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10 dicembre| 1789 Alvise Foscari

Dispaccio del 10 agosto| 1792|

N. (senza numero)

Serenissimo principe.
L’obbedienza alle leggi chiamandomi a umiliar alle riverite considerazioni di vostra serenità ciò che potesse esser riferibile al servizio pubblico e a bene delli sudditi della giurisdizione del capitaniate di Raspo, carica ch’ebbi l’onor di sostenere per benefico indulto di vostre eccellenze a qualche conforto di afflittive circostanze della divota mia famiglia, per non abusarmi della generosa tolleranza dell’eccellentissimo Senato ripasserò brevemente sopra quei soli articoli che possono a debole mio sentimento rendersi meritevoli della paterna sua providenza.
Senza niente immorar però circa la material configurazione del castello di Pinguente, residenza della carica che non merita riflesso alcuno in aspetto di difesa, sarà sufficiente il breve cenno che il soggiorno di quelli sudditi si divide in sei castelli e in undeci ville.
L’ultima enumerazione rilevata col mezzo de’ parochi l’anno decorso presentò milleduecentononantadue famiglie, composta da 1700 persone circa.
Da cinquantanni si è aumentata la popolazione con lusinga di maggior incremento, mentre concorrono da quando in quando a stazionarvi uomini dalla Carnia e da qualche altro angolo circonvicino, esercitando arti che sebbene comuni non si coltivano dalli terrieri.
Il distretto di Pinguente e degli altri castelli e ville offerisce gente di buona pasta, rare essendo le gravi delinquenze nella giurisdizione che accadono nelle parti più lontane della provincia per l’introduzione di alcuni malviventi della limitrofe estera, quali alletando qualche suddito di cativo contegno lo seducono a farsi loro compagno nel praticar violenze e spaleggi.
Per vegliar e impedir l’ingresso de’ forusciti o per ritenerli e condurli nelle forze della giustizia con il reo suddito assoziato alli medesimi, potrebbono essere operativi li tre capi di cento delle cernide delle ville de’ Carsi, per il cui distretto devono transitar per proseguire nello stato.
Ho sottoposto alla virtù di vostre eccellenze colle riverentissime mie lettere 8 agosto 1790 le rimostranze fattemi da essi capi, e il dispiacere che sentono per non esser riguardati in parità degli altri delli cinque castelli nella tenue mensual paga che questi conseguiscono, avendo pure in esse lettere indicato il modo che li potrebbe costituire in grado di attività a freno ed estirpazione delli malviventi senza accrescersi peso alla cassa pubblica, né nessun altro aggravio alli sudditi.
L’esperienza documentando che il popolo agricoltor sia quasi per conseguenza docile, ciò s’incontra in questi sudditi che rassegnati si lasciano diriggere dall’attenta vigilanza che li conduce; potrebbono esser a loro bene anche più comodi se sapessero congiungere al travaglio riflesso necessario alle combinazioni quasi periodiche degli elementi e al suolo che abitano. Fatalmente però non si coltivano con fervore nella giurisdizione che le viti e la semina de’ minuti, spargendosi poca semina di formento nelli campi e nessuna cura mostrando per rinovar li olivi che prima dell’anno 1788, in cui per il sommo gelo perirono nella maggior parte, la produzione di tal necessario requisito bilanciava l’annuo consumo del territorio.
Se li parochi delle chiese della giurisdizione, per l’influenza che seco porta il sacro carattere nell’animo de’ villici, adoperassero avveduto prudente contegno nel loro ministero, potrebbero aver la compiacenza d’instruire la gioventù nella morale evangelica e ridurli con opportuni consigli, essendo essi pure quasi tutti dalla classe del contado, a una coltivazione più conferente al clima, facendo loro aborir l’ebriezza o il sovverchio uso del vino, per cui trovandosi spesso con la fantasia alterata prorompono in risse o in furti, che restringendosi anche in piccole cose promovono discordie e disturbi tra le famiglie.
