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27 novembre 1666 Giorgio Corner

Relazione

1666 Zorzi Corner provveditore straordinario a Cattaro

Serenissimo principe,
doppo terminato da me Zorzi Corner kavalier servo humilissimo della Serenità vostra e dell’Eccellenze vostre l’anno 1663 la carica di proveditor in provincia, ingiontami dal sovrano volere con obligata permanenze nella piazza di Cattaro, contro cui rissuonavano fisse l’appellationi della potenza ottomana, ritornato alla patria humiliai all’infinita publica sapienza la relatione di quanto m’era occorso d’osservare e pratticare e che stimai proprio della notitia di Vostra serenità, d’indi a puochi mesi parve all’alto intendimento dell’eccellentissimo senato di rispedirmi pur a Cattaro in qualità di proveditore estraordinario ed io che ho sempre tenuto concattenato il mio volere a publici commandi e servitio, con pospositione d’ogni mio privato interesse, rassegnando me medesimo all’ubidienza et essecutione, mi portai con egual prontezza a tal’impiego, in cui così ubbligato dalla continuatione della publica volontà e rissolutioni, ho convenuto fermarmi per il corso di tre campagne, nel qual tempo com’ho procurato di contribuire le parti possibili di mia debolezza nel servitio della Serenità vostra, così gratiato finalmente del ritorno in patria, conosco mio dovere di rifferire quanto oltre l’apportatole precedentemente m’è accaduto di raccogliere, reputato degno di notitia della publica singolar sapienza.
In primo capo, oltre le fortificationi e ripari neccessarissimi che con indefessa applicatione mi sortì di costruire entro e fuori di quella piazza nella precedente carica di proveditor in provincia, tenendone pur essential bisogno d’altre, m’applicai con egual fervore al stabilimento et edifitio delle medesime, che nella scarsezza d’operarii m’è riuscito di fare a ben riguardevoli et estimabili segni, come vengo ad humiliarle distinto il raguaglio.
Primieramente al Gordichio ad una piattaforma che v’era ho fatto alzar il necessario parapetto di terra, incamisato di lotte, con due cannoniere et al di dentro costruire una grossa et alta muraglia, non solo per sostenere il terrapieno, che anco per slargar la piazza et renderla commoda al maneggio del cannone.
Alla parte stessa sopra una cortina nova ho pur fatto inalzar al di dentro la muraglia et ingrossato il terrapieno con una salita sopra la porta, pur della parte medesima del Gordichio, essendovi prima il parapetto di muro non confacevole alla difesa, l’ho fatto disfare e farne un altro ben grosso di terra, incamisato di lotte, d’altezza piedi sette, con due banchette e tre tagli di cannoniere et erretto per la salita all’eminenza di quel luoco con due muraglie, per dar modo alla condotta del cannone et per haver piazza capace da tenir un corpo di gente che sia ricoperto dalla vicina eminenza discosta mezo tiro di moschetto.
Ho pur novamente fatto costruire al posto chiamato il Belvedere due muraglie grosse et alte piedi 20 con la salita e terrapieno, sopra il quale si è formato il parapetto a botta, è piazza capace per 25 moschettieri, difesa considerabile per la situatione del posto e per restar coperti dall’eminenza.
Alla piazza Bolana, ch’è al monte, si è fatto il parapetto in barba di terra e lotte e slargato la piazza per il maneggio del cannone. Alla cortina lunga della fiummara si è fatto il parapetto di terra incamisato di lotte, con banchetta e declivio della piazza d’arme con cinque tagli di cannoniere e piazze, per le reculate de pezzi. Sopra la metà della cortina vecchia, pur alla fiummara si è fatta la costruttione del parapetto di terra e lotte, con due tagli di cannoniere per il dubio che si teniva di travaglio dal nemico e disfatteli le case e quartiero contiguo per incaminar l’opera della cortina nova et la diversione del sorgente del pozzetto che vi è, fattasi una buona e grossa muraglia con due sboccature de scoladori.
Il posto del monte sotto la Madonna di Carmeni, come più importante per la sua situatione agiustata per far la controbatteria e per dominar la città tutta, le opere esteriori, la campagna, gl’approcchi che potesse far il nemico et il canale, è stato necessario, per ricavare questa unica et importante difesa e per applicarvi tre pezzi grossi di cannone, di allargare la piazza quattro passa per ogni lato, colla costruttione d’una muraglia di grossezza nelle basi piedi sette e 20 d’altezza con il terrapieno, sopra il quale si è per hora formato il parapetto in barba di terra e lotte, per giocar per qualsivoglia parte col cannone che nel primiero stato del posto volendolo coprire com’era necessario, non vi restava sito di maneggiar un solo benché picciol pezzo, non che un cannone di contro batteria; et contigua alla piazza medesima si è fatta una tezza [?] non solo per ricoverare gl’apprestamenti d’artigliaria, ma commoda all’occasioni di travaglio di tenervi monitioni da guerra, per soccorer alli posti della montagna o per alloggio di qualche capo da guerra.
Una meza luna con la sua stecata, restando per dargli l’ultima mano l’ingrossamento del terrapieno di grossezza di soli piedi cinque e di spianare il piano della piazza di quella et serrarla con palizzata verso il fosso della città, con haver fatto quattro rastrelli et posti ne’ luochi proprii. Il fosso della medesima sopra zattare con badiloni si va escavando, per darli l’ultima mano. Il muretto della contrascarpa per sostenere il terreno è fatto, com’anco la strada coperta della mezaluna fatta a ressalti, per coprirsi più che si può dall’infilature della colina di Dobrota, come quella che si congiunge coll’altre della gabella e del revelino alla porta della fiumara sono di già serrate e posta la palizata. Nella costruttione di questa mezaluna e strade coperte per la loro positura, com’anco del piano della campagna in sito basso e profondo del letto vecchio della fiumara e del mare, è stato necessario riempire le voragini che non apparono all’essenza dell’opera et la terra tutta per incamisar la sodetta mezaluna, formare li parapetti et le strade coperte, ha convenuto levare e trasportare da Sant’Elia, discosto un miglio in circa.
Il più delle lotte è stato fatto alle saline in distanza della città miglia 12 incirca e da ivi trasportate. La terra rossa si è levata a Cartolli, pur distante da 12 miglia, per la costruttione del zocolo della muraglia sotto la mezaluna e di tutte l’altre opere di muraglie, essendo stato necessario di seccar l’acque per fondamentar il zocolo medesimo e due volte ha convenuto incamisare la mezaluna di lotte, prima in stato più ristretto per poner in difesa il terreno, a riguardo de sospetti che premevano d’attacco, e finalmente doppo essersi slargata la mezaluna stessa quanto s’era dissegnata et riddotta in perfettione, sendosi anco fatte quattro cannoniere sopra la cortina della città a difesa migliore della mezaluna stessa, di cui ho pur stimato humiliare sotto l’occhio perspicacissimo dell’Eccellenze vostre l’ingionto dissegno fatto dall’ingegner Benaglio; et in tutte queste opere della mezaluna, fossa, contrascarpa, strada coperta et altro attorno le medesime, si sono spesi cechini 798 lire 22. Qual somma unita coll’altra antedetta rileva in tutto la somma di cechini 1.303 lire 1 [?]. Senza però publico aggravio di biscotto o altro.
