apparenza, senza adoperare la sferza valesse a conseguire l’effetto della publica volontà senza molestia e travaglio de’ poveri sudditi, che nella scarsezza della provintia si conviene conservarli et aumentarli in tutte le cose, e con tutto il studio della paterna predilitione della Serenità Vostra; come ho fatto con proclama generale per la presservatione delli olivi che, temendosi morti per li fredi e giaci dell’invernata decorsa, venivano indiscretamente maltratati dal ferro e dal fuoco, contro l’esperienza de’ tempi passati, vivendo la speranza, anzi la sicurezza, di patti(...) e produrre il solito precioso frutto negli anni venturi, che per altro sarebbe la dessolatione della provintia, essendo questo il maggior sostentamento di questi sudditi.
Non havendo mancato in tutto il corso del Reggimento di promuover il publico interesse nell’affittanza de’ datii, ho ultimamente fatta quella del datio del vino per terre aliene col vantaggio delle passate condotte d’anni due, l’una di lire mille e tresento, e di quello della pescaria d’anni quattro col vantaggio di lire mille duecento e trenta tre, che in tutti due sono lire 2.533 di più delle condotte passate; ??altri datii minori del bezzo e soldi due per lira della mesura del vino in questa città, come dall’unita nota del scontro di Camera; così mi è sortito con fortuna nelle precedenti affittanze de altri datii principali.??
Attendo in questi giorni il nobil huomo ser Aurelio Contarini, destinato dalla Serenità Vostra per successore, che con la sua virtù decorarà la publica Rappresentanza e promovarà in miglior forma il publico adorato servitio in questa devotissima provintia.
Capodistria, 10 luglio 1709.

Nicolò Contarini, Podestà e Capitanio.

Allegato: lista dei dazi che si estraggono dalla provincia (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.