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8 dicembre 1694 Vicenzo Vendramin

Relazione

VENDRAMIN, rettore e provveditore 1694

Serenissimo Principe,

Terminorono Principe Serenissimo, Padri Prestantissimi colla beneditione del Santo [?] Pio quei lungi periodi di carica laboriosa in Levante, che la munifficenza loro si compiaque d’appogiare alla fiachezza de miei talenti, perche havessi dall’orme impresse con tanta virtù, e prudenza da’ precessori di elevatissimo intendimento ad’apprendere le massime di retto governo, e li documenti di ben servire alla Patria, sucedendo poi presente l’obligo, che mi porta l’onore di depositare a’ liminari di questi augusto soglio l’adorationi più proffonde del cuore, et altra Publica Maestà gl’uffici intensi d’ossequio, e di veneratione. Restringo la lingua nel più divoto silentio per non discendere in diffetto, e coi sentimenti dovuti à Republica si eccelsa, e corelativi alla svisceratezza mia riverente, m’estenderò solamente à dar i primi motti d’ubbidienza alle leggi colla commandata relatione, che nei termini più brevi sarà in due parti riddotta, per portar colla minor confusione la serie, che m’assumo di rassegnare al purgatissimo [?] riflesso di Vostre Eccellenze.
Esposta già in vari tempi con piena esattezza da più matura isperienza la descritione dell’importante, e riguardevole Piazza di Corfù, che per la sua antichità, denominatione et habitanti, restando celebre non meno per l’historie, quanto prezzabile per li sucessi, dà giusto motivo alla debolezza mia di considerarla una delle migliore, e forse la principale, che possega la Serenità Vostra in Levante per capo di sua situatione, per il Porto capacissimo, e per le regolari fortificationi, che interna, et esternamente la circondano. Non v’ha dubbio che la soma publica sapienza conosciuta vivamente necessaria la sua supittenza non habbia con liberalità reale, memorabile anco ne’ secoli venturi profusi tesori per renderla inespugnabile. Opere non di meno di cosi alto rimarco, in parte diffinite coll'impiego di tant'anni, e preintendenza di soggetti di gran grido non vanno immuni dell'ordinarie ingiurie del tempo, poiche si scuopre in qualche parte la corrosione della mura e danneggiate ancora sensibilmente le fortificationi esteriori con tanta magnifficenza, e publico dispendio costruite cosiche egualmente dirocando con atterratione delle galerie s'attrovano riddotte ne' più essenciali diffetti, al riparo de qualli suplire non potrebbe il solo petto più che fedeltà [?] de suoi cittadini, hora, che l'arte e l'inventione si sono unite nel guereggiare: sin [?] il Mandrachio, che serve di ricovero sicuro all'armata sottile più sempre s'abbatte... [?] e cadendo il suo circuito di pietra viva sarebbe col corso degl'anni per dilattare maggiormente il pregiuditio, quando non si vi presti celere, ed' aggiustato compenso; non cade veramente molto opportuno il riflesso degl'accenati rilevantissimi diffetti nelle correnti distrattioni in quali Vostre Eccellenze versano, ad ogni modo però l'ardore del mio zelo non ha potuto abbandonare questi considerabili riguardi senza soggetarli alla loro sovrana maturità, che sarà ben sciegliere con propria providenza le congiunture opportune per contribuirvi le più pesate ponderationi. Io però ardisco di dire, che Piazza di tanta consequenza, ch'è ogn'anno soggetta all'osservationi straniere merita magiormente d'esser con vigilanza guardata, il che come principalmente dipende dal nervo d'un grosso Pressidio, cosi questo essendo molto scarso non puo meno corrispondere al solo bisogno delle sentinelle. Formata di poche compagnie la sua guarnigione, come la virtù grande di Vostra Serenità haverà [?] precisamente da pedelista rilevato, e per la magior parte de benemeriti poco habili al servitio, tutti i riguardi veramente concorono à persuader il suo rinforzo à quella misura, che dalla costitutione de tempi, e dal potere fosse permesso. A questi disordeni vi s'accoppia pur altro di non inferior riflesso, et è che spoglia intieramente de soliti depositi de monitioni e de grani non solo non puo soccorer l'armata come facia [?] mà và diffetiva alle sue occorenze, ond'è chiamata la publica providenza à riconoscere la necessita di premunire almeno con un buon deposito de migli quel'importante recinto, et à rimetervi anco l'altre occorenze della più essenciale premura.
Per togliere ‘l corso de pregiudici alle fortificationi la publica maturità saggiamente provide con rigorosi divvieti [?], che in Spilea havesse a’ sussistere tanto [?] di spacio, che formar potesse Piazza d’armi alla fortezza nuova; riflesso coll’occhio proprio dalla felice memoria del fù Eccellentissimo signor Andrea Corner, procurator, già Proveditore Generale da Mar il disordine che s’andava introducendo promulgò Decretto sotto li 16 giugno 1679, col quale assegnando limitata permissione di fabriche fuori del publico pregiuditio prohibiva l’errettione d’altre. Non riportò ad’ogni modo la sua ubbidienza, mentre nella sucessione degl’anni rimase quel terreno per la magior parte preocupato da nuove fabriche di legname costrutte da particolari. Resta con ciò libero angusto tramite à questo spacio di luocco, e sarà per maggiormente restringersi, quando la publica auttorità considerando sempre pernicioso quel male, che nasce dall’abuso, e tanto più sensibile il rimoverlo, quanto che toglie il proffitto, credesse conveniente accorrervi con li compensi più aggiustati alla qualità dell’affare importante.
La Città è di trafico, e l’isola di non ristretta circonferenza ben popolata, tutta ferace, soccore per la metà dell’anno del proprio alimento, l’altra metà del loro vito cosi di grani come di carnaggi et altro le viene soministrata dalla Provincia della Cimara et altre riviere della Terra ferma, gl’habbitanti della quale che assendono a circa m/5 [mille 5 ?] huomeni d’arme, sono stati coltivati da me con la desterità maggiore per mantenerli nella devotione che proffessano alla Serenità Vostra.