1. Tra le altre opere poi che sono stimate bisognevoli per la piazza sodetta necessarie principalmente reputo per mio humilissimo sentimento le seguenti.
Per assicurar maggiormente la parte sodetta della fiumara si richiede la costruttione di nova cortina molto importante, non solo per assicurare della vecchia cadente et insostenibile a resistere al travaglio et per li contraforti che la sostentano, nocivi a quella parte della piazza, che per accrescere la difesa con la prolongatione de due fianchi Bembo e Pedocchio, per la fondamenta di qual fabrica si è di già preparata molta somma de quadroni e tre calcare di calzina, oltre alquant’altra che si ritrova in essere in quella città.
Così pure reputo doversi aggiustare il beloardo Bembo, come difesa principale della parte medesima, molto debole e di riportare a suo tempo il taglio del torrente della fiumara per accrescere il revelino, colla formatione della strada coperta.
Con opportunità maggiore si potrà poi dar di mano alla prolongatione del beloardo Bembo molto piciolo et angusto e nel sito del torrion Soranzo farsi la costruttione del beloardo per assicurar tanto più quell’ampla parte et commoda all’inimico per il sito de colli che predominano la città e le opere esteriori, et resta dal sito e dall’arte sicuramente aquartierato né gli sarebbe molto difficile la condotta del cannone per via della villa di Gliuta e calata de monti più vicini, oltre il poter valersi de zattaroni, per traghettarlo di notte tempo da una e l’altra parte del canale sotto il calore della sua difesa.
Medesimamente è chiamata l’applicatione per il riparo agiustato del posto Boldù sopra il Gordichio per renderlo più difensibile.
2. Oltre poi a quanto nella precedente mia relatione et in lettere ho stimato di portare humilissimo [?] alla singolar sapienza della Serenità vostra di suo riguardevol’interesse nella qualità del maneggio della monitioni di quella piazza, parmi non dover pure nella continuatione dell’osservationi e riflessi havuti, tralasciar d’humiliare il tutto al sovrano intendimento di Vostre eccellenze per quelli compensi che fossero conosciuti proprii. Le monitioni stesse, che nelle congiunture della presente guerra profonde opportunamente la publica zelantissima providenza e che sogliono attrovarsi in quella piazza, sono veramente del più estimabil valore, né ad ogni modo vengono maneggiate che da un solo monitiniere di niuna sicurezza e di pochissima attitudine, con conseguenti notabilissimi pericoli di ben gravi pregiuditii del publico interesse, patito per l’adietro cogl’intachi incontratisi di più suoi precessori, così che non puoco è stato il mio travaglio coll’avvertenze et applicationi maggiori al possibil riparo di si fatto inconvenienti, che mi persuado anco haver tenuto rimossi almeno in rilevante importare, per quanto m’è stato possibile d’avvertire non solo colla più accurata sopraintendenza al maneggio, che anco coll’osservatione delli publici libri di tali interessi in quella Camera, la scrittura della quale, come essentialissima al publico interesse, feci che subito al mio arrivo colà fosse intrapresa con tutta aplicatione da quel ministro per il tempo che s’attrovava pretermessa, con mancanza che vi era stata anco de libri per la medesima et ordinatamente poi n’è seguito il giro in tempo della mia carica, così che mi è pur riuscito di veder agiustata et corrente la stessa publica scrittura et in conformità de publici ordini e de mii doveri ho meco portato li libri sotto l’occhio e censura del magistrato eccellentissimo a cui incombe, ne’ quali si vede il vantaggio ch’ho potuto ritrahere a publici interessi nella distributione delle biade e spesa de cechini fatta da me prima in raggion di lire 27 l’uno, conforme all’hora correvano, et col cressente corso decretati poi sosseguentemente da me spesi. Ma per ripigliar il particolare delle monitioni, crederei, per mio humilissimo sentimento soggettato sempre al sapientissimo giudicio dell’Eccellenze vostre, fosse necessaria in primo capo la separatione delle monitioni di vivere da quelle di guerra, con la deputatione d’un ministro per forte, onde supplir si possa da loro alle moltiplici dispense occorrenti e necessarie che convengono farsi alle militie di quel presidio, di Budua e Perasto, a popoli di pastrovichi e zuppani, a galee et ad altre occorenze, ne sia per la moltiplicità degl’affari astretto il monitioniere valersi d’altre persone, com’ha fatto per il passato, et conviene tuttavolta continuare con pericolo di fraudi e conseguente publico pregiuditio.
Stimarei pure non doversi lassiare in potere d’essi monitionieri l’intiero maneggio delle monitioni tutte, non potendosi nella gran rilevanza di quelle haver alcuna sicureva corrispondente et adeguata al publico interesse, ma che le monitioni fossero riposte in più luochi separati, in quantità per cadauno che havesse a smaltirsi in due o tre mesi, con note distinte del riposto in ogn’uno et che li magazeni tutti stiano in consegna et a debito del monitioniero, ma serrati con due chiavi d’opera [?] differente, da esser tenuta una da loro e l’altra dall’illustrissimo signor proveditore, et che d’un solo magazeno si dia il maneggio al monitioniere, il quale essitato gli debbano nel termine di giorni otto esser fatti li conti di quello, sotto le pene che paresse alla singolar virtù della Serenità vostra d’ingiongere per l’essecutione; et perché nelle monitioni da vivere le biade e biscotti cola permanenza e dispenza che si fa ricevono certamente diminutione e callo, crederei complire a publici interessi minorar il salario delli ducati 35 che vengono corrisposti di presente al monitoniero, a ducati 20 fra tutti due, cioè 10 per uno al mese, et conceder senza publico aggravio o discapito al monitioniere da vivere tre per cento de grani et altre biade solamente, a riguardo anco del callo de biscotti, ponendolo tra le altre spese nel prezzo e costo de grani e biade stesse, mentre non veggo potersi nelli biscotti dar il callo senza publico danno, non potendosi a scanso di questo aggravar il loro costo, come nelle biade, già che nelli biscotti è prefizza la ratione o summa a soldati et altri beneficiati, qualunque sia il loro costo al publico. Questa concessione de calli reputo riverentissimo complire al publico interesse et esser necessaria a remotione d’intachi, onde non siano altramente soggetti può dirsi inevitabilmente li monitionieri a restar diffettivi con conseguente publico, per il callo che loro certamente provano negl’effeti sodetti e per l’inhabilità di supplirlo; oltre all’altro publico riguardo che persuade pure adherentemente la concessione de calli stessi, per non alienar ma attrhaer le persone più confacevoli a tali carichi, ne’ quali ad ogni modo oltre l’ubligatione loro e de suoi haveri si dovrebbe procurar sempre la cautella di agiunta fideiussione migliore che haver si potesse, ma che di puoco si può sperare nella tenuità delle fortune di quei cittadini. Con tali forme nulladimeno reputo sarà non puoco cautellato il publico interesse, ne che però verrà a soggicere a pesantezza d’intacchi e perché nelle presenti ristrettezze del publico danaro non corre pronta la sodisfattione de salarii crederei pur opportuno si facesse corrisponder effettivamente alli monitionieri il loro salario, coll’assignatione ferma et inalterabile sopra qualche datio o in altra forma che fusse conosciuta più propria, non solo a giusto compenso di loro fatiche, che pur a rimotione degl’intachi; e mentre non s’incontrasse prontezza di persone proprie per tal ministerio, che derivar potrebbe da caggione del concepito horrore per gl’intachi vedutisi nelle monitioni precedenti, crederei ripiego agiustato si obligassero, conforme altre volte intendo essersi pratticato, d’anno in anno due di quel luco, fino che con ben agiustata regola di questo affare si disponessero le persone di sé medesime a tali carichi com’almeno fra non molto tempo devo credere sia per seguire.