Quando quella era annessa alla diocesi di Trieste, il prelato con la notizia e l’assenso pubblico la visitava di tempo in tempo e teneva poi sempre di costante permanenza un vicario preposto ai sacerdoti, quale suffragava pure all’esiggenze della curia degli abitanti senza ricorrere alla di lui residenza. Monsignor di Parenzo, al cui zelo sta ora soggetta la chiesa medesima, si fece veder già quattro anni per pochi giorni in via quasi privata a Pinguente, e si prestò sul luogo a somministrar il sacramento della cresima ad alcuni. Per quanto però ho raccolto, il suddetto prelato non si determina a visitar quelle parochie per non essergli prefisso un fondo che somministri in tal occorrenza il bisogno al mantenimento per lui e la sua curia. Tal peso, quando le chiese di Pinguente erano sotto la diocesi di Trieste, veniva supplito dalli parochi e dalle scuole laiche, quali di più concorrevano a formar l’assegnamento di centocinquanta ducati annui fissato al vicario permanente, che mentre invigilava sopra la condotta delli sacerdoti, si prestava pure all’esiggenze d’ordine di ogni capitolare, che ora con pesante incomodo devono ridursi a Parenzo facendo alcuni viaggio di 50 e più miglia a tal effetto.
Se venissero svincolate le scuole dall’obbligazione in cui sono, per terminazione dell’eccellentissimo capitanio di Raspo Cigogna, di versar gli annui loro avanzi alla cassa fabbrica della chiesa maggior, articolo che ho sottoposto alle riverite considerazioni di vostre eccellenze con le divote mie lettere 26 ottobre 1790, come annesso e dipendente dall’asse del monte, per cui con le ducali 15 gennaro susseguente mi derivò comando di rendere informato l’eccellentissimo magistrato dei Deputati e aggionti alla provision del denaro, come mi diedi l’onor di fare con lettere 16 febbraro anno detto che stanno tuttavia sotto il zelante di lui esame, potrebbero supplire le scuole a tal necessario aggravio.
A questo passo, come circostanza relativa, umilierò a vostre eccellenze che la terminazione che riguarda l’incasso del dinaro del sopresso monte approvato dalla sovrana autorità con suo decreto 20 luglio 1791, ebbe la piena sua esecuzione, avendo i debitori supplito con pontualità la prima rata e distribuito il soldo raccoltosi come veniva ordinato. Se però con pari attenzione si riguarderà questo affare, acciò la rata in numerario di quest’anno e così l’ultima dell’anno 1793 abbiano a pagarsi con egual esattezza, saranno intieramente soddisfatte la scuola capitalisti senza verun pubblico né privato disturbo.
Nella total privazione però di arti e di ogni commerzio nella po¬polazione del capitaniato si può riguardar anche come benefizio locale l’ingegno degl’investiti della miniera di alume a Sovvignaco tre miglia circa distante dalla residenza; posto essi avendo in uso per renderla fruttifera applicazione e soldo, impiegano giornalmente varie persone sì all’escavazione e maneggio delle terre che alla fabbrica di utensili per riposizione e trasporto del materiale, ciò che ridonda a vero vantaggio delli circonvicini abitanti, resosi a loro sensibilissimo, particolarmente negli ultimi anni che la sicità aveva minorato la produzione dei grani minuti, poiché molte famiglie dei contadini trovarono nell’occupazione che prima mancava il loro alimento. Siccome a onor della verità posso dir che gl’interessati in tal impresa non hanno risparmiato, per quanto mi si dimostrò in varie volte che fui in persona ad osservar quei lavori, studio e sacrifizio di denaro per costituire l’alume di buona qualità e copiosa alla produzione del vitriol, giunti essendo ultimamente a scuoprir tra le terre, che si mettono in fusione e bollitura, una parte che somministra color rosso consistente per poter dagli artisti adoperarsi in varie opere; così poi devo umiliar che questi generi quando non possono aver spaccio libero e consumo nello stato, io dubito che l’impresa, per li dispendi che ha in contratti per li quali contribuisce annuo livello, non potendo reggere possa andar presto negletta e in abbandono. Offerendo la miniera in se stessa oggetti di ben nazionale, ha ottenuto nel suo nascere sussidi dalla pubblica vigilanza, e però l’ossequio mio crede di dovere a farne proposito all’eccellentissimo Senato che saprà riconoscere il pregio in ogni rapporto delle sue produzioni, onde poi colle sapientissime sue deliberazioni costituirla in grado di attività per somministrare l’occorrente di alume agli artisti dello stato, e così di quegli altri generi egualmente occorrenti ai vari articoli della nazionale industria.
