29 agosto 1588 Bernardo Polani
Relazione
Relatione del Clarissimo Signor Bernardo Polani, provveditore al sal al suo ritorno da Istria et Dalmatia.
Serenissimo Principe,
fu comesso dalla Serenità Vostra a me Bernardo Polani, provveditore al sal, che io dovesse andar a riveder le saline dell’Istria et Dalmatia et riconoscer il governo et l’administratione delli sali che vengono prodotti in quelle provincie, al che havendo io ubidito son venuto hora a rapresentar alla Serenità Vostra quello che io ho operato et quello che io reputo degno della sua notitia, di negotio così importante et del qual Vostra Serenità riceve notabil beneffitio. Io questo offitio mi dilaterò quanto portarà solamente la naratione delle cose principali et necessarie, il che mi sarà anco tanto più facile, quanto che dalle lettere che io ho scritto alla Serenità Vostra in questo proposito, ella ne dovrà esser di molti particolari assan ben informata.
Piano
Sono nel territorio di Pirano cavedini di saline n° 2.800, situati in tre valli nelle quali sono ancor magazeni sofficienti per alogar li sali. Producono queste saline un anno per l’altro 7 in 8mila moza di sal. Di questi ha marcado l’Offitio del sale con quella comunità di Pirano di levarli tutti a lire 8 il mozo ecetto uno staro per cavedino, concessoli per uso loro et di suoi animali onde manda l’Offitio del sal, di ordine di Vostra Serenità ogni anno, il mese di marzo, ducati 2.000 da esser dispensati in soventione per aconciar et metter all’ordine esse saline che sono poi accomodate dalli patroni di esse, li quali potriano anco usarvi maggior diligenza in governarle a buon hora, prima che se inaridiscano al sole, ma perché non attendono alla qualità, né alla belezza del sale, ma solo alla quantità et all’utile, de qui è che non mettono diligenza che si conveniria. In questo trovai intorno 10mila moza di sal che occupavano tutti quelli magazeni di modo che quando non havessi fatto vodarne dui et uno fatto restaurar de ordine della Serenità Vostra li sali convenivano l’anno presente restar nelle saline esposti alli rubamenti et al pericolo delle pioggie. Diedi l’aviso alla Serenità Vostra di questo disordine sotto il 17 maggior passato, le rapresentavo come questi sali non venivano levati et che la causa era per il pocco nollo che veniva datto alle barche che era soldi 41 et finalmente mi lassai intender che l’acrescer soldi 9 per mozo che veniva ad importar in tutti soldi 50 il mozo non era gravezza della Serenità Vostra ma solevatione et benefficio, liberando ella per questa via il suo sale dalle mano di contrabandieri che facevano danni grandissimi coll’abassar li daci della patria e trivisano; le notificai appresso come la confraternita delli barcaruoli da Pirano haverebe preso questo carico di condur tutti li sali della Serenità Vostra, così di Pirano come di Capodistria et come era atta a tal servitio et in soma che senza levar li sali delli magazeni, non poteva mai esser retto governo ne sicura administratione di quel negotio. Nel tempo che io ho speso in questa visita, non è stato fatto provisione a così importante materia per il che convengo riverentemente ripetir questo bisogno al quale non di rimediando non si potrà poi sradicar un processo d’inconvenienze stabilito dal tempo a danno di questo negotio. È solito l’Offitio del sal mandar da questa città barche per forze a levar li sali, ma questa violenza non ha bastato l’estraherne una minima parte si come l’effetto lo dimostra, essendo tutti li magazeni pieni onde io hebbi fattica grandissima a farne vodar doi mentre che io dimorai a Pirano per ispatio di giorni 36 et come fu dileguata la voce per quelli che io faceva caricar sali a tutte le barche che capitavano in quel porto, sparvero in modo che doppo alcuni giorni non se ne vide comparir più alcuna, volendo più tosto li patroni de vasselli commetersi all’indigatione del mare, che assicurarsi in porto per un carico de sali. Opinion mia, adonque, è si come io rappresentai, che il vero modo di proveder a questo sia l’obligar la confraternita delle barche da Pirano a condur tutti quelli sali, con quelli di Capodistria, con l’accrescimento delli soldi 9 che in tutto siano soldi 50 il mozo, rimettendomi però al prudentissimo suo giudicio. Li sali che vengono fatti nelle saline di Pirano sono molti di negri et non sufficienti. Il che nasce da tre cause l’una perché non si aconciano le saline per tempo, con tutto che venga lor datto la soventione et li cavedini si abruciano che causa la brutezza del sale, l’altra perché nel far essi sali vi pongono pocca cura attendendo essi solo alla quantità et non alla qualità, sicuri per li marcadi che hanno coll’Offitio, che tutto il sale le sia levato; la terza perché incorporano il fango col sal buono et restalano al fondo del cavedino, non riguardando, condotti dalla cupidità dell’utile a quel patto et obligo che hanno contrato coll’Offitio del sal. A questo disordine fu provisto così per li capitoli del mercato come per parte dell’Eccellentissimo Collegio del sale 1587 6 novembre, che li sali cattivi siano getati in mare et non ricevuti da quelli scrivani, ma questi metendo molte volte persone inhabili a tal carico, hanno invechiato la consuetudine di ricever sali neri di modo che al presente non posso resister alla iniquità et violenze de quelli salineri, che vogliono consegnar li sali, se ben non sono recipienti, minaciando il scrivano, se dice de volerli getar in mare. D’intorno a questo ho fatto terminatione sopra il governo delle saline et il dover li scrivani essercitar personalmente il loro carico, prohibendo loro, sotto privation del suo offitio, il potter dimandar licenza a qual si voglia magistrato che non si Collegio o Consiglio, di partir dal suo servitio dal mese di marzo fin tutto il mese di novembre, tempo nel quale essi ministri si hanno da occupar nel carico loro, havendoli messo tal difficultà per rimover la facilità a quelli che dall’Offitio del sal ottenevano licenza per un mese che la prendevano poi et ampliavano per sei et otto mesi nel qual tempo veniva mal administrato quel negotio a maleffitio della Serenità Vostra et per divertir tutti quelli contrati et dispareri che pottessero nascer da numerosa moltitudine de sali neri, nel consignar li sali al scrivano, sopra la buona o mala qualità loro, ho terminato che detta sorte de sale cattivo sia messa in monte a parte et mandato d’essi la mostra dal scrivano all’Offitio del sal, al quale offitio poi aspetti il giuditio et la decisione se sarano recipienti et da dover esser accetati o pessimi da getar in mare o di tal sorte che comportano qualche pagamento come è stato fatto altre volte, et credo con una o due essecutioni che venissero fatte dall’autorità delli Eccellentissimi proveditori al sal o questo Eccellentissimo Collegio, veria in parte represso et castigato l’ardir di questi salinari si come a me è successo il castigarli una volta in questo loro mancamento onde mossi dall’esempio della perdita et danno ricevuto dalla mala qualità del sal passato, usariano forse maggior diligenza nel governar le saline nel far li sali et nel racoglierli. È vero che in questa provisione concorre l’haver magazeni vuoidi et disocupati et facilità de barche che vengano a levar li sali come ho detto di sopra. Della qualità di questi sali negri ho datto notitia alla Serenità Vostra sotto il 19 maggio passato et in una mia terminatione ho ristretto tutte le provisioni da me rifferite di sopra che sarà posta alla censura et giuditio della Serenità Vostra accentandola che tanto viverà questo disordine de sali brutti, neri et terei, quanto si starà a mortifficarlo con qualche rimedio.
