• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

20 febbraio| 1617 Zuanne Pizzamano

Dispaccio del 20 febbraio| 1617|


N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
unico e più grand’oggetto alla rassegnatione mia fu sempre l’attività dell’obbedienza. Riscontro visibile ne danno a Vostra Serenità ed a cadauna dell’Eccellenze Vostre li molti spinosi impieghi sostenuti nel Levante e nella Terraferma, tra emergenze difficili e perigliosi cimenti. Se il mio costante servitio in ogni tempo, e massime nella decorsa gloriosa guerra, fosse qual si deve da ogni buon cittadino, lo palesano li rescritti del publico benigno gradimento, non che la ferita che rillevai versando tra li più azzardosi combatimenti, in uno de’ quali il signor Marco mio fratello, in età verile, ma tutto fervore per il suo sovrano, doppo esser intevenuto per il corso d’anni cinque tra le combustioni dell’armate, restò con moschetata nemica nel petto vittima all’adoratione della Patria. Anco li primordii dell’attuale guerra con la potenza ottomana, se m’hebbero con prontezza alle publiche disposizioni, autenticano, benché contrastato dalla scarsezza del talento e dalle ristrette fortune della casa, sempre eguale in me il fervore quando si tratta d’obbedire. Questa pure fu quel forte mottivo che, se ben inchinate le deliberationi del Serenissimo Maggior Consiglio nella dispositione mia a questo Capitaniato, mi trattenne volontario la decorsa campagna nella piazza di Corfù. A quali contingenze soggiaceva quell’importante propugnacolo della Patria e della Christianità, rissulta dall’assedio postovi dall’armate ottomane, e se io v’affaticai con incomodo della persona e delle sostanze confido sia a piena cognizione dell’Eccellentissimo Senato. Hora che, benedetto da Dio, e ben condotto da chi pressiedeva al comando l’essito di quelle gravi angustie, ho potuto ridurmi all’intrapresa di quest’incombenze, m’humilio a Vostra Serenità con le presenti riverentissime circonscritte al solo ragguaglio del mio arrivo, risservato lo scrivere intorno gl’affari della carica subito che v’habbi la più certa cognitione; mi condurranno a questa gl’essempi di prudente e savia dirretione, che trovo segnati dalla virtù e benemerito zelo dell’Eccellentissimo signor Lauro Querini, che carico di lode si restituisce in Patria, e mi scortaranno all’adempimento perfetto di quest’importanze li documenti della publica infallibile maturità, che venerarò sempre con la più rassegnata humiliatione. Gratie etc.
Pinguente, li 20 febraro 1717.

Zuanne Pizzamano, Capitanio di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 94.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.