Al monitioniere di Budua pure reputarei conferente a publici riguardi che si facessero li conti almeno di anno in anno, mentre scorsi essendo molti anni che non gli si era fatto il fondo del maneggio, fatto ciò da me seguire, l’ho attrovato diffettivo di qualche notabil somma et con punitione reputata confacevole, obligatolo al publico rissarcimento, intrapresosi cogl’effetti essecutivi contro a suoi beni per le mancanti monitioni da vivere, dovendo per l’altra da guerra rilevarsi prima il loro valsente dalli libri dell’eccellentissimo generalato, ove però ho scritto non havendosi l’importare medesimo nei libri della Camera di Cattaro, oltre che ho pur havuto accusa contro il monitioniere medesimo e suo figliolo che negotiassero con vendita di polvere, piombo, canne da moschetti e ferramenta d’artigliaria in Montenero a sudditi del turco, che devo creder non sarebbe seguito quando si lungamente non si havesse trascorso di farli li conti del maneggio, tuttoché ne pur affermo il misfatto medesimo, mentre formatone diligente processo non ho potuto ricavar che dubietà che m’hanno persuaso di rilassiarlo in ciò pro nunc.
3. Ho osservato le polveri essistenti nelli depositi di quella piazza et fatta solleggiar quella che per patita humidità teneva bisogno, ma perché si sono attrovate di guasta et spolverazzo casselle quattro e barile 142, l’ho fatta poner a parte per adoperare la meno deteriorata nelli saluti et altre occorrenze si fatte et il ressiduo di peggior qualità è necessario far governar et agiustare, il che può esser supplito o colà essendovi in quelle monitioni del salmitrio perciò necessario, il quale colla lunghezza del tempo non può che sogiacere a qualche deterioramento et offerendosi quel capo di bombardieri di farlo, o pure si potrà far capitar la polvere medesima per tale effetto in questa città; humilio però la notizia anco di ciò alla Serenità vostra, per le sue prudentissime deliberationi.
4. Si contribuisse alle militie di quel presidio, Budua e di Perasto, alle compagnie de pastrovichi a buon numero de zuppani et a qualche benemerito l’ordinario e dovuto alimento di pane in biscotto o pan fresco o pure in formenti o biade, sopra che m’è occorso di rifflettere che molto più comple al publico di dar l’alimento medesimo alle militie de presidii sodetti in pane fresco et a pastrovichi, zuppani et altri benemeriti in formento o altre biade, per l’accrescimento che gli si può pore nel prezzo come a punto si è pratticato con publico notabil beneffitio in tempo della mia permanenza colà, con grandimento e terminatione fatta dall’eccellentissimo proveditor general, per la continuatione a segni anco più vantaggiosi e per il datio che viene a conseguirsi dal pane, qual utili non puono haversi nella dispensa del biscotto, mentre come ho predetto è sempre dovuta ugual la ratione di quello di qualunque costo sia al publico, et con sodisfattione delle militie; che però ho io procurato la distributione di pane, formenti e biade, eccettuato che a legni armati a quali inalterabilmente si deve il biscotto, e con solo divotissimo mottivo del publico vantaggio, m’è parso di portarne questo humilissimo proggetto alla profondissima sapienza dell’Eccellenze vostre, perché parendole possano confacevolmente espedir le provigioni a conservatione anco del biscotto in quelle monitioni, non solo per esser di più durata, ch’anco per riuscir più opportuno in caso d’assedio et attacco, non tenendo seco altro bisogno per l’alimento come li formenti o biade di macina e legne di che verebbe a patire la piazza.
5. L’hospitale di quelle militie agiustato con particolar applicatione nella precedente mia reggenza, ho pur in quest’altra carica proveduto di tutte l’occorenze, così che li soldati infermi hanno ricevuto tutto il sollievo e respiro maggiore coll’assistenza havuta in appresso indefessamente dalla carità e zelo essemplare delli due padri cappucini tenuti mezo, così che se bene le militie medesime hanno patito l’influsso maggiore delle più gravi infermità, massime nell’arrivo colà dalli disaggi del viaggio, con esser caduti infermi al numero di 1.432, non ne sono morti ad ogni modo in tre anni che colà mi sono fermato che 106 di loro.
6. Passo alle considerationi che pur reputo dovute de popoli circonvicini di quella piazza. Gode questa preciosa vicinanza di cuzzi e clementi, genti bellicosissime de monti d’Albania christiani, seben sudditi ottomani divoti ad ogni modo della Serenità vostra et per l’ordinario inobbedienti e poco curanti de turchi, per la salvezza che gli presta il sito fortissimo de loro monti e la propria natural intrepidezza, et attrati di già alla publica adherenza con l’asignamento fattoli di 20 paghe in ragion di lire 40 l’una al mese, la corrisponsione de quali riussendogli stentata e scarsa nelle correnti ristrettezze de publico danaro, comove pur e scote grandemente la divotione che hanno alla Serenità vostra. Io ad ogni modo ho procurato non inutilmente di tenirli fermi nella seguita rassegnatione, non solo colle più affettuose rimostranze godute e pregiate da loro, che con speranze datoli de mii ossequientissimo [?] impieghi presso la singolar publica grandezza a più pronta contributione dell’assignamento fattoli, di che mi hanno portato li più vivi mottivi, apparenti anco da loro lettere; credo però chiamata pure da publici rispetti più espedita la corrisponsione a medesimi di tal suo assignamento, estimabili essendo li popoli stessi e dichiarandosi espressamente di esser per receder dal publico partito, quando non gli corra più pronta la corrisponsione dell’accennato assegnamento e quando seguisse la loro avversione potrebbero esser vigorosamente infesti, con incursioni al paese di Vostra serenità in quelle parti, et in caso di aggressione di quella piazza dall’armi ottomane, riuscirebbero molto più travagliosi con la loro unione a turchi, mentre all’incontro conservandosi dal publico partito, si è visto nel passato attacco haver dato saggio della propria divotione verso l’Eccellenze vostre et coll’haversi ritenuto di concorrere contro quella città et con altri atti agiustati alla Serenità vostra. Et a maggior publico vantaggio potrebbe contribuirseli il pagamento in tanto panne da esser valutato al corso di quella piazza.