La matteria di contrabandi è così penetrata et fatta familiare tra quelle genti, che quanto a me credo, che ne siano pochi non interessati; il che son confirmato dalli molti processi che ho formato. In questo proposito nella maggior parte di quali, non ho possuto haver un testimonio non suspetto di modo che da questi reciprochi interessi l’uno asconde l’altro, se ben li fosse nemico. Il rimedio a questo è il non lasser il sal nelle mani loro et levarlo dalle saline perché si movesse l’Offitio del sal tuor, previa de marcado, tutti li sali che si fanno in quel territorio col pagar sali lire 8 il mozo, aciò non venga espeditto per la Patria del Friuli et trivisano, con estrema ruina di quelli daci. Sopra questa materia fu provisto per parte nell’Eccellentissimo Collegio del sal et dell’Eccelso Consiglio dei X, imponendo pena di severissimo castigo a chi cometerà contrabandi di sale, ma preval apresso questi tanto il proprio interesse che poco riguardano al debito et alla riverenza delle leggi della Serenità Vostra, trasportando fraudolentemente quelli sali così nella patronia del Friuli et trivisano cose a San Zuanne di Duino et Trieste luoghi d’altri principi, che per conventione è fatto della Serenità Vostra. Ottima, adunque, e principal provisione sarà per remover li contrabbandi di sali, l’incanevarli et l’imagazenarli il più tosto et col levargli dalle mani, levar loro l’occasione de far li contrabandi perché mentre starano li sali nelle saline a discretione de chi vorà pigliarne; molti invitati da tal comodità o astretti da povertà o avidità di guadagno ne condurano in contrabando non si pottendo proveder stando in campagna aperta onde conviene che li magazeni siano a tempi debiti vodati et che siano barche che habbiano cotal obligo particolare, come ho detto di sopra et come si differisce questo rimedio, oltre il danno che patirano di continuo li suoi daci, stabilirano intanto et fermerano questa praticha, che non si potrà più rimover o sradicarla se non con disolatione et distrutione di quelle famiglie et ruina et miseria di quelli sudditi.
Li magazeni sono capaci non solo di conservar il sale d’un anno che frutassero quelle saline, ma il raccolto di due. Nella terra de Pirano sono tre magazeni de tenuta de moza 1.580, nelle valli in Strognano ve ne è uno de tenuta de moza 1.500, in Siciol un belissimo di 5mila moza, che ho ritrovato pieno, nel qualle pioveva et faceva danno onde ho fatto metter in calcina tutti li corpi d’esso, si per conservation del colmo come per li sali che erano dentro. Saria bene farlo tramezar come sia vodato, in essecution della parte, si perché più facilmente si vedano li fondi delli magazeni come perché sia fatta separatione, serve al non mescolar li sali novi sopra li vecchi. Alla ponta di Sezza sonno doi altri magazeni, il vecchio che è pieno, partito in doi di tenuta de moza 4mila di sale et il novo, la mittà è pieno, di tenuta de 2mila moza et l’altra mità altri moza 2.000 che era rovinato et per ordine della Serenità Vostra ho fatto restaurar; questo magazen novo rovinò per la pocca carità et diligenza del maestro, che ne hebbe all’hora il carico per esser statto mal fondato doi parte di muraglio di esso in quella palude, dove è posto onde si è convenuto far gettar a terra il fianco et la fronte della muraglia di esso magazeno, che stava in piedi su pontelli et ho voluto veder con l’ochio a fondar per esser il sito paludoso, dove ho fatto metter sotto le fondamenta li suoi travi incrosati, li quali sostenterano gagliardissimamente essa fabricha, né sarà più pericolo che ruvini. Ho fatto inarpesar essa muraglia et incadenar il colmo che per avanti non era. Ho fatto alzzar il salizato, sopra il qual montava l’acqua, un piede et danegiava il sal, et ho fatto far la fondamenta a torno il magazeno secondo il bisogno perché veniva a patir grandissimanente essa muraglia del magazeno dall’onde del mare, che li battevano et a restar debole per mancamento suo et ho voluto asister et sopraintender all’opera perché si sia ridotta a perfetione aciò si possa valer l’anno presente a riponer li sali, si come si è fatto, havendo usato diligenza, così nelle robe come fatture, che il danaro sia speso con ogni possibil avantagio della Serenità Vostra di che ne ho detto distinte et particolar conto all’Offitio del sal. Mi ha tratenuto questo servitio qualche giorno più contra la volontà mia et rispetto al tempo assignatomi dalli tre mesi per la visita de sali in esse provisioni dell’Istria et Dalmatia per il che il conveni dimandar, 15 giorni il tempo sotto il primo luglio alla Serenità Vostra oltre l’assigantione sudetta.
Hebbe carico un Nicolo di Picerini di fabricar il sudetto magazeno restaurato poi da me, si come, le ho rapresentato, il quale Nicolo hebbe in più volte ducati 3.630, feci tuor insieme con periti le misure de tutti li lavori et l’opere fatte da lui et quelli havendo scontrato con li marcadi bonifficandoli. Il tutto lo trovai debetor per resto ducati 1.264, di che ne diedi aviso alla Serenità Vostra sotto di 15 zugno per ricuperatione di questo denaro essendo morto esso Nicolo Picenini andai indagando per trovar suoi benni, feci veder nell’estimo della terra, esaminai testimonij, formai processo dove veni in cognitione da una casa et sette pezzi de vigne di pocca valuta la mità de questi benni trovai conditionati, l’altra mità per il detto Nicolò alienati prima che contrahesse con l’Offitio del sal, onde non pottendo essequir il pagamento nelli sudetti benni, perciò scrissi alla Serenità Vostra per risposta delle sue, riverentemente ricepute sotto il 27 maggio, che dall’Offitio del sal, potteva haver qualche lume delli piezi et de chi haveva datto anticipatamente il denaro, contra l’ordine della Serenità Vostra et che M. Antonio dal Ponte, protto, potteva dar qualche informatione per haver fatto li marcadi et il disegno di detto magazeno, havendo anco aprobato alcuni lavori, come per notte sottoscritte di sua mano appar. Ne sopra la recuperatione di questo denaro saprei che altro dire, se non che io lo reputo inexigibile.
Furono mandati al detto Nicolo molti travamenti dal nostro Offitio per far tezoni alli magazeni per comodo di scaricar li sali et salvarli in tempo di pioggie. Questi tezoni non sono stati fatti et il legname andava a male sparso per le rive et parte portato via dal mare nell’escrescentia nelle acque. Ho fatto ricoglier et unir il legname restato et ho fatto far li tezoni secondo era stato ordinato che erano molto necessarij per coprir li sali et condutori di essi al tempo delle piogge come si è detto e alguni legnami che sono avantati; ho fatto pore a longo la muraglia del magazeno vecchio di Sezza facendoli coprir et serar, acciò siano preservati alli bisogni e li ho fatti consegnar al scrivano.
Intorno al maneggio et administratione di questi sali vi è uno scrivano principale che è Valerio Zanbon, il qual con l’aiuto di doi altri scrivani, tiene conto delle recipute et della dispensa di tutti li sali che si fanno di anno in anno in quelle saline. Il fondo de tutti questi sali non ho potuto veder per esser come ho detto tutti li magazeni pieni, nelli qualli erano intorno a 16mila moza di sal, opera che a vodarli oltre la spesa riceveva gran tempo. Mentre che io dimorai a Pirano feci vodarne doi de essi cioè quello della vale di Strognano et uno in Pirano in Marzano et trovai di quello di Strogano il calo 10 per cento come dispone la parte 1576 27 giugno. In Conseglio di X con Zonta et è statto de sali freschi incanevaiti dell’85 et levati sasonati nel 1588 sono calati medisimamente 6 per cento. Il che servirà per scandaglio del callo che si ha dar a quelli sali sopra che fu presa parte nell’Eccellentissimo Consegio di X con Zonta sotto di 25 zugno 1576 che fusse posto in uno delli magazeni dell’Istria moza 1.000 de sal cavato da quelle saline et se havesse a tenir per spatio de un anno nel fin del qualle se havesse poi ad estrazerlo et questo a finne che si veda il calo de detta quantità avesse fatto nel detto tempo, per dar un limitato et giustificato calo alli sali che entrano nelli magazeni de doana, onde questo fondi si può veder il sazo che si desiderava in proposito de sali incanevati freschi d’anno in anno et di tre anni et di ciò ne ho fatto far notta nelli miei atti.