Non sono state punto innoficiose le mie diligenze contribuite, mentre n’ho ricavato il contento di far la leva di due compagnie di quelle genti con rilevante publico vantaggio col solo donativo del semplice vestito, e spada, havendole spedite in Armata, e n’haverei anco racolta quantità magiore, quando chiamato d’altre importantissime urgenze della carica non me n’havessero questo distratto; ma ciò nonostante m’è sortito divertire una leva che veniva accultamente maneggiata per il servitio della Spagna, riddota questa à rivolgersi per li stati di Terra ferma, come mi diedi l’honore di rendere Vostre Eccellenze partecipate, anzi rimesso dalla loro soma prudenza l’affare all’Eccellentissimo Savio alla scrittura, non hò veduto sortirne ancora alcuna deliberatione, tutto che da me venga considerato, che potesse riuscire la leva stessa del magior publico servitio, essendo questa gente di quella perfetta qualità ch’è nota al loro infalibile intendimento. Nel maneggio di questo interesse e di ogni altro insorto nella Terra ferma mi son valso dell’attività del signor Alvise Steffanopuli cittadino di Corfù, che tiene tutta la corispondenza e l’amore di quei popoli, e che ad’imitatione del qualcuno signor Nicolò suo genitore serve con fedeltà l’Eccellenze Vostre. Gl’habbitanti poi dell’isola medesima di Corfù ricevono qualchi comodom... [?] nelle loro rendite degl’ogli che ricavano, precioso, e principal loro provento.
Anco il Publico errario da vi riceve beneffitio, restando le sue rendite migliori [?] dall’assistenza che riportano dalla Publica rappresentanza, di modo che puo [?] sperarsi habbino à sempre più accrescere quei datii, quando non visi.... [?] di fissa attentione. Sopra questo punto che pure comprende l’interesse più premuroso di Vostre Eccellenze ho sempre versato nel porgere l’eccitamenti, e gl’impulsi più efficaci all’ordinarie cariche alla giurisditione soggette, e gracie [?] à Dio coadiuvati dalla loro zelante aplicatione hanno prodotto l’effetto migliore.
Il Zante e Ceffalonia luocchi aperti non admettono quell’ispettioni, che sono peculiari dell’altre parti di più alta ponderatione. Sono più anni, che quell’isole à caggione delle guere del settentrione languiscono nella più deplorabile decittione, rimanendo interrotto il comercio, che porgeva alli habitanti suoi il modo di riparare alle proprie urgenze; e solo ne’ mesi ultimamente scorsi hebbero qualche barlume di respiro dal ricapito de legni a far carrico d’....... [uve passa ?] per ponente, ch’è l’unico frutto, posso dire, che vaglia à redimere la loro angustiata conditione. Anche la Serenità Vostra per tal mancanza di traffico ch’è ’l latte del Principato ha dovuto rissentire ristretezze considerate nelle sue casse, mentre li debitori s’hano veduto conteso il mezzo di suplire intieramente alle dovute sodisfationi, et ogni volta, che non si riap... [riaprire ?] per indulto specioso del cielo, preveggo sempre sussistenti le dificoltà dell’esattioni. Trà il contrasto non di meno di tante oppositioni conferitomi alla Ceffalonia, ove grossi, ed invechiati essendo li debiti publici m’è riuscito se ben con reclamo di sommo rigore, di spremere quelle summe, che già saranno passate sotto il riflesso di Vostre Eccellenze, et à qualli non hanno potuto giongere li precedenti accurati isperimenti ben che ne tempi molto floridi.
Nel corso tutto della carica non mancai frà la moltiplicità dell’occuaptione di trasciegliere li momenti opportuni à mettermi nella miglior cognitione della dirrettione di quelle Publiche Camere, e come trovai la formalità consonante ad’un certo regolato metodo, cosi ho veduto, che l’affare de Fischi [Fisco] de beni di banditi, e condanne pecuniarie, che per virtù di sentenze criminali si devolvono à benefficio del Publico Errario stava sepolto in silentio con sommo pregiuditio della dovuta incameratione, e con aperto trasgresso alle leggi, onde hebbi giusto mottivo di prevenire i riveriti incarichi della Serenità Vostra con l’estesa della circolar Terminatione humiliata al suo prudentissimo riflesso con mie lettere di 26, ottobre 1693, dà me figurata di frutto per svegliere interesse di tanta consequenza arrenato, se bene poi di quà sopra d’essa non sia per anco stata presa alcuna deliberatione, che pur dovrebbe sucedere per dar motto all’ubbidienza delle leggi in tal proposito. L’isola di Ceffalonia particolarmente posso rappresentarla senza gabbo, mà con frachezza per la maggior parte soggetta al fisco, e fatto di publica ragione, riguardo, che per il passato vivendo più interni gl’odii, degeneravano in delinquenze gravissime. Quello ne’ rissulti al Publico Errario io non sò portarlo al riflesso dell’Eccellenze Vostre; sò bene però, che in questo che positivamente riguarda il publico defraudo, contengono frà d'essi gl'habitanti, se ben emuli, et insidiosi, a non far comprede, ne' affittanze di terreni fissati per la consequenza sussequente in ogni caso di toglierseli gl'uni a gl'altri, et essere in continuo pari pericolo tutti di cadere nello stesso infortunio, da che nasce, che li contumaci si mantengono nel godimento di cio, che più non è suo, senza, che vi s'aplichi dalla publica auttorità al temperamento necessario per fermar il corso à disordine cosi pernicioso. Io per li fischi, e condane che feci lasciai in cadauna dell'isole le note necessarie cogl'eccitamenti à quei publici rappresentanti di prosseguire nei termini più ristretti alla deffinitione degl'affari, mà sarebbe molto conferente, che la publica sovrana auttorità v'accoresse con positivo rissoluto comando unito alle cominationi più rigorose, per svegliere interesse di rilevante rimarco, che produr puo sempre grosse sume à vantaggio della Publica Cassa. Per l'essatione dalle condani pecuniarie poi v'è persona precisamente destinata con l'utilità d'un tanto per cento, mà per l’insensibile emolumento che p.... [?] per Cassa cade in dubbio che coludendo con debbitori vadi proffitando sè stesso [?].
