24 marzo| 1709 Ferigo Calbo
Dispaccio del 3| giugno| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
l’Illustrissimo signor Podestà di Pirano, significandomi in sue lettere di primo stante l’incarico che tiene dal Magistrato Eccellentissimo al Sal, di far restaurar la pallada e restello della valle di Sicciole di quel territorio, mi ricerca con premura la permissione al taglio di due mille palli, che oltre gli altri materiali asserisce occorrerli pronti di tolpo e cervato per compir l’opra. ??M’aggiunge anco che possa dal suo zelo sopra l’incanto e sortito di vederla appaltata??, ha disposto gl’ordini per trar detto legname dalle ville di Cuberton (?? O Luberton), Sterna, Gradigna e da altri luoghi di questa provincia.
Il loro notabile numero, e le commissioni precise già estese alla mia obedienza dal Magistrato Eccellentissimo all’Acque, relative dell’intenzione sovrana di Vostra Serenità di far all’occasion d’ogni taglio riservar tutti i tolpi e cervati, de’ quali si prova scarsezza per l’essiggenze continue de’ publici lidi, m’han obligato differirle l’assenso sino che, rassegnati dal mio ossequio alla Serenità Vostra con i motivi della richiesta quelli ancora ben divoti de’ miei riguardi, ne rilevi precise sul proposito le misure inchinate del suo volere. Io crederei umilmente ch’essendo uniforme all’esposta premura, già conosciuta dal medesimo Illustrissimo podestà, come scrive con l’occhio proprio sul sito, indispensabile l’opra, esaminata da più d’un proto per restringere il taglio al numero unicamente necessario per il bisogno, giovasse poi ripartirlo, con sumati prima quelli ch’essistessero sopra le vicine campagne, in que’ boschi che o per la distanza da’ publici caricatori, o per altri publici più importanti riguardi, fosse riputato di minor pregiuditio.
Le mie costanti sommissioni si faranno somm’onore d’adorare tutto che sarà per derivarmi su di questo negozio dall’alta venerata disposizione di Vostre Eccellenze. Grazie.
Pinguente, 3 giugno 1709.
Ferigo Calbo, Capitanio di Raspo.
P.S.: nell’atto di spedir le presenti, umiliate a Vostra Serenità, mi giunge nuovo incarico del Magistrato eccellentissimo all’Acque, in lettere di 27 caduto, d’indagar con premura qualche buon numero di tolpi, che occorrono alla miglior sussistenza de publici lidi; il che pure ragguaglio a intiero lume della materia, et in puntual sodisfazion del mio debito.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.