La scrittura de signor Valerio Zanbon, scrivan principale de sali è ben regolata et tenuta con diligentia et il danaro publico da quelli agenti di comunità retamente dispensato et governato. Vi erano alcuni debitori de qualli la comunità resta pieza; a questi non sono statte datte le soventioni dell’anno presente et ho lassato ordine che saldino il loro debito con tanti sali questa annata. Mi fu datta dal quadernier nostro del sale un estratto de debitori, molti de qualli ho ritrovato che hanno saldato et hanno mostrato li ricoveri. Si doverebe usar diligenza, che del danaro che viene scorso dalli Eccellentissimi tre savij, fosse mandatto di mese in mese notta all’Offitio del sale per dar credito alli debitori, acciò non restano le partide aperte come sono al presente che apportatano confusion di scritura et dano malla satisfatione a quelli che hanno pagato. Il medesimo doveriano far li scrivani dell’Istria et Dalmatia delli debiti che li sono pagatti in tanti sali mandandone l’estratto al detto nostro quadernier perché possa accomodar le partide et si possano saldar le raggioni di ciascheduno. Quelli che ho trovati debitori liquidi ho fatto pagar di subito et ho portato il danaro all’Offitio. Fu cavato una fossa di longhezza di tre miglia con gran spesa della Serenità Vostra per divider le saline dalla terraferma, la qual hora è atterata et ho giudicato spesa superflua il ricavarla perché non presta alcun servitio.
È permesso alli patroni delle saline et salinari per un capitolo nel mercato, il poter vendere a cranzi per via terra il sal del staro per cavedino del quale essi cranzi pagano soldi 10 per soma alla Serenità Vostra. Questo trato veniva defraudato et non vedute le raggioni della Serenità Vostra et in otto anni è stato scosso lire 500; mi è parso beneffittio della Serenità Vostra di farne datio et incantarlo et è stato affitato lire 100 all’anno. La terminatione che io ho fatto intorno a ciò li capitoli del datio, la polizza et deliberatione saranno nottati nel libro delle mie terminationii, che sarà alligato alla presente relatione, acciò parendole ella si degni di confermarle nell’Eccellentissimo Collegio del sal. Questo è quanto mi è occorso nella visita di sali de Pirano.
Pago
Al 18 luio io arivai a Pago condoto dalla galea del Clarissimo Capitano del Golfo, che mi trattò molto amorevolmente; in questo luogo io trovai degli abusi et disordini, onde hebbi causa di regolar molte cose e far diverse terminationi, che sarano con le altre sogete alla censura della Serenità Vosta.
Le saline di Pago sono situate in una bella e grandissima valle che ha principio dalla città et va in dentro per miglia cinque parte di esse sono lavorate et parte tralasciate sono n°170 de quali ne ho preso particolar notta con li confini et nomi delli patroni, le lavorate sonno cavedini n°1.151, che frutano un anno per l’altro per infromatione havuta 6.000 moza de sal in circha del quale li ¾ sono obligati alla Serenità Vostra per marcado fatto dal Offitio del sale con esse comunità a ducati 14 il mozo et hano libertà li patroni per un capitolo del marcado d’espedirlo per suo conto per via di terra per le montagne d’Albona, Fianona fin a Obroazzo e Macarsca. Li sali sono belli, bianchi et di buona qualità et della miglior sorte che si facia in esse provincie dell’Istria et Dalmatia. Vostra Serenità non tiene magazeni per allogar sali, ma li vengono conservati nelli magazeni de particolari insieme con li sali dell’ ¼ et le chiave stanno in camera fiscal ne viene estratto quantità alcuna di sale senza l’intervento del scrivano et ministri publici da che non aparisce comodità di far contrabandi di sali; è vero che sono alcuni particolari forestieri che con la vendita se diverse merci, appaltano sali, che quando fosse loro deccedato come è stato preso di Capodistria, quelli sali cascheriano in mano della Serenità Vostra, il che si potrà far pore nelli capitoli del novo mercado che principierà l’anno venturo. Questo negotio de sali viene governato et manegiato da diversi ministri, la maggior parte de qual sono sostituti per non dir mancanti d’offici. Il scrivano è sustituto et fa molti traffichi et se intromete in molte cose che rendono sospetto il suo maneggio, al che sarà provisto per il nostro Offitio, havendo io formato diligente processo in tal materia. Manda l’Offitio del sal a lavar li sali delli ¾ per li navili a quali consegna in gropo l’amontar del sal che importa il cargo del navilio onde alcuni patroni de vasseli si servono del gropo et fanno uno et dui viaggi per loro conto, prima che vadano a caricare li sali et il questi lo portan anco via, essendosi poi fate tal sorte di denaro inessigibile gionto finalmente esso gropo a Pago alcuna volta va in mano del scrivano, quando del magnifico conte et quando del cassiero et essendo posto nel scrigno delle tre chiave vien anco estratto contra la dispositione delli capitoli et servito particolari, onde fui astretto per terminatione sotto il 29 zugno regolar et formar una retta et sicura dispensa del danaro, deputando in luogo del cassier di essa comunità cinque patroni di saline principali et consignar loro la chiave tenuta per esso cassiero, con obligo a cadaun de loro per chiave tenuta per esso cassiero, di tenerle fin ad altro ordine di Vostra Serenità et a ciò mi mossi perché veniva da esso conseglio elleti cassieri poveri, li quali tratti dal bisogno, incorrevano in mancamenti, non volendo di principali et richi accetar tal carico per non contender con retori, ne acquistar nemici con tal manegio. Ma a ciò si opposero li giudici d’essa comunità et esposero che concernendo tal deputatione pregiuditio alle raggioni della comunità che ha sopra l’elletione del cassiero che però io volesse contentarmi di ricever dal cassiero presente una idonea sicurtà di buona administratione del danaro publico et che per l’avenire prenderiano parte nel loro conseglio di tuor et assicurare sopra essa comunità ogni intacco et perdita che potesse occorere per così fatto manegio di cassa, col proveder anco che il danaro sia speso in pagar sali et non in altro. Ho voluto in gratificatione d’essa comunità sospender tal mia terminatione havendo anco acetato la piezaria del cassiero con dechiaratione però che non essendo per il suo consiglio presa la parte offertami d’assicurar una retta dispenza del danaro sudeto sopra essa comunità, che resta valida la sopraditta mia terminatione, poi che dalla buona administratione del danaro del scrigno nasca il buon governo de sali, et satisfatione de tutti li patroni d’essi et così con un’altra mia terminatone de ultimo zugno ho fato la sudetta dechiaratione, narando in essa le cause che me han mosso a ciò. Non ho lassato simil negotio in tal statto. Il qual si doverà formare et stabilire nelli capitoli di questo novo mercato. Elegge essa comunità un scontro che ha di salario ducati tre al mese, che non essercitava il suo carico et li ho commesso che in pena de privation dell’offitio mi debba attender personalmente. Ho ricuperato diversi danari et quelle saline, che errano statte tolte in tenuta et che andavano a male senzza sentirne Vostra Serenità beneffitio, ho venduto al publico incanto, et poi obligato li compratori a redurle a cultura et li ho datto modo di conciarle, assignandoli tempo più breve che ho potuto et quelli che ho abilitato a far il pagamento in tali sali l’anno presente, li ho obbligati per scrittura, la qualle ho lassato in quel scrigno delle tre chiavi perché sia al suo tempo fatta l’essatione. Nelli libri del scrivano vi erano diversi debitori de sali, che apportavano insieme confusione de scritura, onde per terminatione 29 zugno ho comesso a quel scrivano, che scoda et saldi il presente anno le partide di cadauno, aciò non moltiplichi la scritura de debitori.
In Arbe medesimamente per dove io passai, intersi come era statto tolto in tenuta già molto tempo una portion di casa per un debito de ducati 458, della qualle Vostra Serenità non cavava utile et ogni giorno si andava deteriorando, feci un mandato a quel magnifico rettor che la facesse vender al publico incanto della qualle ne sono statti cavati ducati 300. Ho trovato anco che sopra il carico de sali de Pago era prevaricato l’ordine che si osserva delli patroni, li quali vendono inbossolati et che primi estratti a sorte cargano 25 moza de suoi sali et si vagliono del denaro tratto d’essi, dove quando è proposterato l’ordine, et che le sia levato la volta, è interdetto il pagamento del suo sale. Io ho fatto gagliarda monitione a quel scrivano et lassatto ordeni tali che non sucederà più così fatto disordine.