Il peso magiore di tal natura di debbito s’appoggia parimente all’isola Ceffalonia ove facilissime sono le condane anco in materie lievi per car.... [?] che ricava da esse quell’Ufficio criminale, restando li condanati nell’incuria di sodisfarli più per origine d’impotenza nella corente, ma la costitutione de tempi, che per motivo di repugnanza ò a......... [avversione ?] ond’è chiamata la publica autorittà alle deliberationi che persuadano il suo miglior servitio. [uno spazio vuoto] Sino da primi suoi instituti apprese la Serenissima Patria di quanto sconcerto riescano alla quiete de sudditi da [?] misfati dalla protervia de tritti prodoti, poiche con sacrosante legge di tempo in tempo fece col terror del castigo contrapunto alla co.... [?] precipitosa della delinquenza; e perche ancora comprese d’eguale convenienza di non abbandonar le raggioni per gl’agravanti per quei oggeti che sono ben noti all’intendimento purgato di Vostre Eccellenze vuole anco suffragarli del ricorso per la via d’appelatione, ma la malitia valendosi apunto del mezo d’esse per deludere gl’effetti della giustitia [?] ommete poi di prosseguirle, lasciando, che arrenino li processi an...[annui ?] della più grave importanza, e corono per più anni inespediti.
A togliere ‘l corso agl’inganni e à svelere il fomento a gl’esse è chiamato la Religiosa autorittà di Vostre Eccellenze per consolatione pure di ta.... [?] oppressi e castigo de rei al riparo d’inconvenienza cosi pernic... [perniciosa ?] col ravivare nel primiero vigor d’osservanza le leggi in tal prop... [proposta ?] di modo che non venendo diffinite dentro il termine provisto, habbino senza magior ritardo ad essere prosseguite da suoi fondi [?] ordinari.
Altro abuso di non inferior consequenza viddi pure da molti anni introdotto particolarmente nell’Officio Criminale di Ceffalonia, nel qualle essendo per più dispositioni presento il numero de nodari, che servir devono, res....[?] per ogni modo dall’arbitrio de ministri principali prevertita l’osservanza coll’agregare degl’altri à proprio piacere. [uno spazio vuoto]  Sin qui il disordine, che però è sempre danato, sarebbe men censurabile, quando la magior parte degl’ordinarii non s’havesse fatto investire coll’apparenza anco di ideali benemerenze dalle cariche de Reg.to [Regolamento ?], e confirmare con malitiosa ocultatione de divieti dall’accettatione di questo augusto Senato. L’ordinaria permamenza di persone terriere in impiego di somma gelosia non puo, che vivamente pregiudicare al servitio della giustitia, ben potendo la publica maturitù, figurarsi, che condotti dal riguardo di secondare gl’affetti, e le passioni di quei cittadini d’auttorità, e facionarii, sempre oprar possano à discapito della verità. Negl’ultimi periodi del mio sverno colà, hebbi da sindici della comunità qualche instanza per regola di cosi essenciali disordini, mà come che in momenti non potei apprendere l’occorenza, cosi poi hora, fatta peculiare di questo Eccellentissimo Senato, riguardo alle preaccenate confirmationi, sarà per promuoverla opportunamente sollevo di quei sudditi, parendo che l’uso alternativamente delle contumatie presento in cadauna d’esse isole, et in chi funge tal ministero fosse il più regolato metodo per levar di vita il motto à tant’inconvenienze, e pregiudici, che distintamente dalla sola consideratione sua puo discernere la publica mente, e nella difficienza poi de scrigni per la custodia del publico danaro o trattenuto nelle case particolari de Seg.ri Cons.ri [Segretari Consiglieri ?] a differenza di tutte l'altre parti, che hanno li suoi luochi assegnati si rende necessario, che la Serenità Vostra prescriva regole di maggior sicurezza de suoi capitali à scanso d'ogni sinistro acidente.
Qui caderebbe à soggetto opportuno l'affare della redecimatione dell'isola efficacemente comandata dalla Serenità Vostra in adherenza allo stile tenutovi dalla felice memoria del fù Eccellentissimo signor procurator Corner, ma come il mio divoto zelo non lasciò di sottoponere in più lettere l'implicanze, che andavano insorgendo per contrastarne l'effetto, coll'imposibilità di quella buona riuscita che si concepiva, cosi di presente non si recedere dal sentimento medesimo, che si conferma coll'evidenza del fatto, onde mi restringo nel solo de....... [desiderio ?] che superate le dificoltà, che hanno una certa apparenza d'inopponibilità sia per riportarsi quel frutto, che non poté mai, ne puo intendere la mia debolezza.
Il moto che posso dir d’haver havuto incessante nel giro del mio generale per smover da luoco a luoco, con li sverni ridoti à termine ristretto non m’hà accordato intieramente l’uso dell’applicatione per scuoprire quei disordini, che pur troppo sono persuaso, corrano nel maneggio delle casse de luochi pii di quell’isole, perche apena fatto dare qualche principio di recusatione à quelle del Monte di Pietà, e Fontico di Corfù, instituiti [?] per alimento de poveri, e per sovegno nelle penurie, mi s’affacciar ..... [?] degl’intachi praticati dalla mala amministratione de suoi ministri obligati in fine à patire la pena del delitto comesso, et al risarcimento, onde sarà parte proficua che con positivo sovrano comando l’accettatione e.. [?] del generale vi s’interni perche più non s’inoltrino.