7. Conferenti al sommo sono pur prossimi alla medesima piazza li popoli di Harzegovina, confederabili per la moltitudine e per l’avversione che nudriscono alla tirannide otomana, inclinati all’incontro con divota volontà al vassallaggio della Serenità vostra, di che all’occasione si hanno vedute le prove più desiderabili. Questi depressi oltremodo e battuti l’anno presente dalla necessità e mancanza del sostenimento, per la privatione dell’entrate di grani et altro derivatoli da sechura non prima provata si rigorosa in quelle parti, portorono li più prossimi a Cattaro, che sono li nixichi consistenti in numero di 3.000 huomini d’arme e 6.000 persone inutili tra donne, putti e putte, le più vive instanze e premure di esser ricovrati nel Stato di Vostra serenità, rissoluti alla partenza coll’abbandono del proprio paese, li consoli coll’insinuargli la publica benignissima dispositione verso di loro e col darli pur a credere che haverei portato a mii superiori notitia e rissolutioni dell’eccellentissimo signor generale, da cui ordinatomisi che dessi motivo di espedire loro commessi all’Eccellenza sua, che da me esseguitosi, voglio credere che ben tosto havranno fatto tal ispeditione. Spinti con tutta sollecitudine dal bisogno del vitto, per il che molti di loro resi  impacienti sono passati ad habitare a Sriem, paese pur del turcho presso Belgrado di campagne vastissime ma poco popolate, ivi supponendo di ritrovar qualche sollievo e minorar il loro male; confido che la virtù grande dell’eccellentissimo signor generale troverà modo di consolarli e fermare nel proprio paese, quando così conosca complire a publici riguardi, come credo, non potendosi bramare a Cattaro miglior vicinanza della loro, che hanno dato li più vivi saggi della propria devotione verso la Serenità vostra, sino coll’apprender l’armi, concorsi già essendo in tempo del generalato dell’eccellentissimo signor proveditor Foscolo in grosso numero di più miliara presso l’armi publiche al conquisto di Risano in quel canale, se ben non s’estesero ad altro che all’occupatione de monti, per rimovere ogni soccorso che fosse capitato a turchi di quel luoco e sosseguentemente [?] s’hanno pur essebito, come resto informato, a simil unione contro Castelnovo, non ostante che siano stati fieramente perseguitati e puniti da turchi per tall’atto contro Risano, ma di presente devinirebbero all’unione coll’armi publiche, come si hanno espresso, non solo coll’impiego d’occupatione de passi per impedir i soccorsi alla piazza medesima di Castel novo, quando paresse nell’alto intendimento dell’Eccellenze vostre di farla aggredire, ma si impiegarebbero all’espugnatione di quella, coll’assignatione d’ostaggi per tall’effetto.
Castel novo, come è noto alla singolar sapienza della Serenità vostra, è piazza situata alle bocche del canal di Cattaro, molto conferente a turchi per l’impresa ch’intraprendessero della città medesima di Cattaro, per la sua vicinanza e commodi che da questa può ricevere, ma in particolare  per il tentativo che facessero di chiuder quel canale e così assediar quella città coll’erretione de forti dall’uno e l’altro lato del canal medesimo, che però quanto complirebbe alla preservatione della stessa importantissima piazza di Cattaro l’impresa d’essa città di Caste novo, non ha da diffondersi la mia debollezza presso la profondissima intelligenza della Serenità vostra, dirò solo che singolare mi pare la congiontura del tempo di quest’inverno, non solo per le nevi che in tal stagione coprono quei paesi e difficultano in conseguenza l’avanzamento de soccorsi, che anco per la fame accennata che affligge fieramente quelle parti della Turchia, a riguardo di che saranno necessarie l’avvertenze maggiori che devo creder saranno pienamente contribuite dall’accuratezza delli rappresentanti di  Cattaro, onde da Perasto o altro luoco di quella giurisditione non sia dato grano che possa passare o servire a Castel novo o per altri popoli nemici circonvicini, e perché intendo che ragusei pensino soccorrerli a tutto potere e con proprio notabil civanzo coll’estrattione de formenti et altre biade da Puglia et Albania, et a maggior loro profitto, 8. ho havuto sentore portatomi con grave sentimento da perastini che li ragusei stessi hanno comprato dal Gran signore le Scale de formenti d’Albania da esser caricati a Vallona e Durazzo dalli loro casselli e da francesi e genovesi solamente, con esclusione assoluta di quelli dello Stato di Vostra serenità e di spagnoli e maltesi, dovendo per tall’effetto fermarsi in Elbassan il presidente d’essi ragusei, che di presene ivi s’attrova con ordini rigorosi alli cadì di Durazzo e Vallonia di dover accultamente osservare li vasselli che capitaranno, onde restino totalmente esclusi dal carico di venetiani et altri sopra espressi et che li vasselli sodetti habilitati all’estradittione de grani debbano pagar alli signori di Ragusa tre per cento del carico che faranno; nel che riflettendo io al pregiudicio ridondante a publici interessi per la privatione di tal negotio e commodo alli sudditi di Vostra serenità e per la somministratione che nell’accennata penuria di grani nelle parti di castel novo et altre adiacenti della Turchia gli sarà fatta da ragusei stessi, ho pur reputato non trascorrer questa riverentissima notitia al sapientissimo riflesso dell’Eccellenze vostre per quelle deliberationi che conosceranno proprie; 9. d’intorno a che devo pur aggiungere che turchi di Dolcigno, che applicati per loro sostenimento a corseggiare con fuste il mare, riescono tanto infesti e nocivi alli sudditi di Vostra serenità et altri naviganti, proggettano a perastini che mentre se gli conceda valida sicurezza di poter con barca a sei remi capitar con mercantie de grani, pegole, ogli et altro d’Albania in alcun loco di Vostre eccellenze nella giursditione di Cattaro, si contentarebbero et obligarebbono desistere dal corseggiare, effetto che come crederei sommamente complire alli riguardi di Vostra serenità per la sicurezza e quiete della navigatione dalle fuste accennate e per il commodo che si riceverebbe degl’effetti mercantili dell’Albania, anco nell rigore delli ordini predetti rilasciati a ragusei, con vantaggi pure de publici datii, così crederei più espediente sarebbe il pratticarlo e poner in effetto a Trasto fuori delle bocche di Cattaro, a piedi de monti boschivi et inhabitati di Zuppa, quando veramente possa così stringersi et effettuare il proggetto accennato fatto pur a perastini da turchi sodetti.