La delegazione cui è decorata dall’eccellentissimo Senato la carica di Raspo onde invigilar alla preservazione dei boschi inquerindo, previ gli assensi dell’eccellentissimo reggimento all’Arsenal, per riconoscere e castigar li colpevoli per arbitrarie recisioni di piante o di opere a coltura che potessero cambiar la loro configurazione, impegna il riverente mio zelo a sottoponere all’ossequiata autorità di vostre eccellenze, che l’esperienza sul luogo nel lungo trattenimento offerì alla debole mia percezione, sopra un articolo che si rende interessante per importantissimi oggetti.
Versato avendo però in questi ultimi anni sopra tal materia li suoi estesi rapporti la virtù di prestantissimi soggetti che la disciplinò con articolata terminazione 16 settembre 1777 approvata da vostra serenità con li decreti 22 novembre susseguente e 23 aprile 1778, l’insufficienza mia non osarebbe ripassar sopra l’argomento già sistemato che non la sola riverente vista di umiliare alla sapienza pubblica alcune indicazioni inerenti all’argomento medesimo, quali potessero per avventura esiggere un più discusso esame per il miglior pubblico servizio.
Abbenché con opportuni presidi si abbia studiato di aumentare e preservare poi le piante che si riconoscono occorrenti alla costruzione navale, pure giornalmente si verificano clandestini arbitrari tagli anche di albori riservati e bollati. La considerazione che ho dato nel periodo di 32 mesi alle pervenute denonzie e alli processi che furono formati nella mia cancellaria per commissione dell’eccellentissimo competente reggimento circa contraffazioni nelli boschi, mi ha messo in dubbio se li guardiani o giudici che presentano nelle rispettive cancellarie della provincia le relazioni, anzi che al fatto in realtà soddisfanno alla sola apparenza e alli particolari loro fini, poiché l’esposizioni quasi sempre senza nominar li rei diminuiscono la quantità o precisa qualità delle piante recise, che le denonzie secrete che si trovano nella cassella appositamente esposta siano pasto di vendetta o d’invidia, non avendo il delatore altro oggetto che d’involger a qualche vessazione un suo emolo. Vien poi prescritto che le denonzie per sì fatte delinquenze che si presentano nelle cancellarie di ogni riparto, passando in quella di Raspo da tre in tre mesi debbano rassegnarsi alle considerazioni dell’eccellentissimo reggimento all’Arsenal, che commette al capitanio di Raspo formazione di processo sopra le trasgressioni che sembrano di maggior rimarco. Per necessaria conseguenza s’incammina l’inquisizione dopo sei otto mesi del successo che si vuol liquidare, e attesa la materia in se stessa tutto fiscale e la nessuna o la sola indicazione de’ rei, riesce vana l’inquisizione o con prove così deboli che il giudice per coscienza non può determinarsi a castigo. In tredeci processi di tal categoria spediti, quattro soli mi esibirono fondamento per far sentire correzione alli colpevoli, onde in tal modo alla perdita di moltissime piante, che la malizia priva dall’uso cui sono destinate, si aggiunge la spesa che soffre la cassa per la formazione de’ processi in cavalcata.
