10 dicembre| 1789 Alvise Foscari
Dispaccio del 26 marzo| 1791|
N. (senza numero)
Copia.
Serenissimo principe.
La terminazione in vari articoli che mi do l’onor di rassegnare alle ossequiate considerazioni di vostra serenità l’ho segnate relativamente alli comandi derivatemi colle riverite ducali 15 gennaro decorso, onde garantir il credito della cassa del sopresso monte sopra li pegni di diversi particolari persone, e con esso le azioni delle scuole capitalisti che esibirono danaro al suo fondo, e di alcuni depositi particolari, danaro ch’era stato impiegato sopra tali effetti.
Avendo però in solenne modo resa pubblica la riverita ducale suddetta, il primo passo delle divote mie sollecitudini fu poi di voler che li massari attuale e antecessore con li lor pieggi raffermassero l’obbligo, in cui già erano, di rispondere per ogni diffetto della lor amministrazione, fattomi indi esibir dal cancellier del monte il nome delle persone tutte che si trovano aver pegni nel monte, si rese noto alle stesse la caritatevole pubblica condiscendenza di poter aver li loro effetti, obbligandosi, come fecero, di supplire il pagamento in tre eguali rate, in pena di poter esser astretti con summarie esecuzioni ha pagare in una volta tutto il rispettivo loro debito.
Precisamente viene ciò indicato nel primo e secondo capitolo della terminazione e siccome molti fra li debitori di più rilevante summa sono della classe dei cittadini, così mi sembrò negli articoli 4°, 5°, 6° e 7° d’aggiunger un maggior stimolo alli medesimi per il pagamento di quanto devano, privandoli di ogni voto attivo e passivo nel consiglio, e dall’esercizio da qualunque urbano officio quando comparissero difettivo nelle puntualità delle rate.
Venendo però, come giova credere, a verificarsi l’incasso dell’azioni del monte, che è in tutto di lire 19628:16:6, il capitolo 8 dichiara il modo per distribuirsi il danaro: prima a saziar li depositi particolari, il bagattino spettante alla sanità, indi il credito delle scuole capitalisti; e l’avvanzo, che sarà lire 2098:16:16 qual si riconosce dall’utilità derivate dai censi nel giro di trent’anni, dovrà star, come si stabilisce nel capitolo 9°, in deposito in questa camera fiscale per quelle provide caritatevoli disposizioni che piacerà a vostre eccellenze di commandare.
Essendomi già a senso della prescrizione rivolto alla virtù dell’eccellentissimo magistrato de’ signori Deputati e aggionti alla provvision del danaro con divote mie lettere 16 febbraro decorso nelle quali con dettaglio ho configurato l’ultima relazione che vi è tra le scuole di questo castello e la chiesa parocchiale che trovasi con debiti derivati dalla sua rifabbrica, nella cui cassa ho umiliato che si potevano riffonder li capitali che le scuole medesime avevano investito al monte, onde esimersi per l’avvenire di contar nella cassa fabrica gli annuali loro avvanzi, col restar pure sollevati li cittadini che esercitano urbani offici dal peso di divider l’annuo loro stipendio in cassa fabbrica; conseguenze che si sono contemplate utili a questa popolazione nel dissecco di questo mal ordinato monte, dipenderà il pieno buon esito delle sovrane deliberazioni di vostre eccellenze.
Pinguente, 26 marzo 1791
Segue:
1 Alvise 4° Foscari capitanio di Raspo, Terminazione 26 marzo 1791. Pinguente. Copia.
AS Venezia, Senato. Dispacci dei provveditori da terra e da mar e altre cariche e loro rubricari, fz 1235.
Trascritto in: Piero Fabris - Angelo Muttoni - Giovanni Pedrana, Lettere a Marco Foscari 1789-1792. Appendice. Alvise IV Foscari, Capitano di Raspo dispacci 1789-1792, a cura di Fausto Sartori, Venezia, La Malcontenta, 2011.