10. Né credo dover tralasciar humilissimo la consieratione, che essistendo presso la piazza di Castel novo sudetto alquanti villaggi, non solo conferenti a turchi per la coltura de loro campi e vigne e per altre occorrenze e servitù che gli prestano, massime di somministratione di legname et altro per le fuste a danni de sudditi di Vostra serenità, ma per una guarda avvanzata di cui gli riescono dall’incursioni de caiduzzi della giurisditione di Cattaro, a quali è prohibita ogni lesione alli villaggi medesimi e gente di quelli, per esser già stati ricevuti per tributarii dalli rappresentanti di Cattaro di lieve contributione, che in 19 villaggi rileva solamente la somma di reali 150 all’anno, a che può riflettersi esser devenute le genti medeme di concerto con turchi, per restar così preservati a commodo e beneficio de turchi medesimi, che quando non vi fossero tali villaggi, rimanerebbero angustiatissimi. Senza poter scostarsi dalle mura di Castelnovo per l’insecutioni de caiduzzi e deserto gli restarebbe il territorio con li loro terreni, sempre più havendo però considerato per mio riverentissimo sentimento, soggettato coll’humiltà maggiore al sommo intendimento dell’Eccellenze vostre, che complirebbe al loro servitio di licentiar dalla publica protettione li villaggi medesimi e permettere a caiduzzi di depredarli et distruggere, ho stimato mio debito di portarne questo ossequientissimo proggetto, non restando di dire che per atti hostili che intesi si fossero essercitati verso a riguardi di Vostra serenità, in particolare delle genti di Crussevizza, uno d’essi villaggi, datane parte dalla mia riverenza all’eccellentissimo signor generale e dall’Eccellenza sua rimesso alla mia debolezza, ch’era sopra il fatto di operare quello havesse conosciuto proprio, rilevatasi da me prima la verità di loro sinistre e perverse operationi contro a publici riguardi et interessi, levandoli con loro notitia la fede che havevano della publica assistenza, li ho reprobato dalla medesima lasciandoli in tale forma sotto all’incursioni de caiduzzi, onde altrimenti non venisse nell’apprensione di altri popoli contaminata et insospettita la publica fede.
11. I caiduzzi sodetti della giurisditione di Cattaro s’attrovano in numero di 250 in circa, capitati da paesi circonvicini del turcho e si sostentano colle prede che vanno facendo pur nel paese ottomano, da dove conducono turchi, animali et altro che più gli riesce di predare, a segno che tengono veramente in molta apprensione, timore e danni li nemici in quelle parti, ma in più anni che stanno in tale essercitio e moltissime prede fatte col passarsene nelle medesime fino a otto e più giornate entro la Turchia, fattisi anco sempre più guardinghi li turchi, viene a scarseggiare a caiduzzi sodetti il commodo di tali prede. Si è però estesa la loro rapacità anco contro a christiani assistiti dalla publica protettione e loro haveri, nel che io non ho posposto l’applicationi del dovuto compenso con far seguir la restitutione del tolto e castigo de delinquenti, ma finalmente si è visto che unitisi tutti, sono passati due volte alla depredatione di carravane, una veniente da Turchia per Ragusa e l’altra da li andante contro la rettissima e rissoluta publica volontà, ricuperatasi poi a malepene tutto che con le maggiori mie applicationi qualche picciolissima parte della preda stessa, come è noto alla Serenità vostra, e deve fondatamente dubitarsi che passino pur in avvenite a tali trascorsi, spinti dalla necessità del proprio sostentamento, lasciandosi pur intender che o Vostra serenità proveda al loro mantenimento o li licentii dal suo servitio o che saranno astretti di trapassar a tali delinquenze di prede indebite e vietateli. Ho però stimato di ciò pure rassegnare humilmente a prudentissimi riflessi dell’Eccellenze vostre, non restando di considerar riverentissimo che il licenziarli non veggo che potrebbe esser se non con grave pregiuditio de publici rispetti e di quelli sudditi.
12. Con ducali di Vostra serenità m’è stato trasmesso ultimamente il decreto fatto dall’eccellentissimo senato a 10 aprile passato a maggior dichiaratione della publica volontà, intorno a privilegii concessi a popoli di Zuppa, et a regola della loro dilatatione di quelli e mi fu commesso di divertire la mossa d’ambassaria che si era presentita fossero per spedire li popoli stessi a piedi di Vostra serenità, con accertarli della publica propensione nel fargli godere gl’effetti de loro privileggi, entro i limiti prefissi e per le robbe estratte dal proprio o da paesi esteri e procurare di rendergli in tale forma contenti e disposti al publico servitio, ho con tutta applicatione essercitato tall’impiego et capitato essendo ultimamente colà un zuppano con panni et altri effetti mercantili tratti da questa città, ho fatto assicurare il publico datio per poter proseguirsi all’effetto di suo pagamento; e m’è occorso d’osservare che Rade Melin, governatore d’essi popoli, con un altro zuppano et due da Cattaro e Parzagno pretendenti per esser a conditione de zuppani per l’origine de loro antenati da Zuppa, sono quelli che versando in traffichi e negotii continui di mercantie, procurano a tutto potere per proprio interesse di estendere li privileggi sudetti oltre al publico sovrano volere e prescrittioni et a ciò vanno movendo l’universale di quelli popoli, quali di proprio assenso o motivo può credersi poco o niente vi pensino, non essercitandosi nel mercantare et godendo anche qualche provigione di danaro e pane assignato a 150 di loro dall’eccellentissimo signor proveditor Bernardo, mentre fu provveditore generale in quelle provincie, et accresce alli negotianti sodetti li motivi delle pretesa essecutione, oltre l’accennato publico prescritto della concessione, che qui anco doppo l’emanatione di quello gli è fatta d’estrattione d’effetti mercantili, senza pagamento di datio con bollette d’essenzione in virtù de loro privileggi all’officio degl’eccellentissimi signori revisori e regolatori di datii, che devo creder derivi da inavertenza de ministri, ad altro non sapendo attribuire la cagione che quando in questa città ov’è la publica maestà et il magistrato sodetto de senatori prestantissimi se gli facesse sodisfar il datio ne gli si facessero le bollette a condition d’essenti, si renderebbero più disposti a tale pagamento anco a Cattaro, nel veder permanente et inalterabile in effetto il sopraccennato sovrano volere.
