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15 marzo| 1607 Lorenzo Ghisi

Dispaccio del 12 luglio| 1607|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
essendo hor hora gionto qui il meriga di pomer et quel dalle prementore, che hanno refferto che un patron de una barca o fregazon grande da cazaro [?] e desmonta in terra et ha detto che lui era svalizato eri che fu mercore 11 luio instante, a hora di vespero, et che li hano tolto per valsente de più de ducatti 30.000 de dinari, oltre molte robe et mercantie se ritrova in detta sua barca, et siano menato via doi Ebrei erano in essa barca, ho voluto di novo inviarli le presenti insieme con la […] con constitutto delli predetti merighi, acciò informata del tutto, la possi deliberar quanto al suo sapientissimo iudicio parerà. Gratie etc.
Di Puola 12 luio 1607.

Lorenzo Ghisi, Conte.

A dì 12 lugio 1607 (2 cc.)
Comparse all’officio della cancellaria signor Nicula Nicolichi [?], marigha [?] di Pomer, et denontiò […] ha presentito, che li Uscochi sono smontati in terra alle Prementore, et hanno toltto uno o doi anemali […] et molte braze di rassa, et che hanno svalizato una fregada sopra la quale vi erano alcuni Ebrei come particularmente la potria intender dal marigha delle Prementore.

Die dicta.
Havendo io inteso il Clarissimo signor conte ordinò che fusse costituito il predetto Marigha delle Prementore acciò si possa.

Die dicta.
Costituito davanti il Clarissimo signor conte signor Luca Lipuesi [?], marigha della villa delle Prementore et interrogato, rispose: “Sono ier sera desmontati 10 Scochi di una barca et ne hanno toltto 40 [?] braza di rassa che iera in [?] barca là alla riva, venuta da […] et hanno tolto una cauva [?] et havendo la patrona della cauva mesosi a cridare [?] che l’hanno tornata et havendo visto una barca granda che veniva da Venetia i andò alla sua barca, che iera scosa alla ponta delle Prementore, et che andorno adosso, et l’hanno svalizata et dappoi sendo essa barca svalizata venuta nel porto dalla Prementore ditto Sabioncelo, et è desmontado il patron di essa barca et ha dito che li hanno tolto fra ori et moneda che si ritrovava in detta barca più di ducati 30.000, et ghe hanno toltto il bon et il melgio delle mercantie […] si trovavano et hanno menato via due Ebrei, et lasato in essa barca tre altre Ebree et il patron, si chiama Micho da Cataro, per quanto che ho inteso da lui.” Ad hoc.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.