15 marzo| 1607 Lorenzo Ghisi
Dispaccio del 15 marzo| 1607|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
sono talmente desolati et destrutti questi suoi poveri suditi dalle insoportabili et […] usure che vengono fatte da alcuni pochi de qui, che se da Vostra serenità non li è in breve […] al sicuro, questo suo fertilissimo paese resterà prestissimo privo de lavoratori de terre. Là, onde sendo il danno che ne segue per il mancamento delli homeni nella coltivatione de tereni importantissimo, né potendo io provederle senza l’auttorittà di Vostra serenità, così perché quatro iudici iudicano appresso di me le cause civil et criminal, come ancho per molti respetti et cause benissimo notte, mi ha parso debito mio di darne a Vostra serenità quella informatione che ricerca el bon governo et indennità di questi populi. Percioché quei che attendono a queste detestandi rapine non si vergognano di dar le biave sporche in credenza a questi contadini per el doppio percio di quello si vendono a contadi, et quando li poveretti credono haver havuto un ster de biava, tanto grande è il sporchezzo che in quella se ritrova che non ariva a pena a tre quarte di bona biava, et con patuir di tornarli al racolto biave con misura colma a quel più basso precio che li pare, avanzano con questi modi illiciti de renuovo de biave dalle legi prohibito in manco de mesi sei più di 150 per […], fomentati poi da un mal uso di questi paesi, sono sta cause che hora se ritrovono molto puochi li habitanti et lavorenti de tereni in questo territorio, poiché era sta introdotto in […] terre dell’Istria che, quando i debitori oppressi da molti debiti causatti da tali usure hano havuto il modo di pagar i sui debiti, sono stati banditi con alternativa che poi in un termine prefisso fossero assolti, ma molti che non hano havuto il modo di pagar sono restratti per la loro povertà, banditi per debiti puri et meri civil [?], et han convenuto fugirsi fuori del suo stato con tutte le loro fameglie. Et la introduttione di questa pessima coruptella è stata una delle principal cause che questo territorio è rimasto molto despopulato, che dove vi errano 73 villagi pieni di lavorenti et si cultivava grandissima quantità de terreni, hora vi sono 14 ville solamente con pochissima gente, et perciò restano incultivati un numero infinito de campi, ma conosciuto da me questa esser cosa molto contraria al giusto et all’honesto et al bon governo de populi et in tutto lontana dalla mente di Vostra serenità, è stata sempre et sarà da me abhorritta. Queste cose, Serenissimo principe, mi ha parso necessario al presente notificarle a Vostra serenità, acciò col suo sapientissimo iudicio la possa far quelle provisioni che ricerca el bisogno presente, che li suoi suditi non si partono di questo territorio, et l’avenir non siano ruinatti et esterminatti. Quanto sii urgentissima questa provisione, et quanto beneficcio sii per aportar al publico et al particular, non è alcuno che non sia consapevole. Percioché se ben receverano alcuni pochi malefficio nelle sue desestradi rapine [?], ne sentiranno ancho infinitti comodo et utile grandissimo, et questo fertilissimo et quasi desertato territorio se riempirà de habitanti, sì quasi quando siano conservati cultivati grandissima quantità de tereni et potrano ancho servir Vostra serenità in tutte quelle ocasioni che al suo prudentissimo iudicio parerano oportune et necessarie. Grazie etc.
Datti di Puola, 15 marzo 1607.
Lorenzo Ghisi, Conte.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.