All’arrivo seguito colà dell’illustrissimo signor Giacomo Loredano mio successore, gl’ho contribuito l’informationi che ho reputato confacevoli a publici riguardi et in essecutione degl’ordini di Vostra serenità pervenutimi in ducali di suo accompagnamento alla carica, datoli la notizia apparente da publici libri di quella Camera delle monitioni esistenti in essa piazza, de quali in adempimento de stessi sovrani commandi essebisco humilissimo le note distinte all’Eccellenze vostre.
Condoni supplico ossequiosissimo la benignità singolare di Vostra serenità e dell’Eccellenze vostre questo tedio di mia debolezza, derivato da puro devotissimo zelo del publico servitio, come si sono degnate gradire le mie imperfettioni gratiate dal divin favore e dalle prudentissime direttioni di Vostre eccellenze, a segno che in più anni che colà mi sono trattenuto non si è risentito nocumento hostile, si sono anzi inferite le depredationi et altri danni a barbari e si ha conservati in affettuosa dispositione li popoli circonvicini, con la miglior corrispondenza e reciproco negotio con quei sudditi, così che questi può dirsi habbino nel fervor di lunga et aspra guerra, goduto la soavità della pace, che creder devo prosperarà maggiore nell’avvenire con gloria e servitio della Serenità vostra et io com’ho versato sempre nell’applicationi, vigilie e sudori per continuar quella serie della più divota e sviscerata servitù a Vostra serenità, che da 22 anni ho contribuito coll’effusione del sangue e delle reliquie di mie sostanze, che mi rimasero all’apprensione de barbari in regno, così doppo si lungo servitio in cui mi vado raggirando con pospositione di me stesso e di mia povera Casa, non havendo nella ristrettezza delle mie fortune, sempre eguale, altro bene che quello della publica adorata benignità e gratia, a questa pure mi rassegno humilissimo. Gratie.

Allegato:
Nota delle munitioni da guerra.  
Cattaro

Carubine vechie rote numero dodeci. Numero 12
Cavaletti da moschettoni fornitti numero cento quaranta sie. Numero 146
Cavaletti da moschettoni rotti numero vinti otto. Numero 28
Fiasche di fero numero doicento quaranta sie. Numero 246
Fiasche di fero da moschetto vechie numero quatordeci. Numero 14
Fiasche schizze picolle e grande numero cento sessanta una. Numero 161
Fiasche di legno numero vinti sie. Numero 26
Fiaschoni di legnio numero sessanta quatro. Numero 64
Fiasche di fero da moschettoni da cavaletto numero cinque. Numero 5
Fiasche vechie da moschettoni numero quatro. Numero 4
Brandistochi vechi usati numero ottanta quatro. Numero 84
Spade diverse rotte numero sie. Numero 6
Bandoliere numero mille ottocento disnove. Numero 1.819
Feri overo ponte di feri di piche numero vinti sie. Numero 26
Feri overo ponte de brandistochi numero cento settanta otto. Numero 178
Forcine da moschetto da man numero tremille ottocento dieci. Numero 3.810
Feri di forcine numero doicento quaranta due. Numero 242
Fornimenti di spade diverse numero vinti sie. Numero 26
Pomolli di spade numero otto. Numero 8
Fodri di spade numero cinquanta nove. Numero 59
Aste de brandistochi vecchie numero ottanta tre. Numero 83
Aste di piche vechie numero vinti una. Numero 21
Forcine da moschetti da cavaletto numero nonantatre ½. Numero 93 ½
Forcine da moschetto rotte numero sette. Numero 7
Serpentine da moschettoni numero trenta nove. Numero 39
Serpentine da moschetto da man numero doicento trenta otto. Numero 238
Raschiadori da moschetti numero trenta. Numero 30
Raschiadori da moschetto da cavaletto numero nove. Numero 9
Forcadille [?] da moschettoni numero settanta nove. Numero 79
Sotto mani da moschetto numero trecento ottanta. Numero 380
Sotto mani da moschetto da cavaletto numero trenta sette. Numero 37
Stangette numero tre. Numero 3
Ponte senza aste per [?] cavalli fissi [?] numero settanta una. Numero 71
Cargadure da moschetto armatte numero doicento trenta otto. Numero 238
Bachette da moschetto numero quatro cento nonanata. Numero 490
Bachette da moschettone numero cento ottanta sette. Numero 187
Cavaletti di friso senza aste numero quatordeci. Numero 14
Vide da moschetto da man numero cento quaranta. Numero 140
Stangete de serpentine da moschetti numero nove. Numero 9
Petti di fero con sue schene numero diece. Numero 10
Scinalli di fero senza petti numero cinque. Numero 5
Balle di fero da 60 numero trecento sessanta cinque. Numero 365
Balle di fero da 50 numero otto mille seicento quatordeci. Numero 8.614
Balle di fero da 30 numero tremille quatrocento sessanta sie. Numero 3.466
Balle di fero da 20 numero quatro mille cinquecento settanta due. Numero 4.572
Balle di fero da 14 numero quatro mille quatrocento trenta sette. Numero 4.437
Balle di fero da 12 numero novemille cento otto. Numero 9.108
Balle di fero da 6 numero cenquemile sessanta nove. Numero 5.069
Balle di fero da 3 numero quatro mille siecento ottanta nove. Numero 4.689
Balle di fero da 1 numero quatro mille trecento quaranta sie. Numero 4.346
Letti da colombrina [?] da 60 numero tre. Numero 3
Letti da colombrina [?] da 50 numero otto. Numero 8
Letti da colombrina [?] da 50 vechi due. Numero 2
Letti da canon da 50 novi numero dieci. Numero 10
Letti da colombrina [?] da 30 numero quatro. Numero 4
Letti vechi da colombrina [?] da 30 numero quatro. Numero 4
Letti da 30 novi fornitti quatro. Numero 4
Letti da canon da 30 numero quatro. Numero 4
Letti da colombrina [?] da 20 numero otto. Numero 8
Letti da colombrina [?] da 20 vechi numero 3. Numero 3
Letti da 20 novi fornitti numero quatro. Numero 4
Letti da 20 numero due. Numero 2
Letti da colombrina [?] da 14 novi numero sette. Numero 7
Letti d’Aspido da 12 numero sette. Numero 7
Letti vechi d’aspido da 12 numero cinque. Numero 5
Letti da saevo [?] da 12 numero nove. Numero 9
Letti vechi da saevo [?] da 12 numero sette. Numero 7