L’armo delle quatro gallere che restano sotto la diretione de generali, e che hanno l’obligo l’isole di soministrare coll’impiego degl’angarici, sarà sempre [?] men difficile in quelle di Corfù e Zante ove la rassegnatione riconosce [?] il debbito dell’ubbidienza verso il suo Principe, ogni volta però che da anno in anno se le dià la sua muta, e l’estratione venga fatta immune da quegl’aggravi considerabili, che per lo più l’assistenza privata le fà con male arti riscentire. Al’opposito poi sarà sempre fatticoso qello della Ceffalonia che portando doppio il peso riscente anco non il tedio dell’abborimento, e là dove per il passato pareva che fossero quelle genti più docili, corrono più anni che ressistono con aperta [?] inobbedienza alla volontà publica. Sudai ’al maggior segno nell’ammassare anco scarso numero de remiganti per dar cambio ad’ alcuni di quelli che per lungo tempo havevano travagliato nel servitio [?] e che per ogni termine di convenienza l’era dovuto il respiro, mà di [?] più non è stato possibile di formalizare ‘l riarmo a motivo dell’insuperabili difficoltà che lo contesero; prima per la quantità de banditi, e faliti che essistono sull’isola, e che annualmente augumentadosi li rimangono essenti di comparire alle rassegne; per l’annuale considerabile estrattione di ducento marinari da remo per l’armata, per quelli che costituiti in miseria dishabitando dagl’antichi ricovri se li procurano ne’ paesi di nuova conquista; per la contumatià che la magior parte essercita, riducendosi frà diruppi alpestri, ed inacessibili, patientando più tosto l’incendio delle case, che muovendosi ad’ iscansarlo, colla rassegnatione, per esservi trà l’ordine de villici molti che godono il privileggio del Consiglio, col qual carattere diversamente interpetrando la publica volontà, che tuttavia li vuole al servitio, come per Decreto di 5 agosto 1627, s’essimono del medesimo, e perche in fine l’auttorità privata di quei cittadini à tutto ressiste per il riguardo principalmente d’haverli alle loro adherenze. Il contado di Corfù, che veramente travaglia nel trovar ripiegho à scanso degl’incomodi, che riscente con frequenza negl’eventi dell’estrationi mi fece progettare il concorso di contribuire quella summa di danaro, che valesse per stabilire la ciurma ad’esso incombente con questo che fosse proveduta dalla publica auttorita ò pure, che per haverla volontaria, e pronta si dovessero essentare dall’obligò della gallera li puri attuali servitori de cittadini, et habbitanti assiduamente nelle loro case, e dar la muta alli remiganti da sei in sei mesi, non con altro agravio che della gionta da conseguire da loro comuni, e semplice biscotto, e minestra.
Per mio humilissimo parere direi, che cadaun di questi partiti fosse per produr il publico vantaggio, mentre il primo portarebbe il possesso della ciurma che si comprasse col seco danaro, alla Serenità Vostra non oste terminasce la presente guera, e l’altro venirebbe à portare non poco sollevo alle sue casse per il risparmio delle paghe solite contribucioni [?], e che legitimato il numero de servienti saria per estendersi quello degl’angarici, che più facilmente si rassegnarebbero all’impiego su leccitezza d’incontrare à tempo proprio ‘l respiro, oltre che potria l’essempio dar documento anco all’altre isole d’introdure la pratica stessa con rimotione di quel disservicio, che sussisterà sempre quando habbia à correre la confusione che presentamente prevale, e che produce il disarmo di quelle di Ceffalonia, inofficiose per le publiche occorenze.
Sigilato ‘l periodo della prima parte discendo à dar l’ultima mano alla seconda per  non stancar maggiormente la pacienza di Vostre Eccellenze con lunga digressione.
Per Decreto dell’Eccellentissimo Senato, 7. giugno 1691 / Io fui il primo à cui piaque d’aggiongere oltre la giurisditione delle tre isole anco quella di tutto il vasto paese di nuova conquista nella Rumelià, e che di gran lunga convene travagliare in maneggiar gente nuova, che rittenendo ancora barbaro costume fei di mestieri addattarsi alla congiontura de tempi ed’ unire alle parti del rigore anco quelle della soavità per mantener la divota e ben affeta al publico nome.
Sull’isola di Lefcada sorge l’importantissima piazza di Santa Maura conquista riguardevole, e per il glorioso dominio ch’accresce ai stati maritimi della Serenità Vostra, e per l’asilo dei porti, che soministra alla sicurezza della navigatione per avanti esposta à perigliose contingenze per il lungo trato di Golfo, che si fraponeva, senza alcun ricovro da Corfù all’altre isole di Ceffalonia e Zante.
Lefcada costituita dalla natura in isola abbunda di tutto, e provede à suoi habitanti, et à quelli di Santa Maura l’alimento necessario, rimarcabile pure essendo i proventi che si ricavano à sovegno delle publiche urgenze.
Di Santa Maura primogenita delle tante gloriose imprese riportate dall’invito valore del fu Serenissimo Principe Capitan generale Morosini, non farò altra discutione per tenerla l’Eccellenze Vostre esattissima, ben si mi restringerò à figurarla per ogni ragion importante, e di scrupulosa custodia per esser dagl’Ottomani con vivo rancore mirata in mano christiana, tanto più che hanno perduto con essa un nido infesto alle piratarie, per qualli han dovuto molti miserabili frà tormentosi languori lungamente penare. A varie indigenze, che teneva per il suo necessario sostentamento, hò proveduto con tutta acuratezza, havendovi fatti aggiongere quartieri per il ricovero della militia; i caselli attorno alla mura per le sentinelle, et accomodare una capace cisterna per conservatione dell’acque, requisito più premuroso nelle piazze esposte. Il paludo però che dalla parte della Terra ferma la circuisce, e s’avicina al suo continente và accrescendo in modo, che in qualche sitto facilita il guado à cavalli per avvanzarli alla fossa della Fortezza, e questa essend’atterata affatto, non da più, come prima il passaggio all’acque del mare con sommo pregiuditio non meno ai riguardi essentialissimi della diffesa, che dell’areà sempre più insalubre, e nociva. A’ questo diffetto che si rende della maggior osservatione v’hò havuta tutta la mira à ripararlo, ma l’obliggo del mio soggiorno à Lepanto nel tempo della campagna, opportuna à tale operatione coll’impiego delle ciurme, là continua dimora in tal staggione di due delle gallere nell’acque di Corinto, e l’impossibilità di praticarsi [?] ‘l lavoro nel verno, rispetto all’inclemenza dell’areà, rigor del freddo con pioggie, e venti furiosi n’han divertito l’effetto, che per altro chiama tutta l’attentione per essere con solecita mano riparato.
