24 marzo| 1709 Ferigo Calbo
Dispaccio del 5| aprile| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
applicato il mio ossequio a tutto che porta l’obligo della mie incombenze, rillevai ch’essistono da molto tempo otiosi, e con publico disservitio, nella Valle di Montona, sopra tre mille tolpi, recisi per beneficio de’ publici lidi, impedito il loro trasporto a’ soliti caricatori dallo stato ruinoso de’ ponti, prodotto dall’ultimo disfacimento delle nevi e dall’irruzione delle montane.
Col lume di questo disordine ho avvanzato immediate risolute commissioni all’Eccellentissimo signor Podestà di Montona di far intimare a’ Giudici di quella Comunità, obligata tenerli in acconcio, d’haverli senza ritardo in forma la più sussistente e durevole riparati, e con ciò tolto agl’appaltadori la scusa che adducono, e che non gli difende in ogni modo dal sommo ritardo con che hanno proceduto in passato, nell’esecuzione tanto premurosa e importante della loro condotta.
Nel tempo istesso in emenda dell’incuria passata havevo segnato vigoroso risoluto mandato per astringerli al subito adempimento, quando riverii sul primo punto, già supplito dal mio debito con l’ordine corso, eguali commissioni dal Magistrato Eccellentissimo della Valle, e sopra ambidue altre del Magistrato Eccellentissimo all’Acque, cui giustamente preme condotto il legname alle rive.
Rilasciato anche col motivo di quest’impulso il comando agl’appaltadori, giova confidar, essequito che sia il restauro di ponti, incaminata con più calor la condotta, e reso del mio humilissimo debito anche quest’argomento di divota attenzione al miglior servitio di Vostra Serenità e dell’Eccellenze Vostre. Io devo loro a quest’incontro il cenno ossequioso d’esser cessata la facoltà di proceder coll’auttorità e rito dell’Eccellentissimo Senato in materia de Roveri, maneggi de’ Fondaghi e Comunità soggetti a questa carica, comessa a tutti gli Eccellentissimi precessori, per quello fosse della publica sapienza riputato del suo interesse che egualmente della giustizia. Grazie.
Pinguente, 5 aprile 1709.
Ferigo Calbo, Capitanio di Raspo.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.