Letti da falcon da 6 novi numero otto. Numero 8
Letti da 6 fornitti numero tre. Numero 3
Letti da falcon da 6 da vasello fornitto con ridde numero sette. Numero 7
Letti da falcon da 3 novi numero 7. Numero 7
Letti da falcon da 1 numero tre. Numero 3
Letti da uno vechi numero uno. Numero 1
segue
Ochietti da cadenazzo numero sette cento trenta nove. Numero 739
Golle di fero di barc’armatta numero dodeci. Numero 12
Cozzolli di fero di barc’armata numero sessanta. Numero 60
Cadenazzi da porta numero tre. Numero 3
Cattene da galeoti senza cattenette [testo sovrascritto si legge male] numero tradeci. Numero 13
Line feratte numero 3. Numero 3
Peri de cusinar pegolla numero quatro. Numero 4
Cerchi da fuocho numero trenta sie. Numero 36
Verigolle numero due. Numero 2
Battochi da campane numero undeci. Numero 11
Forme di balle numero mille cinquanta tre. Numero 1.053
Giavistrelli per [?] nani d’alteglaria numero settanta sette. Numero 77
Giavette d’alteglaria numero trecento vinti nove. Numero 329
Ponti feratti numero sie. Numero 6
Lumiere di fero numero tredece. Numero 13
Anelli di porte e balconi numero tre. Numero 3
Cugni da periera con cattene numero una. Numero 1
Ponte di fero d’arme d’aste numero vinti cinque. Numero 25
Zapponi di ferro numero quatro cneto dieci. Numero 410
Badilli novi numero quatro cento undeci. Numero 411
Cazze di rame vechie con sue aste numero vintisette. Numero 27
Chiodi da un pié numero mille cento nonanta quatro. Numero 1.194
Chiodi da due piedi numero siecento trenta uno. Numero 631
Chiodi da mezzo pie numero novecento settanta cinque. Numero 975
Chiodi da due ponte numero cento cinquanta otto. Numero 158
Chiodi da pono numero mille cinquecento ottanta otto. Numero 1.588
Chiodi mantovani numero trecento sessanta. Numero 360
Chiodi da sessanta numero vinti teìremille settecento vintitre. Numero 23.723
Chiodi da pianitta numero mille siecento sessanta nove. Numero 1.660
Chiodi da castagnolla numero novecento settanta due. Numero 972
Chiodi canalli numero mille quatrocento cinquanta. Numero 1.450
Chiodi gondollini numero mille trecento conquanta nove. Numero 1.359
Chiodi berni [?] numero novemille vinti cinque. Numero 9.025
Chiodi ottantini numero mille siecento disnove. Numero 1.619
Chiodi diversi vechi numero trecento otanta. Numero 380
Porochoni numero mille trecento. Numero 1.300
Balle di fero sorbade [?] da falcon e saecro numero trecento vinti . Numero 320
Balle di fero da 9 numero doicento cinquanta. Numero 250
Periere di brazzo numero disdotto. Numero 18
Periere di bronzzo rotte numero due. Numero 2
Mascolli da periera da uno numero trenta tre. Numero 33
Pitardi di bronzzo numero uno. Numero 1
Cregni di ferro numero vinti sette. Numero 27
Cazze di rame numero trenta sie. Numero 36
Cazze di rame da 6 numero quatro. Numero 4
Guarda strazze di latta numero nove. Numero 9
Guarda strazze di legno numero due. Numero 2
Mesure di latta rotte inutille numero sette. Numero 7
Modolli e calcadori vechi inutilli numero ottanta sette. Numero 87
Caceria per [?] scavalcar l’alteglaria numero una. Numero 1
Scallette d’alteglaria con sue carobbe numero quatro. Numero 4
Calcadori d’alteglaria con sue lanzze numero quaranta. Numero 40
Lanzza grezze numero cento ottanta quatro. Numero 184
Scovalli di alteglaria vechi con sue lanzze numero trentanove. Numero 39
Badilli vechi inutilli rotti numero doicento ottanta sette. Numero 287
Mascolli da porta grandi numero sie. Numero 6
cariolle inutille numero cinque. Numero 5
Mollini da man numero otto. Numero 8
Pietre da mollini numero sie. Numero 6
Calcadon d’alteglaria numero quaranta cinque. Numero 45
Modolli per [?] scovolli d’alteglaria numero cento vinti due. Numero 122
Quintane numero una. Numero 1
Seradure da porta numero due. Numero 2
Nassi d’alteglaria numero cento sessanta tre. Numero 163
Cattene di cugnio da periera numero una. Numero 1
Cugni d’olmo numero doicento. Numero 200
Assi da colombrina [?] da 14 numero quatro. Numero 4
Assi da canon da 30 numero tre. Numero 3
Assi da falcon da 6 numero tre. Numero 3
Segue
tavolle di albero numero mille cinquanta cinque. Numero 1.055
Tavolle di arise numero mille sessanta otto. Numero 1.068
Ponti d’albro numero quatrocento cinquanta due. Numero 452
Chiave di arise bastarde numero doicento. Numero 200
Chiave di albro numero cinquecento trenta tre. Numero 533
Moralli di arise numero doicento uno. Numero 201
Muralle di brenta d’albro numero ottocento settanta quattro. Numero 874
Chiaviselle di arise numero undeci. Numero 11
Ponti di arise da refilar numero doicento settanta cinque. Numero 275
Chiave di arise comune numero sessanta due. Numero 62
Schorzzi di brenta d’albro numero dieci. Numero 10
Sotto schorzzi di arise numero tre cento tredece. Numero 313
Sotto schorzzi di albro numero sessanta sie. Numero 66
Chiavi sotto bastarde di albro numero quattro. Numero 4
Rulli di arise numero ottanta due. Numero 82
Rulli di murel di scalon numero cinquanta. Numero 50
Scalloni di albro numero cinquanta. Numero 50
Scalloni d’arise numero nonanta cinque. Numero 95
Pontiselli di albro numero otto. Numero 8
Maggieri di gallia vechi prima [?] numero sessanta otto. Numero 68
Maggieri diversi di nave e galiazze prima [?] numero settanta. Numero 70
Pontiselli d’olmo numero sie. Numero 6
Cavaletti da letto novi prima [?] numero sessanta sie. Numero 66
Tavolle nove per [?] cavaletti numero vinti otto. Numero 28
Torrioni di barc’armatte numero quatro. Numero 4
Mastelli di qua numero disisette. Numero 17
Cavalletti da letto inutilli prima [?] numero sessanta tre ½. Numero 63 ½
Taglie diverse numero cento vinti nove. Numero 129
Manegi di manere, zappe e zapponi numero duemille otto cento sessanta. NUmeto 2.860
Lanzze di albro numero quaranta una. Numero 41
Sechi di legno numero trenta. Numero 30
Zironi di remo di gallia sutil numero sessanta sie. Numero 66