L’aggravio però dell’erario nel trasporto delle piante e ricavati dalli boschi alli litorali, e la loro condotta colli trabacoli alla dominante, è di molta considerazione. Ripassando li reggistri di questa camera, che solamente poteva chiamare alle mie osservazioni, per soldo contatosi alli abboccatori delle condotte del legname sino alli litorali nell’ultimo spirato decennio, lo vidi ascendere alla riguardevole summa di lire 595352 oltre il nolo pagato per il trasporto del legname stesso a Venezia, che sarà presente gli eccellentissimi competenti magistrati. Aggiungendovisi poi l’eventuali combinazioni a perdita del materiale e l’aggravio che risente la cassa nelli costanti stipendi del presidente ispettore, del suo aiutante e delli due capitani ai boschi del riparto dell’Istria, tutto agevolmente calcolabile, può quindi la vigilanza dell’eccellentissimo Senato desumere se potesse esser più conferente al suo reale interesse un qualche altro piano per veder proveduto l’Arsenale del legname che ha bisogno per le giornaliere costruzioni.
Se però, ferma già dovendo essere la provida necessarissima massima che li boschi disegnati e conterminati nell’Istria dovessero preservarsi sempre tali senza nessun svegro o coltura per impianto di viti o semina, acciò fossero nel dovere li proprietari di riguardarli a sola produzione di roveri, la pubblica sapienza versar volesse per riconoscer col confronto della spesa per tutte le accennate categorie se potess’esser utile lasciare alla speculazione degli abitanti della provincia la cura degli alberi il taglio e trasporto delle piante e ricavati alli caricatori più prossimi, fissando adeguata tariffa di pagamento per ogni pezzo sia dretto o curvo, della grandezza e grossezza specificata a uso dell’Arsenale, modulando la providenza con opportuni presidi di tempo e di esiggenze per quantità e qualità. In questo caso basterebbe che vi si trovasse in provincia un solo esperto capitano a’ boschi che, pratico e ben inteso de’ pezzi occorrenti alla naval costruzione, potesse a richiesta d’ogni proprietario disegnarli nelle misure più conformi al bisogno e alla natural loro configurazione, con debito pure di riconoscerli nella loro buona qualità per scortarli con sua fede all’eccellentissimo reggimento competente nell’esser caricati per questi lidi.
Il nuovo espediente dovrebbe promettere incremento di materiale, mentre vieppiù certo ogni proprietario di boschi di non poter cambiar la loro configurazione, prestarebbe studio sì nel moltiplicar li novelami che alla custodia degli alberi, dalli quali contemplarebbe proffitto sia nel trasportarli alli caricatori ad ogni pubblica richiesta o esitandoli a chi volesse acquistarli per conto pubblico. Sta già in pratica questo traffico essendovi varie persone suddite che acquistano legname a costruzione di vascelli dalli boschi delle terre austriache trasportandolo con più lungo e faticoso cammino nelli litorali dell’Istria, ove s’imbarcano per la dominante a uso de’ privati cantieri.
Perisce ora quasi nel suo nascere ogni rovere che si produce ne’ boschi solamente lasciati a uso libero de’ proprietari o in altre terre; il padrone, che non ha lusinga di ritraer proffitto da quella tal pianta, ridotta in stato di essere adoperata a buona opera, la recide per servirsene a basso uso, e vi presterebbe certamente tutta l’attenzione a vederla crescere, quando gli offerisce speranza di lucro.
Internato essendomi in dialogo con alcune persone del contado circa alli boschi e roveri, mi risultò quasi generai la nessuna cura nel veder aumentate le piante, e qualcuno giunse a dirmi che sarebbero li boschi riguardati come serragli di olivi se dalle piante potessero lusingarsi d’aver proffitto. Si risvegliarebbe pure quella dovuta economia per li albori tagliati che ora si neglige affatto, e ciò servirebbe in aumento del materiale. Nella general curazione verificatasi nell’ultimo decennio li conduttori lasciarono in balia delle stagioni o all’arbitrio de’ contadini per povero uso alcune piante di maggior mole, il cui trasporto esiggeva più travaglio e dispendio, e tuttavia si vedono ne’ boschi superiori al fiume pezzi tagliati e resi fracidi nell’abbandono, che sarebbero stati molto opportuni per alcune speciali opere della naval costruzione.