Quel scrivano tiene una piata che serve per condur li sal dalli magazeni alli navilij et ne cava di nollo con li sachi lire 5. Il giorno che li sono pagati dalla Serenità Vostra sopra questo pagamento è netto abuso, perché si pagava essa pieta solamente lire 2 il giorno, ma essendo ridotto a penuria di barche quel luogo di Pago, hanno da se medesimi già cinque anni in circha acresciuto il pagamento a lire 3 di più il giorno et li patroni de navilij se hanno voluto ispedirsi, hanno convenuto esborsar tal danaro. Il qual finalmente è statto loro bonifficato dal Officio del sal, et così è statto posto in consuetudine tal acrescimento, che difficil saria hora a levarlo. Sono sei bastosi che attendono sopra essa burchiela per caricarla di sale et discaricarla alli navilij, che hanno soldi 26 il giorno per uno, facendo doi viagi, che rispeto alla fatiche che è grandissimo, è pocco il pagamento ne si trova chi voglia lavorare, per il ché si convine rodolar li salineri et per via d’angarie, astringerli a questo servitio. Questo è grandissimo agravio a quelli povereti perché nel colmo delle loro facendo convengono abbandonar le saline, non essendo per mancamento di gente che vi attenda et lassar andar de male tutto quel sale che suneriano quel giorno, avilendosi de animo per così fatta perdita, trascurando poi il lavoro che torna insieme a danno della Serenità Vostra, oltra che si per venier da luoghi lontani, come venir malvolentieri giungono tardi, onde si perde la mittà del giorno nel aspetarli che rendono pocco servitio per il che io reputarei provisione conveniente a questo negotio. Prima il ressecar lire 5 che Vostra Serenità paga di nollo alla burchiela et ordinar che ne sia mandato una dall’arsenal che suplisca a tal bisogno, aplicando poi il danaro che ella spende per il nolo della burchiella, così per acrescimento alli bastosi, come per concieri di essa burchiella, che basterebe a sufficientia, perché li sei bastosi hanno al presente lire 8 il giorno che importa soldi 13 per il viaggio, onde quando fosse loro accresciuta tra tutti, altre lire 4, che sarebbe lire 1 per viaggio per ciascuno si troverebono di quelli che si obligheriano a questo servitio, et così non se trateneriamo li salineri dal loro lavoro et questo negotio passerebe ordinato et lire 1 che avanzerebe ancora si potria aplicare per il conciero di essa burchiella. Restami per finne di questa matteria de Pago, il rifferir una delle principali opere che ho veduto et di che già molto tempo era statto deliberato dalla Serenità Vostra cioè il far cavar un canale in essa valle de passa 1.180 per il transito delle barche perché si possano condur li sali dalle vali alli magazeni et incanevarli, aciò non rimangano nelle saline esposti a rubamenti et al pericolo delle pioggie. Questa escavatione fu datta al’incanto fin del 1581 10 marzo et in questo spatio de sette anni non se ne è fatto un terzo, di modo che con tal longhezza, quanto da una parta se andava cavando tanto dall’altra si veniva ad atterar et monir il canale col riportar un giro perpetuo di spesa alla Serenità Vostra senzza dover veder il fin dell’opera, ne ricever comodo così necessario et utile per la conservatione et sicurtà di questi sali. Ho voluto terminar questa fattura onde fatto vanir a me il cavacanale che ha cotal obligo, ho provisto alli suoi bisogni in essecutione anco di parte dell’Eccellentissimo Collegio del sal 1577 24 agosto et havuto in consideratione a qualche impedimento di tempo, che li possa occorer ho per scrittura concluso et per terminatione sotto 24 giugno obligatolo a dar finita questa escavatione per tutto febraro 1589, tempo nel qualle dovrà terminar espetatione così grande a quelli sudditi et necessaria a così frutuosa opera. Ho havuto in consideratione apresso di far poner il fango che sarà cavato da essa vale in luogo che dalle pioggie non venga riportato dentro et ciò appare per terminatione sotto 24 zugno. Et perché ho conosciuto che per mancamento de persone che non hanno havuto carico sopra la detta escavatione, non essere ella statta ridotta a perfetione, aciò per tal causa opera di tanto beneffitio non venga più tralasciata, ho fatto elletione de 5 di quelli gentilhuomini principali et interessati et li ho deputati per terminatione de 24 zugno sopra esse escavatione per asister alcune volte et sopraintender all’opera et solicitarla, dovendo esser presenti di tempo in tempo alli lavori che si faranno et sottoscriversi per la maggior parte et dar conto d’ogni progresso all’Offitio del sal per notitia di questo fatto, aciò che finita detta opera sia poi riconosciuta et scandagliata dal protto che sarà mandatto da Venezia da esso nostro Offitio. Et perché il porto anco alla galiola si andava atterando per le saorne che venivano getate nel mezo del canal di esso, per non incorer in nova spatio di escavar anco quella parte et per conservarla a comodo de navigatione, ho proibito sotto severe penne per terminatione sotto di 24 zugno che non debbano più scaricarsi esse saorne in detto canale ma debbano esser condute ad un luogo che le ho deputato et fatto far un capitello per segno nel quale luogo non receverà offesa alcuna esso porto da dette saorne, dovendo anco per assicuratione di vasselli che capiterano in essa fatto piantar legni grossissimi et forti profondamente a ciò si possano ligar in tempo de fortune a che spesse volte è sottoposto quel locco. È un canale per mezo la città che serà la vale sopra il qual è un ponte di legno per dove transitano ordinariamente quelli della terra et particolarmente quelli che vanno alle saline, è in così cattivo et pericoloso termine esso ponte che rovina, fui richiesto da quella comunità a darli modo de accomodarlo asserendo esser statto fatto altre volte dalla benignità della Serenità Vostra. Io non volsi metter mano qui dentro, ma promisi loro di far saper alla Serenità Vostra questo suo bisogno nel qual dandoli il legname non intreria molta spesa havendone di ciò pigliatto notta. Questo è in sostanza quello che ho trovato nella visita di Pago et che ha bisogno di proviggione.
Zara
Arrivai a Zara dove mi fermai tre giorni, si per scoder da certi debitori come per proveder d’alcuni prestamenti per aconciar la zattara per il cavacanale et hebbi dal Clarissimo Capitano contra uscochi doi pezzi d’alberto di refuda et dal Clarissimo Capitano de Zara una burchiella da portar terreno per il detto offitio.
Sebenico
Andai a Sebenico a li 7 luio, luogo tanto più importante degli altri quanto che oltra li sali che ne cava la Serenità Vostra vi è anco il spazzo di essi, così a suoi sudditi come alli sudditi del signor turcho.