Voltossini di barc’armatta rotti numero cinque. Numero 5
Tenda vechia inutille di canavazza finannumero trenta. Numero 30
Tenda vechia di detta numero una. Numero 1
Tenda di canecazza di mezza vitta [?] fine trenta nove. Numro 39
Gomena vechia di refudo di gallia prima [?] numero quaranta. Numero 40
Gin dareno di gallia sutil prima [?] numero sessanta otto. Numero 68
Palombera di gallia sutil di reffudo prima [?] numero nonanta nove. Numero 99
Mezzanori di tenda di gallia sutil vechio prima [?] numero venti. Numero 20
Armi di gallia sutil di refudo pruma [?] numero quaranta. Numero 40
Grosse di maestra di gallea sutil di reffudo numero due. Numero 2
Scoffone da galento numero trecento trenta due. Numero 332
Schiavine corfiotte numero settanta otto. Numero 78
Schiavine usatte numero cinque. Numero 5
Braghene da galeotto prima [?] numero quarantadue. Numero 42
Scarppe da galeotto prima [?] numero sette. Numero 7
Braghene di pano da soldato prima [?] numero quatro cento settanta quattro. Numero 474
Casache da soldato di panno numero cinquecento quaranta una. Numero 541
Camisse da soldato numero tre mille sessanta sette. Numero 3.067
Camise da galeotto numero trenta. Numero 30
Scarppe da soldato prima [?] numero mille trecento quaranta. Nunero 1.340
Pegolla dura libbre trecento sessanta. Libbre 360
Cattrame libbre quatro mille cinquecento settanta sie. Libbre 4.576
Sachi di canevazza numero doicento sessanta. Numero 260
Sachetti di canevazza numero quattro mille trecento sessanta tre. Numero 4.363
Capelli da soldato numero otto. Numero ottobre
Capelli da galeotto numero vinti due. Numero 22
Rassa di grino brazza numero dieci. Numero 10
Scalla da corda numero due. Numero 2
Bolzze di pelle numero una. Numero 1
Gondarona di pallia sutil numero una. Numero 1
Calzze di panno da soldato prima [?] numero trenta due. Numero 32
Pegolla cotta libbre cinque mille novecento due. Libbre 5.902
Canfora libbre nonanta otto. Libbre 98
Boraso libbre nonanta sie. Libbre 96
Sangragha libbre cento cinquanta. Libbre 150
Salmitria libbre duemilla quatrocento cinquanta nove. Libbre 2.459
Goma arabica libbre vinti sette ½. libbre 27 ½
Solfere libbre mille quaranta due. Libbre 1.042
Oglio di sano libbre nonanata tre. Libbre 93
Argento vivo libbre ottanta sette. Libbre 87
Colla caravella libbre ottanta sette. Libbre 87
Trementina libbre mille doicento cinquanta. Libbre 1.250
Rasa liquida libbre settanta nove. Libbre 79
Rasa grana libbre cinquecento nonanata tre. Libbre 593
Rasa inutille libbre ottocento quaranta quatro. Libbre 844
Oglio di spigho libbre cento quaranta cinque. Libbre 145
Canevo libbre ottanta otto. Libbre 88
Spagho sforzini libbre disisiette. libbre 17
Spagho sutil libbre otto ½. Libbre 8 ½
Carta real quinterne numero cento ottanta nove. Numero 189
tambuchi numero due. Numero 2
Oglio di lino libbre trecento trenta due. Numero 332
Bombe da gorna da 500 armatte numero vinti. Numero 20
Bombe da gorna da 100 armatte numero cinquanta. Numero 50
Bombe da gorna da 50 armatte numero cinquanta. Numero 50
Bombe da 400 armatte numero trenta. Numero 30
Bombe da 100 armatte numero cento. Numero 100
Bombe da ferro da 50 armatte numero cento settanta nove. Numero 179
Bombe da 500 numero cento due. Numero 102
Bombe da 300 numero trecento cinque. Numero 305
Bombe da 100 disarmatte numero settecento. Numero 700
Bombe di fero da 50 disarmate numero mille cento quaranta nove. Numero 1.149
Bombe armatte numero cento. Numero cento
Bombe da 50 vodde numero cinquecento due. Numero 502
Granatte armate numero mille nonanata sette. Numero 1.097
Granatte di mettal spinose aramtte numero vinti cinque. Numero 25
granatte armate inutille numero trenta otto. Numero 38
Granatte di mettal numero ottanta due. Numero 82
Granatte diverse vode numero quatro mille doicento nonanta tre. Numero 4.293
Granatte armatte con sue pignatte numero nonanata due. Numero 92
Trombe da fuochi numero siecento cinque. Numero 605
Trombe da guera inutille marzze numero ottanta una. Numero 81
Trombe vechie armatte numero vinti tre. Numero 23
Trombe da guerra vode numero una. Numero 1
Stramazzetti da fuochi artifficalli numero undeci. Numero 11
Pignatte da fuochi numero trecento tredeci. Numero 313
Pignatte da fuochi inutille numero quatro cento ottanta quatro. Numero 484
Balle luminose numero trecento nove. Numero 309
Balle luminose con granatte da 50 numero trenta tre. Numero 33
Torzzi da vento numero due. Numero 2
Salzzizoni da luminar numero cinquecento quindeci. Numero 515
Salzzizoni da luminar inutilli numero quindeci, Numnero 15
Barilletti fodriganti armati numero vinti due. Numero 22
Fugazzere [?] da fuochi artifficialli numero sie. Numero 6
Fascine da vida disarmatte numero cento disnove. Numero 119
Barilletti da fuochi artifficialle numero dodeci. Numero 12
Bozzoladi inpegolatti numero otto mille settecento tredeci. Numero 8.713
Spollette da bombe da 100. Numero 103
Spollette di legnio numero siecento ottanta. Numero 680
Spollette da 50 numero otto cento. Numero 800
Spolette da granatte numero duemilla cinquecento cinquanta nove. Numero 2.559
Spolette di bombe da 300 numero quatro mille quatrocento. Numero 4.400
Fondelli overo scudelle da bombe da 100 numero trecento trenta sie. Numero 336
Spolette da 100 numero duemille ottocento dodeci. Numero 2.812
Oglio comune barille numero disisette. Numero 17
Zorlette [?] da portar terra numero doicento vinti quatro. Numero 224
Polvere libbre quatro cento quindecimillesettecento trenta otto. Numero 415.738
Balle di piombo libbre tredeci mille novecento settanta cinque. Numero 13.975
Balle di piombo armatte numero cinquecento ottanta. Numero 580
Piombo libbre settanta novemille doicento quaranta tre. Libbre 79.243
Corda corta libbre doicento vintitre mille siecento cinquanta otto. Libbre 223.658
Anzolo S [illeggibile] ragionato