Prevesa è ben premunita di mura, e puo sempre ressistere à tentativi de’ nemici, bastando à preservarla il tenere aperte le stradde del socorso per la via del mare. Dà quel golfo s’estraze quantità de torrenti che producono quelle feraci adiacenze in tanta copia, che sovrabondano lungamente al bisogno de suoi habitanti viene à riparare all’occorenze dell’isole, ed’altre parti ancora, onde sempre che suceda la sorte di unirle al dominio di Vostra Serenità, sarrano di gran giovamento per la facilità, che soministrarano di tali necessarie provigioni. Debole e la contributione, che si ricava dal paese nemico e da vilaggi contenuti nel territorio dell’Arta, servendo più per apparenza di dominio, che di publico proffitto, poiche questo non puo derivare, che dalle forze, che prevagliano in campagna. È ben vero però che l’applicatione di quei publici estraordinari rappresentanti havendo saputo blandire varie di quelle ville à riconoscere la publica sovranità con una divota rassegnatione, che prima non inclinavano, giova anco sperare, che felicitate l’armi di Vostre Eccellenze coll’assistenza divina da’ nuovi aquisti, possano quei popoli totalmente squotere il giogo, con che la prepotenza Ottomana li tiene oppressi.
Susseguita il Xeromero, che dà il nome ad’una vasta provincia et ad’un tratto littorale, che camina sino allo Piazza di Lepanto. Egli si divide in più pertinenze, cadauna con più vilaggi, parte delle quali sono subordinate alla carica di Santa Maura, ed altre à quella di Lepanto. E: [?] ferace de grani, di pascoli per animali, et è mercantile particolarmente per le Valonie che vi si racolgono. Sarebbero li suoi habitanti tradoti al possesso di una terra di permissione quando l’inimico non fosse di continuo à funestarli, et à costituirli nella più compassionevole conditione, portandosi frequentemente ad’ essigere quelle pesanti contributioni che stano nell’arbitrio della prepotenza non contrastata, a che ciecamente si sottometono quell’infelici per scansare il rigore de pegiori disastri, pur troppo avviliti ancora dal terror, sotto del quale erano avvezzi à condur vita schiava, ed’ imbelle, onde mai saran persuasi di se stessi à far cuore per togliersi col cimento dell’armi il corso dei pesi, che la tiranide le fa portare, cosi che se non mutano aspetto le correnti vicende, non puo confidarsi l’opportuno riparo. Vostra Serenità ritrahe pure le sue rendite per il dominio che v’essercita, ma non in quella misura che dovrebbe, mentre la carità publica, procedendo sempre con indulgenza verso de’ suoi sudditi, e massime con questi oppressi da doppia ubligatione, V’hà ingionto un incarico soave tolerabili non di meno sarebbero à loro tali aggravi, quando altri non gliene foscero iniquamente aggregati da Pilarinotti, gente rapa... [rapace ?] ed’ infesta in terra et in mare, e da corsari introdotti in quelle adiacenze sotto il specioso pretesta d’impiegarsi contro l’inimico.
Quanto habbi affaticato il povero mio spirito per svellere radici che nel suo crescere, era per sfigurare, et intieramente spolpare quel dovitioso paese, Vostre Eccellenze puono essere persuase dall’evidenza de fatti susseguenti, tuolto di vita l’infame rubelle Ellia nell atto di ridonarsi co’ suoi seguaci con duplicata prevaricatione al nemico, doppo d’essersi per il corso d’anni essercitato nella tiranide, espilano senza contrasto dalle vene di quei smunti quali cadaveri il più puro sangue; colto parimente nella rete, e condito nelle forze della giustitia al capitano Stathi Mangina, che con un corpo di Pilarinoti affligeva il paese, coadiuvando à vantaggi de Turchi. Dà questi rissoluti essempi dal favor de cielo protetti in congionture assai moleste ripresero respiro gl’habitanti, godendo lungamente i periodi della quiete sino ch’è ritornata à sconvoglierla la conditione corsara, che non sà aggiustarsi à vivere fuori dell’uso delle represaglie, di modo che quei miseri sudditi abbandonati in grembo alla disperatione non è fuori del possibile ‘l temere, che per la serie di tante lacrimabili calamità, non siano per intepidire l’ardore verso il publico nome, quale per altro saranno facilmente per venerare, rimossa, che le sia l’avversione, che proffessano alla pravità de corsari, e tolte l’angoscie, ne’ quali continuamente conducono vita penosa. Per reprimere un si danato trapasso non hà lo strattagema vigor sufficiente senza la scorta delle forze, e queste non essendovi in un ampia provincia predominata à piacere da Turchi, e priva di fortezza alcuna che ricovrar possa la gente per esser pronta al bisogno, aprono la libertà tutta al disordine con pericolo d’attirarne più sempre de’ mali huomeni, quando pareva che prima di simili catture si foscero i Turchi quali scordati d’essa, derivato... [?] da ciò pure la sussistenza del perfido Liberachi à Carponissi, riddotto cola’ in qualche fortificatione con un nervo di gente per conservarsi in reputatione et in stima. Á dar freno dunque al premesso sconcerto, e per ponere quell’ adiacenze in riguardevole figura di dominio crederei, quando l’Eccellenze Vostre comprendessero aggiustata la consideratione, fosce propria l’institutione d’un comandante de’ cavalli, perche poi al Corpo della cavallaria le fosse assegnata dalla Serenità Vostra, aggiongendovissi l’altra del paese, riportar si potesse con sicurezza de sudditi l’espulsion de malviventi, la ritirata de Turchi, et in ogni parte singolamente vantaggiato il publico interesse, e massime senza suo agravio nel salario del sogeto, mentre que paesani potrebero contribuirlo volentieri vedersi diffesi. Il foraggio bisognoso potrebbe essigersi dallo stesso [?] paese, che ne sovrabonda. La vicinanza poi della Piazza di Santa Maura, e Lepanto ne’ mezo de quali stà situato il Xeromero servirebbero ad’ agevolare la costrutione de quartieri d’inverno. Resi cosi liberi i popoli dall’inquietudine e redenti dalle molestie, s’acreterebbero notabilmente le rendite, perche caderebbe il modo a’ Turchi di passar all’essatione delle gravi loro impositioni, e saria per risplendere colà distinto il decoro del glorioso dominio della Serenità Vostra.
