21 marzo| 1709 Reniero Premarin
Dispaccio del 5| settembre| 1709|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in altri motivi riverentissimi portati alla Serenità Vostra haverà la publica sapienza compreso come questa popolatione superiore ad ogn’altra della provintia, non ha l’allimento altrove che da questo fontico unico suo sostegno: al presente con l’amarezza del mio cuore, convengo aggiongere ch’in quest’anno molto ristretto, per la scarsezza della racolta, che non ha reso ne meno il seminato grano la terra, che diminuisce i vini in eccesso, ch’ha totalmente levata la speranza dell’oglio nella prossima raccolta, che nelle pesche non ebbe la solita ubertà, rissente il timore maggior della fame, per la scarsezza de formenti del fontico, ridotta a soli stara 500, che per il grande suo consumo non ha di vantaggio; il provedersi è difficile, per il raro approdare de forastieri grani, difficultato dall’estraordinarie assistenze del mare, via solita del suo provedimento per i secoli corsi dal suo principio.
In questo stato languiscono l’anime di questi poveretti, che sorpassano sette mille et con esse flutua il mio cuore, c’ha l’honor della patria d’assistergli nel ruminare il sovegno: di dove possa provenire non si discerne; se la pietà di Vostre Eccellenze non li soccorre. Alle lagrime, che genuflessi versano nell’ottenimento di qualche parte del suo bisogno, anch’io unisco i miei particolari ossequiosi voti nell’implorarlo, a scanso dell’amarezze che posson succedere nella mancanza di quest’unica speranza, che sola s’epiloga nell’implorata paterna prediletione di Vostra Serenità. Gratie etc.
Rovigno, 5 settembre 1709.
Renier Premarin, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 89.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.