1618 Andrea Tiepolo
Relazione
Serenissimo Principe
Per osservatione dell’invecchiato e molto fruttuoso instituto io Andrea Tiepolo, servo humilissimo della Serenità Vostra, riferirò in questo mio ritorno dal regimento della Sua isola di Ceffalonia, quanto nel progresso di quel governo ho potuto giudicar, che essentialmente sia degno della Sua notitia. Tralasciando quelle cose che appareno tante volte significate nel ripatriar di miei precessori et altri illustrissimi et eccellentissimi rappresentanti per non portar tedio all’Eccellenze Vostre nella digressione di più gravi et importanti pubblici negocii. Il sito dell’isola e dove sia posta e la sua circonferenza e parimente l’attitudine che vi è nelle terre di produr con fertilità ogni sorte di frutto sono notissimi. Delle cose però più bisognose raccoglie vini et olii a sobrietà, ma grano solamente per circa sei mesi applicandosi quelli sudditi non meno gl’animi, che li migliori terreni agl’impianti d’ uve passe, delle quali si trahe molta copia et andarà facendosi assai più eccessiva nell’avvenire e più angusta la rendita di grano se dalla prudenza singolare della Serenità Vostra non vi sarà posto rimedio. Né stimo, che altro sarebbe più a proposito, che un assoluta prohibitione di impianti, quando pur fosse giudicato bene tenir in stato li già fatti da qualche anno in qua, poiché parmi necessario per ogni tempo, che siccome produce vini et olii a convenienza per l’anno, così restasse munita di biave e sollevata dalla necessità di procurarne da Corfù e sudditi convicini del signor Turco.
Quella parte che riguarda verso terraferma è molto esposta all’incursioni e qualsisia riva o porto al predominio di qualsivoglia vascello tondo per poca artigleria che habbia per esser caddauno di essi luoghi lontano da ogni difesa di fortezze; onde nasce, che vi capitano ogn’anno galeoni e galee di Ponente e vi si fermano a loro piacere senza ostacolo, conversando con molta familiarità con quegl’habitanti che in casi simili concorreno senza alcun ritegno a marina alettati da ogni cortese et amorevole trattamento. Sebben a mio tempo sono andati assai ritenuti per l’essempio di condanna di galea verso un Ceffalonioto che diede ricetto a certi Ponentini ch’erano capitati e fecero sbarco di nascosto sull’isola e li condusse in Argostoli sopra uno galeone di corso, mentre io havevo mandato ministri et ordini per la ritentione di essi. Con tutto ciò riuscirebbe di molta sicurezza alle marine il presidio che vi è di cavallaria al numero di 66 stipendiati e 25 decimali sotto 13 capitanii et il governator, se l’attitudine disciplina correspondesse all’obligo del servicio. Ma il difetto procede dall’attrovarsi le piazze di stipendiati quasi tutte conferite in persone di più civili del paese per natura, poco disposti alle vigilie et alla fatica e di pochissimo spirito e dilettatione in qualsisia essercitio militare. Alli mancamenti e difetti più notabili in essa cavallaria s’ aggionge uno, che non vi è trombeta pagato e senza quello non so come in mostre e rassegne et altre occasioni possa alcun ordine riuscir ben esseguito e che non vi nasca confusione appresso la perdita di tempo. A mio giudizio è oportuno grandimente, che nella cavallaria sia mantenuto un trombeta al governator con qualche assegnamento di paga ovvero di luogo di decimale primo vacante come alla Serenità Vostra paresse più convenevole e di manco pubblico interesse. Vi sono anco le guardie notturne