24 marzo| 1709 Ferigo Calbo
Dispaccio del 30 maggio| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
salita a godere in cielo vere e perfette felicità la grand’anima del Serenissimo Principe Alvise Mocenigo, quanto impresse d’amar afflizione e di pena nel cuor della patria il senso affannoso della sua perdita, per i vari augusti vantaggi, co’ quali coronati di benemerita immortale memoria il suo nome essigge ancora, costante l’adorazione da’ sudditi e l’amirazione del mondo; altrettanto ha ragione di consolar le sue lacrime ora che nella plausibile gloriosa assunzione di Vostra Serenità vede così ben emendato il dolore funesto del cieco colpo che lo rapì al principato.
Portatavi la venerata persona della Serenità Vostra dal voto universale de’ cittadini, e dell’acclamazione divota di popoli, risarcisce e ripara l’estremo passato cordoglio l’egual pienissima consolazione d’inchinar la Serenità Vostra nel grado stesso che, se ben il supremo e specioso della Republica, v’era giunta ad occuparlo la tanto con la sublimità de suoi meriti, e con gli usi dell’eroiche eccelse virtù, con quali singolarmente risplendendo, dona incrementi maggiori di luminoso ornamento anche alla stessa altezza del trono.
A questo s’inchina però l’ossequio mio profondissimo con tributi a Vostra Serenità del più vivo rispettosissimo giubilo, e con annuncii i più fervidi ed appassionati, per una lunga non mai interrotta serie d’anni felici, e di prosperi avvenimenti. Unisce gli umilissimi sensi pure di questi sudditi, quanto scarsi di numero, altrettanto abbondanti di divozione e di cuore nella professione più costante del vassallaggio, e della loro immutabile fede.
Il mio cuore sopra tutti desidera ardentemente che la divina misericordia accolti con pietosa clementissima disposizione li voti comuni benedicendo la Serenità Vostra voglia segnalar l’esordio del di lei augusto venerato Dominio, donando sotto auspicii sì fausti con la pace universale, e con la publica perfetta tranquilità certi argomenti d’un fortunato avvenire. Grazie.
Pinguente, 30 maggio 1709.
Ferigo Calbo, Capitanio di Raspo.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 85.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.