21 giugno| 1709 Piero Loredan
Dispaccio del 4| ottobre| 1710|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
rassegnata la mia dovuta obbedienza alle riverite ducali di xi settembre caduto, si è estesa al prossibile la mia attenzione, havendo notificata a’ Sindaci della città et a’ Capi de’ comuni la volontà publica, acciò fosse per il giorno di San Michele sodisfato il loro debito per il formento havuto in imprestanza dal Fontico della città stessa. Come però questi mi rappresentarono la loro impotenza riguardo le gravi miserie nelle quali tutta via si attrovano, sì per la mortalità degli olivari, sforzo maggiore de’ loro suffraggi, come per la sterilità della terra, proddota dall’arridezza sofferta nell’estate, che causò non solo la perdita de’ sperati raccolti, ma mortalità grande d’animali grossi e minuti per mancanza d’acque; così, fattosi da me l’incontro con il libro tenuto dal Fonticaro, si possono osservare la maggior parte d’esse cadute in pena, essendosi con difficoltà pottuto raccogliere il sopra più che sono gli accrescimenti destinati al ristauro di questo publico palazzo, e stipendio dovuto al medico della città, havendo anzi molti de’ medesimi debitori corisposto questo in denaro per diffetto di grano al prezzo stabilito da questo Consiglio giusto al pratticato.
Tutto che in virtù delle commissioni impartite a questa carica pottessi far pratticare l’essecuzioni obligandoli al saldo, con l’oggetto però di venerare i publici sempre inchinati comandi espressi nelle ducali accennate, ne rassegno la notitia all’Eccellenze Vostre per tutto quello volesse l’Eccellentissimo Senato prescrivere e comettere alla mia pronta obedienza, che si farà conoscere ossequiosa esecutrice de’ sovrani riveriti beneplaciti. Gratie etc.
Pola, 4 ottobre 1710.
Pietro Loredan, Conte e Proveditor.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 90.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.