per l’isola, che conforme agl’ordini vengono poste ogn’anno da quel capitano del devedo coll’assistenza d’uno di sindici della communità. La compartita però è poco legale, perché il capitano et il sindico, conducendovisi con loro gente a spese di particolari, hanno per costumi d’essentar non solo quelle famiglie dove riceveno alloggiamento, ma a gratificatione di esse diversi altri. E perché il tutto passa con intelligenza di contestabili di casali, ancor loro nella nominatione degl’angarizzati se ne riservano per sé numero considerabile. Al disordine ho procurato riportar meglio che m’è stato concesso, castigando diversi contestabili secondo la qualità della colpa, dal che è successo, che molti essentati di quali s’è venuto in luce sono stati aggionti al numero delli già descritti nelle guardie et accresciuti al quanti corpi di guardie a posti, sebben non custoditi né guardati per l’adietro, nondimeno assai bisognosi. Nel particolare mo’ del capitano del devedo e del sindico potrà esser provisto dalla somma prudenza della Serenità Vostra. Li soldati delle ordinanze al numero di 900 incirca prometterebbeno nelle occasioni fruttuoso servicio per l’attitudine, che vi si vede se fossero sovvenuti d’arcobusi, secondo che ho raccordato con più mano di mie lettere in questo proposito. Dalle doi compagnie di 20 fanti, l’una che s’attrovano in Castel Vecchio si riceve conveniente servicio. Solevano altre volte quelli soldati ch’erano fuori di guardia trattenersi massime di notte fuori di fortezza con pretesto di non haver dentro alloggiamenti da habitarvi. A questo parimente ho rimediato, havendo con mezzo d’industria trovato modo di restaurar a perfettione e senza alcuna spesa né interesse della Serenità Vostra tutti gl’alloggiamenti che stavano inhabitabili, anzi ho fatto accommodar le muraglie in diversi luoghi più bisognosi, dimodoché al presente tutti li soldati habitano in fortezza e puonno esser posti in opera ad ogn’hora et in ogni pubblica occorrenza. Essa fortezza come d’artiglieria e di polvere si trova assai ben munita, così d’altre munitioni si vede essausta all’estremo né io nel corso del mio regimento ho tralasciato di significar il tutto all’Eccellenze Vostre con distinta nota delli più necessarii aprestamenti. Nel mio ingresso al regimento, havendo trovato quella camera creditrice di ducati 40.000 insù con diversi particolari, per occasione di dacii e li crediti invecchiati in maggior parte, s’ha con ogni maniera sollecitata l’essattione, in modo che essi crediti sono nel più rimasti risecati e col scosso accommodata la camera e reintegrate le casse che in deficienza di danaro sin avanti il mio giunger erano state tocche di buona suma, sicché per tutto il mio governo sono passate per cassa corrente non solo tutte le spese ordinarie, ma quelle ancora che sono occorse per occasion di gente assoldata di commission dell’Eccellenze Vostre al numero di 550 fanti sotto le condotte delli governatori Andrea Fasol e Giovanni Battista Metaxa. Intorno di che e della fatica, che conveni durar per riuscirne secondo la mente a bisogno pubblico, diedi più volte con mie lettere riverente conto alla Serenità Vostra così anco d’haver senza riguardo d’alcun privato rispetto né disgusto restaurata la cassa del fontego e riddotta di 500 ducati incirca che v’erano messere alla suma d’oltre ducati 3.000, co’ quali si potrà sempre convenientemente assicurar ogni bisogno di biave per servicio dell’isola.