Parlerò prima intorno li sali che riceve la Serenità Vostra, poi sopra li dispensi loro. Nel territorio di Sebenico sono quatro laghi che hanno cavedini di saline n° 2.123 de quali non si può fermar giuditio quanto sale producono essendo grandissima variatione da un anno all’altro consistendo il frutto di quelli cavedini della stagione di tempi, la quale quando ne produce 15mila cabli, quando 30mila, quando 50mila cabli è misura che vinti ne va per un mozo venitiano. Qualche saline sono sopraviste et sopraintese dal protto il quale ha carico di farle serar di pali di frasite et di fango, far avalizar e scodar li fossati, acciò producano più sale et di meglior qualità et far inarzerar et stropar li boglioni, acciò non si diffonda et sparga l’acqua che risorge da quelli per le saline et far nettar alcuni canali et sboradori delle acque piovane che discendono dalli monti acciò non inondano esse saline. Li fondi di queste salinie, alcuni sono buoni, altri non sono sodisforti, ne riesce che li sali negri si fanno, parte dalla mala qualità delli fondi, parte anco dalla malitia degli homeni, perciò che è consuetudine inveterata concessa per tratenimento di quelli salinari che possano far sali bianchi, la qual consuetudine per ultima regolatione 1587 18 maggio fu ridotta a un giorno la setimana, ma questi salinari non contenti del giusto et honesto procurano indiretamente avantagiarsi non solo nell’estrazer maggior quantità di sali bianchi, che è loro permesso onde derivano poi li sali negri, ma per la libertà appresso che hanno de vender detti sali bianchi con la coperta di questi espediscono degli altri facendo infiniti contrabandi a malefficio della Serenità Vostra. La prima et antiqua introdutione delli sali bianchi fu perché quella prima superficie et tella che produce il sale, impedisce che il sole et il vento non possano penetrar per il cavedino ne congelar quelle parti onde nasce il sale più grosso et più granido, però fu concesso loro a principii il potter levar quella prima superficie di sal bianco per il beneffitio sudetto et che quella fosse sua regalia ma questi avidi dell’utile, non contenti d’aprendere quel primo sal bianco, vano penetrando et profondando nel cavedino in modo che levano tutta quella parte di sale che è sostentata dal’acqua, che riesce bianca a danno anco delli patroni, et più di tutti da maggior ingordigia, tratengono uno et doi giorni a lavar il sal dalle saline, per ridurlo al sabatto, giorno loro deputato per li sali bianchi, per racoglierne tanto maggior quantità di modo che se quel pocco di fior di sale che fu concesso loro per regalia per la causa detta, l’hanno concertito in molto, assumendo la mità del sale che è sostentato dall’acqua, resservado poi il terreo, negro et cattivo che è posto nel fondo del cavedino per la Serenità Vostra et questo è quel sal brutto che procede della malitia degli huomini come ho detto. Raccolto che questi salineri hanno esso sal bianco, lo distribuiscono et vendono a chi lor piace, la qual libertà del vendere, copre infiniti contrabandi, che di continuo si fanno, spazzando altri sali col mezo di questi. Era introdotta una gabela di sali bianchi, la quale riceveva et pagava quelli sali, che sono regalalia de salineri a soldi 16 il cablo del qual poi Vostra Serenità ne cavava soldi 36, essendo prohibito ad altri il potter vender sali, oltre quelli della Serenità Vostra. Il che era causa che venivano meglio conosciute le raggion sue et meglio scoperse le malitie delli contrabandieri. Io non ho potutto trovar la causa né indagar il beneffitio, perché sia statta levata ditta gabella di sali bianchi, essendo verissimo che tanto durano et si fomentano li contrabandi, quanto vien lassatto il sale in mano de particolari et tanto più si rende loco facile questo comercio quanto che hanno libertà di poterli vender a chi loro piace et questo è disordine notabile. Da un canto è conveniente lassar alli salineri quello che è suo e non privarli delle sue vecchie usanzze et utili, dall’altro canto è raggionevole anco proveder alli abusi et corrutelle et all’ingani et fraude che comettono a danno della Serenità Vostra et delli patroni delle saline. Intorno a che reverentemente racordarei di far bonifficar ad essi salineri, del monte de tutti li sali, che fanno tanti cabli de sal per cento, in luogo delli sali bianchi, che hora godono, limitando loro una honesta quantità, la quale li fosse pagatta dalla Serenità Vostra soldi 16 il cablo, come faceva la gabella di sali bianchi, obligando loro a dover consegnar alli ministri della Serenità Vostra tutti li sali, che fanno, prohibendoli sotto severissime penne di potter alcun particolar vender sali de alcuna sorte, così nella città come nel teritorio et a questo modo riceverano essi salinari. Il suo giusto et Vostra Serenità provederà alli tanti disordini et causarà maggior spazzo delli suoi sali, che è hora tratenuto per li molti contrabandi che vengono fatti, perché non vi è causa o ragioni che mostri che non debba esser al presente simile espeditione di sali come è statto per il passato, perciò che alli morlachi è così neccessario. Il sale, come il pane di per uso loro et di suoi animali, come per salar formazi, che è sua principal entrata la qual necessità vive per hora et nel medesimo teritorio et nelli medesimi huomini, et per le medesime cause ne contra bisogno così evidente si può introdur causa d’alcuna novità; però è necessario che Vostra Serenità senta dalle provisioni sudette esso beneficio. Sono doi sorte di sali come ho detto a la Serenità Vostra, alcuni ragionevoli et granidi, altri negri, terrei et più minuti. Pare per l’informatione che ho havuto che morlachi prendino più volentieri sali negri et terrei che li bianchi allegando che di tal sorte fanno pesar più il formazo et insalano meglio per il che appresso alcun ordini, che ho lassato in scrittura al Capitano della vale, le ho aggionto questo che debba far separatione delli monti di sali, elleggendo li più belli et grandi, dalli manco belli et minuti, et in giorni diversi far cargar differentemente essi sali col dar prima notitia al gabeloto della qualità del sale, che esso capitanio farà cargar condur il giorno seguente, acciò egli lo ponga nelli magazeni separati, havendo lassatto ordine ad esso gabeloto, che debba ispedir a morlachi li sali manco belli et più terrei che per la suddetta relatione li sonno più accetti per insalar il formazo et più grati per li anemali et risserciar il più bello che ha più facile spazzo nelli altri lochi. Si ritrova al presente in esser in quelli magazeni sali avanzati de doi in tre anni intorno sessanta mille cabli, li quali è necessario di mandarli a levar per vodar et disocupar quelli magazeni, acciò si possano logar li sali novi dell’anno presente per non lassarli nelle saline esposti a infiniti rubamenti, essendo il principal remedio alli contrabandi, come ho detto, il levar il sale dalle saline quanto prima et non lassarli nelle mano de salinari et de chi sono soliti far molte transgressioni. Sarà rimedio efficace per non lassar moltiplicar tanti sali per l’avenire, il dar ordine che siano mandati a levar per le scalle et caneve di Dalmatia essi sali di Sebenico, obligando nelli marcati che si faranno per l’Offitio del sal, questa sorte di sali, poiché sono, come ho detto, accetati et compratti volentieri da questi morlachi et per questa via liberar quelli magazeni; da che ne seguirà un altro beneficio alla Serenità Vostra che conservarà li sali da Pago che sono molto belli et di buona qualità et più a proposito per questa città et per la terraferma, li qualli hora per diversi mercati passano in Dalmatia. Oltre le sudette saline de particolari ne ha Vostra Serenità alcune, parte sono lavorate et parte tralasciate per esser il fondo cattivo, si come sono la maggior parte di quelli fondi, che non sono a cultura, ma con tutto ciò sono stato rechiesto da alcuni particolari a dar denaro per restaurarne di che ne ho preso nottà, a ciò Vostra Serenità habbia in ogni tempo questa informatione. Tutte queste saline sono guardate la notte da dodeci, quindici fino a vinti vardiani sono mutati ogni notta et messi alle poste et hanno carico de guardar li sali dalli ladri et dalli contrabandieri, ma il giorno, non è fatta alcuna guarda ad essi sali et è sola la persona del capitano che è sostituto, offitio principal et importantissimo, che ha carico di andar alle saline, far si che lavorino et attender che non venga levato il sal da esse, assister sopra li sali bianchi et tener conto delli sali che vengono condoti al gabeloto, facendoli cargar nelle saline dalli conduttori et portar alli magazeni, ma la persona sola d’un capitano non basta alla guardia il giorno de quattro laghi, che sono lontani l’uno dall’altro, uno et doi miglia, onde mentre egli attende un uno d’essi laghi, li viene rubbato il sale nell’altri et nascoso in montagna et se ben a questo è uno soprastante che va a torno il giorno, per trovar e proveder a così fatti contrabandi, non è però bastevole a questo servitio, essendone anco condotto per quanto ho inteso quantità con barche a Scardona terra del signor turcho. Però per oviar alli sudetti disordeni a me piacerebbe somamento che quanto dura la stagion di sal solamente fin che sono incanevati fossero creati per detto tempo 4 soprastanti o officiali che andassero giorno et notte a torno divisi et quando in terra et quando in mare, guardassero alli contrabandi non lassando trasportar li sali altrove, con salario alli detti quattro soprastanti de ducati cinque al mese per cadauno diminuendo al incontro et levando il numero de guardiani della notte nelli quali Vostra Serenità spende lire nove al mese; et aciò più presto si levassero li sali dalle saline si potrebe commeter che alli tempi debiti li condutori portassero li sali alli magazeni facendo comandar tutti li animal che portano soma per tal servitio, non valendo per loro la scusa che aducono, del convenir racogliere le biave che gli stano in pericolo da esserli rubate da murlachi, perché