Nel centro di cosi vasto paese sopra un piccolo scoglio isolato, e circondato da paludo giace la terra di Anatolia che con puoca gente si puo sempre diffendere, ma tolga Dio che corsari, o Turchi se n’impadroniscero, non potrebbe la ricupera mai tentarsi, che con grosse forze, difficili da condursi per causa di non poter avicinarsi, che con legni angusti, e minuti; come dunque l’accesso, e soggiorno in quel luoco a’ corsari per mio debole intendi[mento ?], non deve admetersi in qualsisia tempo, attesa l’isperienza della loro dubbia fede, che non puo se non generare pregiudicii e sconcerti, cosi la sua conservatione per ogni riguardo premesso, e ben anco giusto che sia guardato assiduamente da una compagna di fanteria, pronta a contrastare qualunque tentativo, che le fosse promosso. Giova la sua sussistenza non meno per capo di publico proffito per le molte peschiere, che s’affitano, e per altri proventi, che si ricavano, oltre che nel contenuto dell’altra terra contigua di Missolongi esistono saline, che senza coltura producono sali sufficienti à provedere la vicina isola di Ceffalonia et altre parti, come mi sono dato l’onore d’humiliarne più precisa informatione all’Eccellenze Vostre in mie lettere di 12 novembre 1691, cosiche poi ridote le cose di quella provincia in più ordinata positura instituire si potrebbe un appaltadore per accrescere il publico patrimonio.
Passo à Lepanto che farà punto al lungo tedio che ciò recando alla soma pacienza dell’Eccellenze Vostre. Tralascio pur di questo la relatione, mentre ne’ tiene la publica sapienza esatto registro, e mi riduco solamente a considerare i suoi diffettosi recinti, che da ogni lato puono essere batuti, servendo i grebani, che vi si contrapongono di giovamento agli aggressori.
Ogni buona regola vuole che questa piazza di frontiera, e più di tutto l’isperienza insegna, che per la sua miglior sussistenza, e diffesa sempre star debba pressidiata da numeroso corpo di militia, perche da essa dipende anco la salute del suo Castello di Rumelia, dal qualle ne susseguita il possesso di quell’ampio, ed importantissimo golfo. Dalla preservatione di questa piazza ne deriva maggior sicurezza al Regno di Moreà, atteso il comodo havrebbero i Turchi da boschi vicini per la construtione de legni à facilitarsi col breve intervallo del passo li sbarchi ad’incomodarlo, e devastarlo con deplorabili irruttioni.
Quanto sensibile poi riesca la sua perdita al nemico, che non puo soffrire si acuta spina nel cuore, con occhio altre tanto insidioso mai la perde di vista per approffittarsi di tutte l’occasioni, come ben lo dimostrano i sucessi passati, e specialmente l’ultimo rissoluto attentato in formale attaco riddoto, all’hora, che protetto dalla Divina Misericordia quanto in quel grande cimento puote contribuire a’ costo di vigiliar, fatti che ed’ azzardi il mio devotissimo spinto, rimasero delusi i suoi sforzi, e ne’ sorti quel fortunato evento, che già rassegnai al purgatissimo riflesso della Serenità Vostra. Compresa però maggiormente la sua importanza, conobbi pure necessario il soggiorno quali intiero della compagna in essa piazza, e come nel primo tempo procurai di riparare à molti de suoi diffetti tutto ciò, ch’acconsentiva ‘l potere, cosi guidicai opportuno sciolto l’attaco, di rasar li borghi, e d’aggiungervi quelli moltiplici operationi conosciute necessarie à togliere all’inimico il modo di ricovrarsi sotto il calore del canone et à costituire il recinto in qualche diffesa; ad’oggetto poi di levarli anco il commodo, che riportava di foraggio [?], provigioni de viveri da alcuni vilaggi, non solo mi sorti un [?] contenuto di poterli distruggere, mà nel tempo medesimo di far passare li suoi habitanti in Morea alla coltura di quel Regno, et in altre parti di sicurezza ancora. Questa lunga necessità che m’ trattene luntano dalle varie occorenze dell’isole, havendo prodotti molti disordini, come fece alla consumata versatezza del fu Serenissimo Principe capitan generale comprendere l’urgenza di ripararli, cosi lo persuase con tal motivo d’ elleggere un proveditore estraordinario à Lepanto che havesse in mancanza del Proveditore Generale a contribuire le più accurate assistenze a quei considerabilissimi interessi, cosi non potreà che produre ottimo frutto la sussistenza di tal carica, mà che fosse la sua elettione dipendente dall’auttorità dell’Eccellentissimo Senato nel modo, che si pratica a Santa Maura, e cosi per il militare sara molto profficuo vi continui un sopraintendente dell’armi di fede, et habilità per conservar in buona disciplina la militia dentro una piazza di continuo comercio, et habitata da gente, che porta l’obligo della più scrupulosa attentione e custodia.
