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24 febbraio| 1616 - 22 luglio| 1617 Marin Garzoni

Dispaccio del 8| ottobre| 1617|

N. (senza numero)

Serenissimo principe
a particolar consolatione di Vostra serenità devo riverentemente, come faccio, notificarle la continuazione del gionger robe a questa scala, aspettandosi dimani a punto un turco chiaus mercante principale con gran quantità di zambellotti, come pure altri con zede e zambellotti ancora. Restando io avisato dal mio confidente trovarsi grandissimo quantità di mercantie in Seraglio di Bossina, li patroni delle quali non attendono altro che l’aviso che transitino novamente le galee di mercantie per inviarle subito di qua. Mi avisa egli in oltre che l’accidente occorso questi giorni alla fiera di Chlogliano, fiera principalissima in paese del Signor turco, dove concorre un numero infinito di mercanti da diverse parti, ha causato nell’animo di molti qualche tranquillità del sinistro incontro delle galee di mercantia, poiché sendo stati assaltati da grossa squadra di assassini li mercanti che tornavano da detta fiera et essendone stati uccisi da trecento circa fra christiani, turchi et ebrei per levar loro, come hanno fatto, la vita con li dinari, quelli che non hanno potuto trovarvisi, sendo stati spogliati del havere da spagnoli si consolano di havere almeno salvata la vita, che forse haveriano anco essi perduta quando havessero havuto modo di capitare a detta fiera. Questo accidente nondimeno cagionarà anco egli qualche danno a gl’interessi di questa Scala per esser mancato tanto numero di mercanti, alcuno de quali era solito transitarvi. Spero tuttavia nel Signor Dio et nell’incomparabil virtù delle Eccellenze vostre illustrissime che possa anco di breve ridursi in bonissimo stato, dando io conto agli illustrissimi signori sopra provveditori et provveditori alla sanità et cinque savi alla mercantia del modo che, et per rispetto di peste et per interesse di questo importantissimo negotio, si potrebbe tener per aggrandir questa et minuir quella di Ragusa, confondendo così quei perfidi invidiosi alla gloria et servitio di Vostra serenità, che doverà esser gradito come effetto di singolar zelo et devotione in me. Gratie etc.
Di Spalato a 8 ottobre 1617

Marin Garzoni conte et capitano

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 17.
Trascrizione di Damiano Pellizzaro