questo è spesa da otto giorni di tempo et possono valersi mentre che nel teritori si sumino le biave degli homeni delli scogli li qualli hanno li suoi racolti più a bonora et a questo modo levar loro la scusa delli racolti di che se ne servono di mesi non che di settimane con tratenir li sali nelle saline longamente da che procedono li disordini et l’inconvenienti danosi sopradetti. Vostra Serenità ha sui magazeni a sofitientia et che bastano non solo per il racolto d’un anno, ma per doi, essendo capaci in tutto di 70 et più mille cabli di sale. Sono doi magazeni fuori delle città che al presente sono pieni di tenuta tutti doi cabli 50.000 in circa li quali ho fatto assicurar et lo ho fatto far la porta di fuora via, che fu levata da turchi in tempo de guerra et altri concieri neccessarij. Nella città sonno 5 altri magazeni della Serenità Vostra doi de qualli ella paga livello et tra tutti cinque tengono da 20mila cabli di sale. Oltre di questi ne tiene Vostra Serenità ad affitto et tanto le durerà la spesa quanto ella starà a mandar a levar li detti sali. La dispensa de sali che è l’altro capo che io proposi alla Serenità Vostra, viene fatta da doi gabelle che ispediscono un anno per l’altro cabli 5mila in circha di sale, l’una vende il sale a minuto a quelli della città et territorio l’altra all’ingrosso per salar pessi et formazi et per vender a murlachi li qualli vengono con le carovvane a pigliarne. Il gabelotto che ha carico di recever et dispensar tutti li sali della Serenità Vostra, consegna a quello che vende a minuto, quella quantità di sale che li fa bisogno. Il qualle risponde in camera il tratto di esso sale. Il gabelotto poi vende all’ingrosso con questo ordine come il murlacho vuole dieci cabli di sale per esempio va dal scrivano della camera a far un boletino di quella quantità di sale che vuol estrazer, poi va dal magnifico camerlengo a farsi sottoscrivere esso bollettino al qual insieme li esborsa l’amontar del sale, poi li conviene andar dal magnifico conte a far sottoscrivere esso boletino, poi bisogna che trovi il scontro della comunità, che venga con le chiavi et finalmente il gabelotto che li da il sale. Fo introdotto questo ordine di boletini per assicurarsi da certo dubio che si potteva pretender che il gabelotto ispedisse sali senza render conto in camera et per tal causa si sono registrati et veduti questi boletini in camera sopra li quali viene tenuto conto così della dispensa del sale, come della recevuta et del tratto del danaro. Pare che il murlacho non uso in molta scritura habbia strepitato assai sopra questa così longa fattura di boletini, il qual gionto stanco da luoghi lontati si vede a perder tempo a dover incontrar tante persone prima che habbia un cablo di sale onde vogliono alcuni che per questa causa contrati et faci appalti con particolari contrabandieri, i qualli li condichino li sali in certi lochi che vengono poi levati dal murlacho con manco interesse et incomodità sua a danno della Serenità Vostra et a diminutione del corso di quella città. Io crederei che questo negotio si abreviaria così che si come il boletino passa prima per le mano del scrivano et poi del magnifico camerlengo, così queste doi persone potessero menar in consonanza immediate la partida del danaro che esborsa il morlacho, i qualli dessero ad esso morlacho un boletino, egli poi ricevesse il sale dal gabelotto et a questo modo senza tanta moltiplicatione di scrittura levar questo tedio al murlacho con il qual si farà dar credito della dispensa del sale che haverà fatto, come ciò si osserva al presente. Tuttavia mi riporto al prudentissimo giuditio della Serenità Vostra. Queste due gabele de sale che vendono così al’ingrosso come a minuto hanno dui pretij del sale et doi misure: al suddito della Serenità Vostra si vende il sale a raggion de soldi 24 il cablo et a misura ordinaria, al murlacho è venduto il sale a soldi 30 il cablo et a misura più picola che cresce X per cento sopra li qualli preci et misure occorono degli infani perché il sudito mostrando voler saler per suo conto compra et lo riserva per il murlacho col qual guadagna quello che doveria esser della Serenità Vostra, onde per oviar a queste fraudi, riverentemente ricordai alla Serenità Vostra a far egualizar li pretij et misure nel modo che si vende al murlacho si come fu deliberato dal datio della nova imposta di Capodistria a soldi 10 per soma, nel qual li sudditi della Serenità Vostra erano prima esenti et li suditi imperiali solamente pagavano esso datio, ma fu levato questo privilegio alli nostri perché sotto questo nome veniva estratto il sale di Capodistria, per il murlacho suddito imperiale, l’istesso dicco di quelli di Sebenico li quali havendo pratica et negotio di formazi et lane con morlachi sudditi turcheschi, è facil cosa che per gratificarsi con loro et altri suoi interessi, impiegano quel avantagio di sali, che hanno dalla munifficenzza et gratia della Serenità Vostra in servitio di essi murlachi, con danno di quella gabella. Il danaro del tratto di quelli sali che per parte dell’Eccellentissimo Consiglio dei X, 1582 24 luglio è applicato al pagamento di essi sali, spese di salariati et soventioni per acomodar saline, viene dispensato sa quella camera in pagar spese della città et altri estraordinari. Questa dispensa de denero contra la sudetta legge, causa diversi disordeni, perché come li salinari et patroni non ricevono il tutto del suo sale, col quale si sustentano, attendono ad altro, non accomodano le saline tralasciano il lavoro et si danno alli contrabandi; sopra che io non trovo più sicuro rimedio che il reponer il sudetto danaro a parte in un scrigno con tre chiave come è osservato a Pirano, Capodistria et Pago, da esser tenuto le ditte chiave da chi non habbia autorità di dispensar il danaro in altro, che in pagamento di sali, come sarebe una chiave al magnifico camerlengo, una al gabelotto et una alli patroni d’essi sali per ruodolo, dipendendo veramente il governo di tutto questo negotio dalla prontezza del danaro per diffetto del qualle quelli salineri incoreno in diverse trasgresioni. Quel che io ho operato intorno a ciò, quanto me ha servito l’auttorità concessami dalla benignità della Serenità Vostra, el statto il far una terminatione che fu sotto li 17 luglio passato, nella qual ho esplicato li abusi et l’interessi che hanno havuto per il passato, così li patroni come li salinari creditori di sali, li qualli hanno convenuto il più delle volte vender i loro creditti et bolete, con perdita molta per sovenirsi et ho imposto pena al magnifico camerlengo di non potter haver dall’Offitio nostro del sal, il boletino d’andar a capello, se contravenirà alla parte del sudetto Eccelso Consiglio dei X, et al scrivano, pena di privation dell’Offitio se menerà partida de danari di sali in cassa corrente se prima non sarano saldati li patroni di essi sali, condutori, salariati et spese et l’ho fatta registrar in quella camera fiscal et publicar ad inteligenza di cadauno. Et perché con qualche mandato si potrebe contariar a questa mia termination, non essendo anco statto obedito alla parte sudetta dell’Eccellentissimo Consiglio de X, però per terminatione ho imposto al gabeloto nostro et Capitano delle vali che sotto pena di privatione degli Offitii loro, sempre che in camera sarà detto non esser danari per pagar li sali, soventione per conciar saline et pagar salariati che ne dano aviso al nostro Offitio acciò possa farne provisione perché non se incorano negli inconvenienti passati. Intorno alla scrittura dico che era confusamente tenuta et a conto longo di modo che non si è potuto veder il fondo d’alcun magazeno, non essendo tenuto conto a parte come viene osservato negli altri luoghi, essendo anco nello istesso magazeno statto posto più de una volta li sali novi sopra li vechi. Io ho terminato che il gabelotto tenga conto distinto dell’entrada et uscida a magazeno per magazeno, il qualle si è riportato finora a quella scritura, che era tenuta in camera, che viene cavata dalla notta di boletini, ne può essequir questo ordine se non vodatto che siano li magazeni. È un scontro elleto per quella comunità, che ha carico di scrivere in consonanza et star col gabelotto perché non dispensi maggior quantità di sale di quello che è notata nel boletino, questo scontro non ha alcun utile di ciò ne è grado della città che sia desiderato et ambito di modo che ognuno rifiuta questo peso et se lo accetta non vi attende onde da questo scontro non se ne riceve alcun beneffitio. Quando si sperasse che dovessero esser concorenti forse che tornerebe più servitio alla Serenità Vostra, il dar il spazzo di sali da Sebenico per via di mercado come si fa a Zara, Spalato, Traù, Liesena et altri luoghi di Dalmatia, perché il datiario guardaria li contrabandi et agiutarebbe il vender con tratar con murlachi et Vostra Serenità vederebe il giusto del suo spazzo di sali et ella haveria un pagamento fermo et sicuro col non rimeter questo negotio in mano de tanto che rendono confusione et riuscirebe tanto più facile facendosi la provisione sopra li sali bianchi, come se è detto. Resterebe solo il far aconciar le saline, ricever et dar fuori li sali che sarebe offitio del gabeloto. Son stattti fatti et dalla Serenità Vostra et dalli Eccellentissimi proveditori al sal miei precessori mandati in detti lochi et ultimamente nella regolatione 1587 18 maggio, belissimi ordini sopra quell’administratione di sali de qual tutte ho fatto dar copia a quel gabelotto con obligo per mia terminatione sotto li 15 luglio passato che sotto pena di privation del suo offitio debba leggerla a quel clarissimo conte ogni anno il mese di marzo prima che si faciano li sali et aricordarli dove farà bisogno, accia possa farli essequire et quando anco dalla Serenità Vostra fosse col senato efficacemente comessa alli suoi clarissimi rappresentanti di Sebenico detta essecutione facendola registrar nelle comissioni di Clarissimi conti, ciò potrebe render utile e frutuoso servitio a questo negotio.
