• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

24 marzo| 1709 Ferigo Calbo

Dispaccio del 7| aprile| 1709|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ceduto a peso delle mie imperfezioni l’obligo d’esseguir i comandi venerati dell’Eccellentissimo Senato, diretti all’Eccellentissimo mio precessore in ducali sovrane 19 giugno decorso, che prescrivono farsi presentare i titoli tutti, con quali vengono in questa provincia possessi boschi così da’ comuni che da privati, per trarne d’essi i lumi et accompagnarli al Reggimento Eccellentissimo all’Arsenal, mi sono dato a versar su le carte che sono state prodotte in vigor di proclama che restò publicato a quel tempo relativo della publica volontà.
Io trovo in queste che come alcuni territorii sono intieramente diffettivi, così gli altri non hanno obedito che con semplici inutili comparse, allegando per fondamento del possesso de’ boschi che godono, alcuni asserte investiture ottenute dalla regia mano di Vostra Serenità, altri un immemorabile tempo, et altri asserti acquisti seguiti negli ultimi due anni del scorso secolo, senz’haver presentato carte autentiche e legali che ne legitimino la loro padronia.
Non adempita di questo modo l’intenzione sovrana di Vostre Eccellenze, ho riputato espediente avanzar nuovo proclama circolare, perché tanto li diffettivi intieramente, quanto quelli che solo in apparenza l’hanno prestata, debbano produre i loro titoli autentici e legali per trarne, senz’alcuna loro spesa, e col fondamento ch’è giusto, i lumi che sono comandati.
Egli è vero ch’io proveggo, con dolor del mio zelo, lunga, faraginosa e difficile l’opra. Appariscono evidenti le difficoltà dal riflesso di non haver potuto tutto il zelo ardenti e benemerita del medesimo Eccellentissimo precessore, nel corso quasi di dieci mesi, potuto vedere con legal fondamento il legitimo possesso d’un bosco. Li cattastici che quivi essistono doppo la formatione del nuovo, che ha piaciuto alla publica sovranità di commettere al Reggimento Eccellentissimo di Capo d’Istria, non possono servire d’un certo confronto per rilevare li presenti possessori che restassero ancora difettivi.
Tutta volta per quello sarà acconsentito alla diligenza e al potere Vostre Eccellenze, v’essiggeranno dal mio ossequio un uso fervido ed instancabile, bramando ardentemente che la fatica e lo studio che m’accingo a contribuirmi mi doni il contento sospirato di riuscirne in parità del mio debito, e del cuore incalorito e divoto, con cui mi rassegno al comando. Gratie.
Pinguente, 7 aprile 1709.

Ferigo Calbo, Capitanio di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.