Giovarebbe in ultimo certamente il nuovo piano a impedir le contraffazioni di maggior rilevanza che si praticano impunemente dalle persone più comode che tengono carri a trasporto, o nella si¬curezza di non essere denonziati, o usando avvedute cautele per confidare di non veder comprobate le loro colpe; e la carità del¬l’eccelso Senato sentirebbe pure la compiacenza, ch’è del suo umano instituto, di allontanar cause di vessazioni alli sudditi, non essendovi più motivo per far sussistere per li boschi una inquisizione, riservata nel solo caso li svegri per coltura a viti o semine, che giunge alle volte a disturbar sommamente poveri capi di famiglia che o per uso proprio o per procurarsi pochi denari, spinti dal bisogno si introducono ne’ boschi per reciderne rami.
A piena garantia poi delli tre boschi di assoluto pubblico dominio e possesso, cioè bosco Vidorno nel territorio di San Lorenzo e li due boschi Corneria Grande e Piccola nel territorio di Grisignana, e quello di Caval nel distretto di Carnizza territorio di Polla che non somministra che legna a fassi per fuoco, oltre il premio che si assegna alli guardiani si potrebbe destinare una particolar ispezione di due cittadini della città e castelli suddetti trascegliendoli tra li più onesti e attivi, con debito di apposite visite ne’ boschi medesimi per riconoscere le direzioni delli guardiani, per riferire alla carica di Raspo ogni loro difetto a quelle ordinazioni che venissero stabilite sì per l’aumento delle piante che per l’esatta loro custodia. Venendo premiata l’opera dei più attenti ispettori, che rendessero dopo alcuni anni evvidente il frutto delle loro applicazioni in tal ministero, con qualche titolo di decoro a distinzione e onore, che ben impiegato ha forza di risvegliare l’emulazione nel pubblico servizio, si potrebbe nel momento di far uso del legname di detti boschi di pubblica ragione, usare il metodo d’invito per accordi a taglio squadro e condotta, che sta ora in pratica per tutta la provincia, e prevalersi a pagamento di tal opera d’una porzione del dinaro che ogni anno a titolo di caratata contribuiscono nella camera di Raspo le comunità della provincia in summa di lire 12500 assegnate appunto per il trasporto delle piante dalli boschi nelli litorali, del qual soldo essendosi fatto poco uso nel periodo della mia amministrazione, ho lasciato in cassa ventimille lire circa.
Se però nel desiderio di miglior pubblico servizio e risparmio abbia il mio ossequio oltrepassato i confini delle limitate sue cognizioni contemplando come bene un piano che potesse in realtà esser poi contrasto per più importanti riflessi, io supplico il generoso animo di cadauna di vostre eccellenze a compatire l’inocente traviamento, riguardando clementemente le deboli mie applicazioni derivate da puro zelo.
Venezia, 10 agosto 1792

Allegato:
Foglio dimostrativo il credito delli qui sottoscritti appaltadori per piante e ricavati esequite di reggimento in reggimento in vigor del contratto 30 luglio ’775 del nobilhomo ser Barbon Vicenzo Morosini, stato soddisfatto dalla cassa caratada di Raspo, come appare dalli quaderni di camera in Pinguente. 1792, 2 8giugno.

AS Venezia, Senato. Dispacci dei provveditori da terra e da mar e altre cariche e loro rubricari, fz 1244.
Trascritto in: Piero Fabris - Angelo Muttoni - Giovanni Pedrana, Lettere a Marco Foscari 1789-1792. Appendice. Alvise IV Foscari, Capitano di Raspo dispacci 1789-1792, a cura di Fausto Sartori, Venezia, La Malcontenta, 2011.