Capodistria
Io traterò hora con molta brevità quelle cose che apartengono alle saline et sali di Capodistria con che farò fine con buona gratia della Serenità Vostra a questo negotio et alla presente mia relatione. Sono situate le saline di Capodistria, appresso la città verso la terraferma possesse da particolari, li qualli pagano per il fondo la decima delli sali alla Serenità Vostra. Li cavedini sono n° 3.380 più minori et più piccoli di quelli da Pirano li qualli producono un anno per l’altro per l’informatione havuta moza 8mila de sali in circha. Queste saline di Capodistria sono molto ben tenute et governate ne sparagnano fattica li patroni di esse il verno et l’estate per ridurle a perfetta coltura perché dalla buona et bella qualità de sali ne ricevono maggior utile et più facile spazzo, però si fanno in queste saline sali belli et bianchi, si come anco se ne suol far di tal sorte in ogni luogo a chi vuole atendervi perché il sale nasce bianco et quanto le saline sono ben governate et il fondo del cavedino sugato il verno alli sui tempi, s’indurisce et si fa sodo onde poi si leva il sale senza fango che resta bianco, ma quando li cavedini non sono sugati et ben sodato et fermato il fondo ma resta tenero e fangoso, non si può levar il sale senzza terra, che causa quella negrezza et mala qualità che io ho rappresentati alla Serenità Vostra delli sali da Pirano, nelli qualli, quando volessero li salinari porvi più fattiche nel governar li fondi come si è detto, o almeno levar li sali con acqua et non restelar il fango riescerebbe anco quel sal bello et recepiente, ma questi havendo marcato fermo con la Serenità Vostra di tutti li suoi sali, li quali ella che li paga lire 8 il mozo, non attendono alla qualità, ma solo alla quantità che rende loro maggior utile. All’incontro li patroni delle saline di Capodistria usano quella diligenza perché non hanno marcado fermo, né la Serenità Vostra ha altra parte in essi sali che la sua decima di modo che quanto più li fanno belli, tanto più utelle ne cavano, et più presto li smaltiscono.
La città di Capodistria è povera, ne ha comercio con altre città, ne trafico proprio, se non quello, che ne cava di sali, li qualli vengono levati da cranzi che conducono formenti, et altre robe che è il sostentamento et la vita di quella città.
Questi sali di Capodistria passano in diversi luoghi di imperiali, trovandose spazzo per essere sali belli et a prezzo conveniente et li conduttori baratano essi sali in formento, telle et altre robe, le quali conducono poi con loro utile alla città di Capodistria, di modo che et dalla buona conditione, del prezzo e dalla comodità del spazzo ricevono li sali dell’Istria grande ispeditione nella terra todesca.
Li particolari vendono li soi sali a somieri 15, 30 et 40 soldi il staro secondo li buoni et li cattivi racolti et la rechiesta di cranzi.
Tutti questi sali che sono ispediti per via terra pagano soldi 10 per soma di stara doi, così li sudditi come li forestieri et è stato affittato il dacio della nuova imposta, che scuode tal danaro per l’anno 88 et 89 lire 27.550. Ho voluto veder quanto può importar il corso et spazzo de sali a cranzi et ho trovato che ne levano un anno per l’altro intorno a 5mila moza et più et manco secondo gli anni. All’incontro da quello che producono le saline un anno per l’altro, ho veduto che il soprabonante può importar intorno a 3mila moza del qual Vostra Serenità in ogni occasione se ne può valer mantenendo anco il corso. Sono diversi marcanti terieri che incanevano sali et ne fano deposito li qualli alli tempi l’ispediscono facendone grosso guadagno. Suole l’offitio del sal quando sono li racolti fertili et abondanti far compreda de sali et il presente anno sono statti investiti ducati 2.150 a lire 8 il mozo con l’assistenza del Clarissimo Podestà et Capiano Pesaro, essendo io a Pago, onde al mio partir ho lassato in quelli magazeni di Capodistria sali di raggion di compresa moza 1.466 et di ragione di decima dal 1584 fin 1587 tra passata et presente moza 1.052 suma in tutto moza 2.518 havendo fatto scuoder et scaldar tutti li debitori di decima dal 1584 fin 1587 che ascendeva alla suma di 200 moza et l’anno 1588 fin al mio partir.
Tiene Vostra Serenità in quella città magazeni a sofficienza che bastano per doi raccolti, li qualli ho fatto aconciar che havevano gran bisogno. È un magazen grande novo sul porto, nel qualle si mettono sali di compreda, il qual è di tenuta moza 4mila, sarà bene a farlo tramezar in essecution della parte perché si possa veder più facilmente il fondo delli sali. Il che non ho potutto far per esservi sale dentro. Nella piazza del porto è un altro magazeno di tenuta di 700 moza, il qualle si teniva ocupato con una raggion di 115 moza di sal che errano dentro del ssantorio, massaro passato, questi sali ho fatto misurar et consegnar al presente massato et ho in esso magazeno fatto metter li sali di decima et dove si era tolto un magazeno di più ad affitto, l’ho liberata da quella spesa. Sono doi altri magazeni di tenuta de moza 250 l’uno in circha, che sono hora pieni di sale di decima dell’anno passatto et presente questi si converanno vodare con gli altri per l’anno venturo a ciò non si pongano li sali novi sopra li vechi, onde non si potrà poi vender li fondi delli magazeni et questo è male universale di tutta l’Istria et Dalmatia per non si mandar a levar li sali; per il ché li novi o si convengono mescolar con li vechi overo lassarli nelle saline esposti a rubbamenti a danno delli daci della Serenità Vostra per li molti contrabandi che si fanno causati principalmente dal lassar a discretione di ognuno li sali per non haver onde legarli et perciò nella città al Capodistria non si fanno contrabandi et perciò nella città di Capodistria non si fanno contrabandi o pochissimi perché li sali restano liberi alli patroni l’incanevano presto et non li lassano nelle saline, non metendo conto alli mercanti che incanevano et appaltano per mutar un honesto guadagno con commeter con la speranzza dal maggior in mano della fortuna, tutto il suo con la vitta insieme.
Furono tolte in tenuta et poste poi in signoria alcune saline la qualle sonno sotto sermin di cavedini 12, queste si danno alla mita et al racolto il scrivano scuode la parte per la Serenità Vostra et ho convenuto far alcuni pochi concieri per conservarle.