Questo m’ha parso osservabile in essa fortezza e degno delle prudentissime orecchie dell’ Eccellenze Vostre, poiché, quanto alla militia che vi è di fanti 200 sotto la condotta del governator e di 2 capitani, passa il servicio con assai buon ordine col mezzo del circospetto governo e vigilanza del colendissimo signor Dolfin Valier provveditor al presente. Ho procurato con buone provesioni levar, come anco m’è riuscito, diversi abusi che v’erano stati introdotti a pregiudizio del brazzo pubblico negl’officii inferiori e parimente qualche disordine in camera, accommodando il tutto in quanto m’è stato possibile all’osservatione delli prudentissimi e fruttuosissimi ordini Pasqualighi. Ho fatta intieramente la visita dell’isola per spacio di 40 giorni consueti, riseccando con quell’occasione molte controversie tra diversi particolarmente circa contratti illeciti e possessioni turbate. Nell’istesso tempo m’ha parso bene far fare descrittione general di tutte le anime con giuramento di papà e delli contestabili di casali e se ne sono trovate in tutto al numero di 32.000, qual descrittione per ogni occorrenza ho lasciata in quella camera. In universale, quelli sudditi portano nome di disobedienti, sono per l’ordinario curiosi di novità e tanto fedeli quanto porta il loro interesse e commodo. Temeno però il castigo e della medesima natura sono colloro di Tiacchi [Ithaki]. Di banditi ve n’è sempre in copia, sebben al presente v’è stimata gran parte coll’occasione del servicio in campo et in armata. Nasce la temerità di quelli che così cont[...]mati contornati sull’isola dal non haver il malgrato ministri a sufficienza da essequir le retentioni non bastando neanco d’appresso l’aiuto dell’opera di quelli del casal Troianata, habituati hora a servir compartitamente e di continuo in corte come officiali a quattro il giorno, per il che per institution antiche godeno tutti di esso casale immunità da altre fattioni e gravezze. Nondimeno, in questa parte d’obedienza a quanto m’è occorso ordinare e commettere a qualsisia di loro non ho havuto causa di desiderar maggior sodisfattione particolarmente in materia di sanità, quando sin da principio del mio regimento il male cominciò farsi sentir in Morea di dove fu poi portato a Zante con tanta rovina di quelli poveri sudditi, come l’essito lo dimostra. In aiuto de quali e di quell’illustrissimo signor provveditor Barbaro non ho tralasciato qualsisia opera et ufficio possibile e con sussidio di farine e con visite et essibitioni continue d’altro sovvenimento secondo che havesse portato il bisogno. Servato però in tutte le cose ogni rigoroso ordine di sanità, col quale e con altre provisioni, che giudicai necessarie, ludato il signor Dio, s’ha preservata dal travaglio e mantenuta con perfetta salute l’isola che si trovava commessa alla mia cura. E voglio sperar che mi riuscirà istessamente per l’avvenire colla vigilanza dell’illustrissimo signor Zuan Francesco Bragadin mio successore. Negl’incanti e deliberationi che si fanno ogn’anno di dacii pubblici ho con ogni industria procurato d’avantaggiar l’interesse della Serenità Vostra, divertendo il corso di quelle collusioni che s’usavano per ministri di tenerli bassi. E con mia somma contentezza ne ho veduto il frutto con accrescimento nelli doi anni del mio governo di circa 10.000 ducati l’anno di più di quanto mai siano stati venduti e con prezzarre di più sicuri soggetti dell’isola. Del danaro che s’è ricevuto in camera ho mandato in quella di Corfù sin alla suma d’oltre ducati 50.000 e negl’ultimi mesi ne haverei inviato altri 20.000, se havessi havuto occasione di galee, come ne scrissi a quell’illustrissimo signor provveditor e capitano, havendone al mio partir lasciato in camera di Ceffalonia insino a 40.000 in contanti. Tanto servirà per riverente significatione alla Serenità Vostra et alle Vostre Eccellenze. Mi resta supplicarLe, come fo con ogni divoto affetto, compiacersi gradire la dispositione dell’animo supplendo col proprio della Loro benignità dove in qualsisia cosa non havesse potuto giunger l’opera del mio debole giudicio. E se circa qualche particolare esposto occorresse più distinta espressione, starò attendendo per essequire colla medesima prontezza ogni Loro commandamento. Grazie.
Sul retro del fascicolo la dicitura: Relatione de signor Andrea Thiepolo ritormato di provveditor alla Ceffalonia, 1618 14 marzo letta nell’eccellentissimo Collegio