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24 marzo| 1709 Ferigo Calbo

Dispaccio del 16 aprile| 1709|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
in questi momenti m’arriva il foglio, che umilio a Vostra Serenità, di monsignor Illustrissimo Miller, Vescovo di Trieste. Egli mi partecipa le risoluzioni sue d’intraprendere la visita delle chiese di questo capitanato soggette alla sua pastoral cura, e pare che concorri adempirla, posposti tutti li riguardi per quali l’ha sin ora differita.
Prima di formarvi risposta, ho riputato mio debito rassegnarlo ai riflessi sapientissimi di Vostre Eccellenze, massime su l’osservazione fatta, che sotto il Reggimento dell’Eccellentissimo signore Francesco Pasqualigo scrisse quasi co’ medesimi sensi, e che rilevata poi l’intenzione sovrana dell’Eccellentissimo Senato in ducali 20 novembre 1705 d’admetterlo, con avvertenza che non havesse ad estendersi che alle sole chiese parochiali, e con la stessa formalità di trattamento che si suol praticar dagl’Austriaci con li Vescovi veneti, cambiò di proposito, né si curò d’adempirla. Ciò successe anche sotto l’Eccellentissimo signor Filippo Donà mio precessore, a cui rinovò detto monsignor Illustrissimo Vescovo con motivi di zelo le stesse premure senza che ne seguisse l’effetto.
Tuttavolta, sembrando concepite le presenti con espressioni d’apparente intiera rinuncia ai rispetti che l’hanno divertita in passato, per tutto ciò che fosse dalla publica auttorità alla mia ossequiosa ubbidienza commesso, ho fatto immediate cercar ne’ volumi de’ precessori il registro così dell’opinione de’ Consultori, che ho rilevato dalla lettura delle ducali esser stata in più occasioni spedita, come de’ cerimoniali altre volte praticati, ma non ho potuto, per quanta diligenza sia stata impiegata, trovarne lume. Ancorché con ducali replicate 1704, 23 febraro e 24 settembre 1706, habbi la Serenità Vostra, sopra i zelanti suggerimenti degl’antedetti Eccellentissimi precessori Pasqualigo e Donà, comandato con??[un] accurato inventario di tutte le scritture, da consegnar di Reggimento in Reggimento dell’attual Cancelliere al suo successore, riposte in luoco sicuro e opportuno per ogni caso di publica occorrenza, e che fosse assegnato a chi s’impiegasse quella moderata ricompensa riputata conveniente, non è stata intrapresa mai l’opra lunga, difficile e laboriosa, giacendo tuttavia le carte publiche, le civili e criminali, toltone quelle di pochi reggimenti ultimi receduti, disordinate ed in gran parte svolte e confuse, mal tenute nel luoco angustissimo ove sono, ed alcune più antiche osservate da due anche già fracide e logorate.
La mia divota puntualità ha creduto non dover tacere a quest’incontro il disordine ben sommo e grave che continua tuttavia, con pericolo che vadi di massime smarita, purché forse già non la sia, una qualche delle scritture de’ confini, le più gelose ed importanti, con quel perniciosissimo publico disservitio che n’ha altre volte rimarcato l’alta venerata cognitione di Vostre Eccellenze. Grazie.
Pinguente, 16 aprile 1709.

Ferigo Calbo, Capitanio di Raspo.

Allegato: dispaccio del vescovo di Trieste, datato 13 aprile 1709, diretto al capitano di Raspo (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.