Intorno la decima che scuode la Serenità Vostra et in che consiste principalmente tutto quel maneggio negotio che ella ha in Capodistria per conto de sali. Dico che è tenuto a ciò un ordine non sicuro et confuso. Al che ho provisto quanto ha comportato la natura et qualità de questo maneggio. Prima si osserva il far un proclama che tutti li barcaruoli che condurano sal de particolari dalle saline, debbano darli in notta al massaro della decima et sopra la relation simplice di questi barcaruoli, tien conto il massaro deli sali de particolari che se incanevano, del qualle li fo poi debitori della decima di modo che si scuode questa decima, sopra il detto di essi barcaruoli non essendo altri sopraintendenti et dopo scossa si sta alla scrittura del massaro che non ha altro scontro, questi mi sono paruti disordeni da non lassar vivere, prima perché li barcaruoli et conduttori di sali possono defraudar la decima per malitia et per ignoranza: per malitia perché essendo pagati et interessati per quelli patroni che conducono li sali è facile credere che non diano in notta il giusto; per ignoranza perciò il giorno caricano molte barche di raggion de diversi anco de particular, mancando essi anco per dapocagine perché stranchi la sera dalle fattiche del giorno et ubriachi, vanno alle case loro, senza rifferir al scrivano li sali che hanno condotto di modo che sopra huomini di tal sorte è fondata tutta la ragion della decima della Serenità Vostra che ha del sali in Capodistria et la suma del scosso sopra una semplice notta del massaro. Mi è parso regolar questo negotio in questo modo prima non pretermeter l’ordine osservato de barcaruoli, di dar in notta al massaro li sal che conducono et che medesimamente il massaro sopra cosi fatta relatione vada scodendo la decima, non si dovendo aspetar che la portino nel fine della sasone perché a quel tempo hanno maggior parte venduti li suoi sali et incanevati. Ma appresso a ciò così per levar le fraudi et l’ignoranzza delli barcaroli come per far scontro al masser della decima, ho ordinato per terminatione sotto di 17 del presente che finita che sarà la rason di sali ogni patron di saline et salinaro debbano unitamente andar inanzi il Clarissimo podestà et capitano di Capodistria et con loro giuramento dar in notta la giusta et vera quantità del sale che haverano prodotto le sue saline quel’anno sopra la qual notta che sarà tenuta in cancelaria in un libro alfabetado, col nome delli patron et salinari; si haverà da regolar il massaro de dar debitto alli patroni delli sali et salineri della decima et creditto di quel sale che per relatione delli barcaruoli, haverà scosso quel’anno, facendosi reintegrar l’anno seguente da quelli che fossero rimasti debitori. Ne è da credere che un patrone di saline et salinari siano in modo riconciliati et uniti che in un medesimo tempo vadino a danar l’anime sua serve adonque questo libro di canceleria et questa notta a due cose, prima a corregger le fraudi et li mancamenti per ignoranza possono cometter li barcaruoli, poi per dar scontro al massaro della decima perciò che da esso libro di cancelleria si potrà veder di tempo in tempo li sali che sarano statti fatti dalle saline di Capodistria et insieme estrazer la vera et legitima decima spetante alla Serenità Vostra. Ne a ciò ho potuto trovar più ispediente rimedio che il sopranarato non si pottendo fuger nel haver questa decima di non star al ditto et alla conscienza de particolari. Il qual detto viene ad esser più cauto in persone civili che sono li patroni de saline, accompagnato dal giuramento che nella persona di quelli barcaruoli della qualità sudetta non si pottendo anco metter soprastanti o persone che tengano conto de sali de particolari si perché sono misurati li sali alle saline, di modo che bisognariano diversi soprastanti sparsi et divisi per le saline come perché li sali sono scaricati per diverse porte della città, presso le quali sono li magazeni di modo che vi bisognariano tanti soprastanti quante porte onde si vede questo negotio difficilissimo ne esserne altro rimedio a vederne la ragione che la conscienza di colui che paga la decima che pur li è tanto debita, per virtù del fondo del qual gli ne cava cotanto benefitio concessogli dalla benignità della Serenità Vostra. Manda esso massaro a scuoder la decima et compreda de sali per alcune barche che a ciò si obligano con ducati sei di donativo et spende la Serenità Vostra per mozo per il misurar, caricar, condur et portar essi sali nelli magazeni soldi 10 et per caricarlo dalli magazeni alli navili soldi 8. Ho veduto il fondo del magazen novo sul porto nel qual era un resto de sali di decima de moza 326 del qual ne sono statti cavati moza 315 stara 10 di modo che viene a importar. Il calo tre per cento onde per inteligenza della Serenità Vostra è consuetudine universale et osservata in Capodistria che d’ogni mozo de sal che si da o sia di ragion de decima o sia compreda o publica o privatale danno sopra et agiongono una mezena colme che importa quarte tre et per questo sopra più non vengono a calar li salli per 10 per cento, ma solo tre, quatro et al più 6 per cento et così si ha da osservar di dar callo a quel massaro di Capodistria di tutti li sali che incaneva et estrare et di ciò ne ho fatto far notta nelli miei atti sotto il 17 agosto.
Sono belissimi ordini et leggi della Serenità Vostra et del Eccelso Consiglio dei X sopra la retta administratione et governo de sali, alle qual leggi sono statte aggiunte diverse terminationi delli Clarissimi miei precessori mandati in Istria et Dalmatia le qualli non vengono osservate et essequite il modo che questo negotio che è nervo così importante et principal dell’entrate della Serenità Vostra et favorito sempre come cosa sua, viene a mancar di governo et a restar disordinato. Per il che riverentemente dicco che riportarebe ottimo servitio al sudetto negotio, quando Vostra Serenità per parte espressa comettesse alli Clarissimi suoi rapresentanti delli lochi dell’Istria et Dalmatia dove si fanno sali, l’essecutione delle ditte leggi facendo registrar la sudetta parte nelle loro comissioni. Ma sarà molto necessario il mandar proveditor al sal in Istria et Dalmatia ogni doi anni una volta perché dal star 7 et 8 anzi come ho fatto fin hora a mandar un proveditor in ditti lochi nascono tante novità et si causano tanti disordini abuti et corutelle che è impossibile che un proveditor al sale le vegga et correga tutte et possa rimediar in pocco tempo a consuetudine inveterate et confimate da un lungo habito a danno di questo negotio di sali et se pur un proveditor fa qualche ordine subito partito ritornano al medesimo perché manco anco il ditto ordine de chi lo facia essequire di modo che viene sprezzato ogni legge et li rettori vogliono attendervi altre cose de sali per li rispetto che tengono con quelli della città et per esser materia fuori del suo carico. Però stando le sopraddette cose è opinion mia per beneficio di questo suo importantissimo negotio che ogni doi anni sia deliberato mandar un provveditore in in Istria et Dalmatia a riveder quelle saline et quel governo accioché con queste visite più frequenti si venga a sostentar et conservar più questo importante maneggio et a render più diligenti li ministri, più obedienti li suditti, più regola al negotio et maggior utile a Vostra Serenità, non stimando io meno importante il negotio di mare di quello di terra nel quale Vostra Serenità ordinariamente manda ogni doi anni un suo proveditor al sal a incantar li daci de terraferma. Riportandomi però in tutto quello che io ho detto fin qui al più prudentissimo giuditio della Serenità Vostra.
In questa mia visita del’Istria et Dalmatia, ho speso tre mesi et vinti giorni nel qual tempo se io haverò ben servito la Serenità Vostra ne siano rese gratia alla Maestà de Dio, il qualle haverà coaiuvato l’ottima intention mia et si renda certa la Serenità Vostra che nella presente età mia di settanta anni, si come ho abbracciato con longo et pieno affetto questo carico, così non ho sparagnato a fatticha alcuna intorno quelle cose, che ho conosciuto potter portar beneffitio et regola alle cose sue et alla Serenità Vostra con questi Signori Eccellentissimi riverentemente mi racomando.
Di Venetia, ad 29 Agosto 1588,
Bernardo Polani, proveditori al sal.
ASVe, Collegio, Relazioni, b. 60
Trascrizione di Maurizio Strano