Del suo territorio villaggi, rendite, fertilità et habitanti m’astengo dà qualunque descritione potendo solamente accennare non essere inferiore nelle prerogative à quello del Xeromero, e che ridotto, che sia in quiete, per essere anch’egli in egual costernatione, ch’è l’altro, habbia la Serenità Vostra à notabilmente accrescere li suoi proventi, per l’apritura che si farà di considerabile traffico in quella piazza. Il suo Pressidio veniva per avanti dalla Cassa d’armata sostenuto, mà nella mia sopraintendenza, benche accresciuto di militia, e di servienti, caduto ogni assegnamento mi toccò versare in penosissime angustie, e logorare la mente per trovar il modo di suplire al bisogno per non lasciar in diffetto piazza di frontiera di cosi alta consequenza. L’annuale ritrato dalle rendite di quel paese che non sormonta la suma di circa reali 2.938, formento covich [?] 892, non poteva per alcun modo corispondere alla spesa delli pagamenti che nel corso della mia carica hà rilevato sopra à reali cento mille, cosi che poi le casse dell’isole per la costitutione de tempi incapaci à socombere all’ordinarie, non che all’estraordinarie ubligationi, col divieto di manumetermi nella dispositione del danaro de depositi d’uve passe, accrebbero l’angoscie, ed il tormento all’animo, mà indeffesso nell’aplicatione, e nello studio di trovar mezzi sufficienti, hà continuamente accudito à procurarli, e per via d’esattioni da publici debbitori, particolarmente di Ceffalonia con quei gran stenti, e fattiche, che sono ben noti alla virtù prestantissima dell’Eccellenze Vostre. Lode però al S.r [Signor ?] Dio, s’hebbi à travagliare con incredibile passione nelle premure di cosi rilevante interesse, mi sorti anco frà mezzo alle difficoltà più evidenti di soccorrere di tempo in tempo essa piazza di danaro, e d’ogni altro più necessario requisito. Quanto però si rende ella incapace di fortificationi, che vagliano à costituirla in sicuro dall’insulti inimici à motivo de’ suoi irreparabili diffetti, che inoponibilmente le contendono, altre tanto poi si deve versare ad esteriormente aggiongerle al’ suo Castelo di Rumelia, che puo sempre contribuire alla sua presservatione, e come serviran per più forte ostacolo all’aggressioni nemichi, cosi tenendo egli bisogno d’acqua che hora le soministra una cisterna lontana dal suo recinto, facile ad esserle contesa, e levata la publica maturità deve appliare il suo riflesso à questa indipensabile rilevanza.
Trisogni [?], scoglio hora detto di San Marco è habitato da villici levati dal più remoto territorio di Lepanto, quali ritrahendo cio che occore per il loro alimento vivono sotto la dirrettione d’un capitano destinato dall’autta [auttorità ?], dell’Eccellentissimo Signor Capitan generale, e possono essigere ad’ogni acidente la publica assistenza. Salona è pure scoglio, la dicui sussistenza è necessarissima, perche cadendo, che Dio tolga in poter de’ nemici, havrebbero un ricovero valevole à perturbar la quiete del Regno. Gl’habitanti sono per la magior parte partitanti, gente brava, che porta frequenti dani al paese turco, onde rilevando gl’effetti della publica protetione in alcun evento di somma premura, non è da temersi da quella parte alcun sconcerto.
Tutti li publici rappresentanti subordinati che furono alternativamente al mio tempo adempirono con zelo comendabile ai numeri delle loro incombenze, e li nobili huomini quondam Antonio Loredan, et Angelo Emo est.i [estimati ?] nelle piazze di Lepanto, e Santa Maura non lasciarono che desiderare di perfetta dirrettione in quei gravi, e laboriosi impieghi. Alla ressidenza di tutte le premesse cariche sarà però consentaneo, che siano trascielti sempre soggetti di maturità corrispondente all’importanza del publico interesse, che non và mai disgionto dal più retto governo de’ sudditi.
Nella dignità archiepiscopale di Corfù presciede Monsignor Reverendissimo Emo prelatto, che prima di consagrarsi a Dio, prestò rilevanti servicii alla Patria in cariche travagliose d’armata, e che presentemente coll’essemplarità de costumi, ed innocenza di vita dirrige il suo gregie, e coll’efficacia de’ suoi purissimi voti s’interessa ardentemente nel promuovere là felicità delle publiche glorie. Egli è riverito da ogni uno, e considerato con stima da publici rappresentanti per le cospicue dotti, che l’adornano havendo in resto sempre corrisposto alle mie rimostranze di rispetto con maniera distinta, e generosa, onde puono l’Eccellenze Vostre assicurarsi, che l’ottima sua dirrettione sia egualmente rivolta non meno al servicio di Dio, che, che à quello del suo natural Principe.
Degl'habitanti di quell'isole restringo il discorso nel considerarli egualmente tutti divoti al sovrano dominio dell'Eccellenze Vostre, palesata dalle città la costanza della loro fede colla volontaria essibitione di danaro nelle presenti gravissime urgenze, non ostante la pessima costitutione de tempi. Quelli poi delle nuove conquiste non avezzi per anco ai riti del cambiato Governo, rissentono ancora de' costumi barbari, e trà gl'oggetti d'una vita ignorante far prevarele quell' dell'accortezza maggiore per i loro vantaggi.
Per il corso intiero della carica fù meco in qualità di volontario il Nobile Huomo quondam Gasparo Longo, soggetto di degni talenti, e purissime viscere, il quale negl'incontri tutti, che si sono rappresentati hà egli espressa viva la sua fede, e parte d'interesse che tiene nelle publiche contingenze, non havendo à me lasciato, che desiderare per considerarlo veramente capace della gratia speciosissima di Vostre Eccellenze.
Anco il conte Paulo Benvenuti Cremasco nella soda positura contribuì l'opra sua, e per dimostrarla più precisamente si condusse alla canea nell'attacco, che le fù promosso dall'armi di Vostra Serenità, se... [?] risparmio di fattica, e di cimento, colle quali marche d'onore avicina al merito della publica generosa riflessione.
