5 marzo| 1708 Nicolò Contarini
Dispaccio del 22 febbraio| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
giovedì mattina 21 del corrente comparve qui da Parenzo un officiale spedito dal Collonello Medini con lettere delli 18 con quali mi rappresentava capitata in quelle acque barca pugiese, con vino et altro diretta per Trieste, accompagnata da passaporto del signor Marchese del Vasto, Ambasciador per Carlo III in Vienna, scortata sino in porto di Pirano, rimessa alle mie deliberationi.
Mi partecipa nello stesso tempo capitatta in porto di Rovigno tartana di Rais Alì Berni, turco di Dolcigno, et ivi fermata dalle barche armate della sua direzione, con carico di formento di stara settecento circa, qual turco non vuol condursi, come veniva preteso all’obedienza di esso Colonnello in porto di Parenzo, ma vender il formento a suo piacere. Il Capitanio, che lo avvisava di questo incontro, aggiongeva esservi altra tartana simile in poco lontana. Consideratesi dalla mia debolezza le materie, ho creduto d’incontrare il publico venerato sentimento e far rilasciar subito il bastimento inglese, vedendosi dalla qualità del carico di 39 botticelle de vini de più sorti, un botticello d’oglio, tre barilotti d’oglio più fino, quattro barille di riso, due casse di persuti, due casse grande di panni d’arazzo e diverse altre cassette e fagotti, esser cose comestibili et altre robbe d’uso dello stesso marcante, per esser condotte da Trieste a Vienna. Ho trattato con cortesia il sopra carico assicuratomi che non sia stata posta mano, né levata cosa alcuna, acciò habbia motivo di rifferire al suo padrone e render più gradita a così riguardevole Ministro la corrispondenza, e trattamento dei Rappresentanti della Serenità Vostra. Considerate poi le risolutioni e proteste del turco, ho rescritto al Medin che lo lassi in libertà di condurre e vender il formento dove più li piace, tanto più che pare accordato al Fontico di Rovigno, e così debba fare dell’altra tartana che accenna della medesima natione.
Di tutto humilio copia alla Serenità Vostra per li suoi prudentissimi riflessi, et imploro humilmente le sue sovrane commissioni per mia direzione in avvenire, mentre nelli casi presenti che il Medin se ne è voluto scaricare, mi è parso di così debolmente risolvere. Gratie etc.
Capodistria, 22 febbraio 1709.
Nicolò Contarini, Podestà e Capitanio.
Allegati: fede di Sanità del marchese del Vasto (1 c.); dispaccio di Medin al rettore di Capodistria datato 18 febbraio 1709 (1 c.); dispaccio di Medin al rettore di Capodistria, datato 11 febbraio 1709 (1 c.).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.