Hebbi nel grado di segretario il circospetto Francesco Savioni, che versato nella [?] piu perfetta cognitione, et attitudine per li servicii fruttuosamente prestati nelle considerati li corti di Costantinopoli, e Roma per lunghi anni, hà pure nell'isole essercitate intieramente le parti di virtù e di zelo, in riconoscimento delle quali promosso al carattere spe... [speciale ?] di segretario di quest' Eccellentissimo Senato, hà non di meno dovuto passare all'arme presso l'Eccellentissimo signor Capitan generale à continuar nel travaglio, che seco porta quel pesante ministerio; per il che haverà sempre più apertura rilevare gl'effetti della publica generosa munifficenza.
Coadiuvo alle veci del segretario fidelissimo Costantin Franceschi figliolo del q[uondam ?] circonspetto benemerito Ludovico, e cogl'usi d'una assidua viglianza e candore havendo suplito alli proprii incarichi, passo poi all'attuale servicio dell'Illustrissimo signor Proveditor e Capitano di Corfù fù Magno, e successivamente presso l'Eccellentissimo signor Capitan generale all'hora Proveditor generale in Regno nella principal del ministerio nel più verde de suoi anni, mà il peso delle fatiche e l'inclemenza di quell'area, havendole causate indispositioni, che li ridussero a' confini di morte, fù obbligato per rimetersi in forze di resituirsi meco in Patria, per haver poi miglior forma di nuovamente [?] sagrifficarsi nell'adorato servicio di Vostre Eccellenze.
Procurai colle massime della più acurata viglianza, che il publico interesse fosce dirretto dalla più fedele amministratione, e che il patrimonio della Serenità Vostra restasse coll'uso degl'isperimenti, e col mezo dell'aplicationi accresciuto, ne restorono inofficiose. Alle discordie che insorscero con perturbatione della quiete in quelle parti diedi con solecitudine quel componimento, che l'equità comprese consentaneo, riunendo gl'animi alla reconciliatione e primiero amore. Accorsi con la più circospetta vigilanza a recidere quei papaveri che nel Xeromero crescendo senza cognitione di legge, lasciavano impresso lo striscio delle più deplorabili vessationi, e cadaveri essangui quei infelicissimi sudditi, per l'ostilità nelle vite, e sostanze con empietà essecranda essercitata, et hebbi doppo molta fatica la divina protetione per restituirle il respiro, che di presente le sconvoglie l'insorgenza di nuove catture.
Potei pure colla desterità conveniente frenare il rapido corso de Pilarinoti nel portare molestie, ed incomodi à quelle genti, e legarli alla rassegnatione col vincolo di pieggiarie dato à primari della loro pertinenza per condure in avenire vita lontana dalle inquietudini e vessationi. Feci frequentemente vedere la publica rappresentanza a' quei nuovi sudditi, e nell'effetto della prediletione, et assistenza improntai ne loro cuori l'imagine del publico nome, e la coltura della più cost.... [costante ?] e viva fede. Alla varietà dell'insorgenze moleste, che tenero in continuo essercito il fiaco mio spirito, prestai lo più proprià attentione per prevenirle senza verun discapito publico, et à moltiplici bisogni delle piazze subordinate, providdi con la solecitudine maggiore, a...[?] non havessero à patire alcun detrimento le cose di Vostre Eccellenze. Feci argino [?] coll'espositione della vita all'inondatione Ottomana, che rapire volen... [?] l'importante Piazza di Lepanto, e potei prevenire colle vigiliate [?] fattiche, e cimenti quei interni tradimenti, ch'era sull'atto di praticare la prottervia d'Elia à pregiuditio ben grave di quel considerabile luoco, e della publica sacrosanta degnità. Viddi per augumento ... [?] aflittione l'aspetto horirido della peste, e fame à flagelare con stragge, e con penuria l'isole, e doppo un lungo tormento sucede.. [?] alle caligini del mare il sereno del respiro mediante la divina misericordia. Fui attento à [?] consolar i sudditi nelle loro ve.ten... [vertenze ?] civili, togliendo alli oppressi li struscii, e punendo li deliti a cons.... [consolar ?] de buoni; per il potere affatticai nel lasciar quelle publiche esigenze nelle magior calma, non cessando mai di contribuire tutto cio, che poteva donare la povertà della mia cognitione per unifformare [?]  ai dettami della publica adorata volontà.
Condussi meco due figli, perche nella tenerezza degl' anni havessero [?] à concepire 'l debito di ben servire alla Patria, et à suchiare 'l più latte dell'ubbidienza. Sarano questi un volontario sagrifficio affettuoso che farà in ogni tempo una devotissima casa, che nel suo nascere apprese per legge la più proffonda rassegnatione alle publiche [?] auttorevoli compiacenze, tramando di vedere rinovata la fede de' progenitori ne' petti innocenti di queste purissime vittime.
Deposito per corolario al veneratissimo riguardo di Vostre Eccellenze tanti .... [?] e vigilie, ch'ho incessantemente incontratte per l'oggetto del publico servicio [?] quali s'hanno havuto forza di sconcertare la complessione resa sanguinosa [?] sotto 'l peso di gravi fatichi, e promuovere in essa principi di travaglioso indispositioni, che pure non posso riparare meno a' domestichi premurosi affari d'una casa abbatuta, mentre coll'ubbidienza più rassegnata hereditaria de' miei magiori convengo intraprender la nuova carica della prettura di Brescia che m'è stata appoggiata, imploro siano [?] anco capaci del benignissimo loro compatimento alla grandezza de quali sarano sempre rassegnati gl'arbitri, sostanze et il rimanente di vita dichi proffondamente s'inchina al loro augustissimo soglio gratia et cetera.
Data li 8, dicembre 1694
Vicenzo Vendramin .................[?] Inquisitore dell'Isole

[Rettore e provveditore generale e inquisitore dell'Isole ???]