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15 marzo| 1607 Lorenzo Ghisi

Dispaccio del 21 luglio| 1607|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
se ben credo che il clarissimo signor Polo Bragadin, sopracomito, haveva scritto a Vostra serenità quanto li è sucesso venere passato, 20 instante, mi ha parso debito mio di dargline notitia de tutti i particolari. Venere, Serenissimo principe, zonse in questo porto di Puola detto clarissimo Bragadin con la sua galia e doi barche armade, et subito per relation che havevo havuto dalli homeni di questi comuni, che diligentemente di tempo in tempo mi dano notitia di ogni progresso che puolno veder o saper de schochi, lo avisai che si trovava in porto de Olmo picolo, otto miglia a largo da Puola per mar e quatro per terra, una barca de schochi armada; siccome ancho havevo espedito un homo aposta in Albona per avisar di ciò el clarissimo capitano contra uschochi, et questo clarissimo Bragadin molto diligente, mostrando ardito segno del suo molto valore, subito ciò inteso andò a detta volta e, zonto alla boca del porto de Olmo picolo, trovò la detta barca vuoda de schochi, con un poco rotta a prova, et subito messo a terra cinque albanesi delle sue due barche armade che erano di sua conserva, li mandò a far la discoperta di essi scochi, ma questi cinque albanesi, molto orgogliosi ma puoco acorti, si caciorno tanto avanti che, scoperti che li hebero, non poterno ritirarsi, secondo l’ordine che havevano havuto, onde furono quatro di essi trucidati da essi scochi et morti, et un solo fugì, et doppo fatto tuor i corpi così trucidati et con le zurme che havevano spartide [?] dal busto [?] alcuni di loro, si partì detto clarissimo Bragadin con la sua glia et con le predette doi barche armade, facendo condur via in la predetta barca de schochi da loro abandonata et un’altra barca medemamente de scochi che za pochi zorni altri scochi per fortuna havevano lassato un poco rotta in detto porto, con una peotta della mercantia che havevano i predetti scochi spogliata la medesima […] li marineri scrivò et i medesimi mandatti dalla sanità per Spalatto, ne fui hora […] saputo dove si sia ritirato detto clarissimo sopracomito con la galia et le predette barche. Questi schochi subito che hebbero amazato li predetti albanesi, si sono ritirati alla scolla del boscho de […], minaciando di voler far di dani in questa provincia, et doppo che si hano fatto condur la sua roba da i marinari et altri della peotta della mercantia, fin apresso al detto bosco li hano licentiati senza far despiacer ad alcuno. Sendo mo venere di notte avisato io di tal successo circa le doi hore di note, subito espedii persone al castel di Momaran [?] et ad altri nostri comuni, per avisarli che si metessero in arme et non lassar che facino dano, et similmente scrissi al capitanio Migier Marignan, capitano delle cernide habile in Dignano, che immediate dovesse venire con quanti soldati poteva alla loro volta, aciò non facessero qualche dano a questi comuni, ma non essendosi trovato detto capitanio per esser andato a Venetia, né suo servente non si ha mosso alcun soldato in un bisogno tale.  Et perché il suo zamburi [?] mi avisa che non vi è preparamento di polvere né di piombo né di corde, le mando la lettera scrittami dal detto tamburino, aciò Vostra serenità possa col suo sapientissimo giudicio dar quei ordeni che intorno ciò le parerano oportuni et necessari. Et hora aposta è venuto uno da Montichio [?] alla casa dei clarissimi Barbarighi, ma non li hano fato altro danno che de vin e pan che hanno […] et un zorzariol [?] che li hano tolto al suo fator. Et il capitano di Momaran mi avisa che questa note hano dormito in Marzan [?] et poi tolto la volta dell’imperio, la lettera del quale simil le mando, ma sia certa la Serenità vostra che quanto di tempo in […] ocorerà in questo […] ne darò subito aviso alla Serenità vostra. Gratie etc.
Di Puola, 21 luio 1607.

Lorenzo Ghisi, conte.

Allegati:
1607, a dì 20 luio (1 c.)
Comparse avanti el clarissimo signor conte Micula Cricholichi, […] di Pomer, et debibtuò come questa matina a bon ora sono venuti quatro scochi alle prementore et hano menato con loro uno dalle prementore nominato Iure Gubrisich, come particularmente si potrà in fedes iure dal meriga delle prementore, venuto con lui qui a Puola.
Et illico [?]
Constituito davanti el clarissimo signor conte Luca Slicevich, meriga delle prementore, et interogato respose: “Questa matina a bon ora nell’alba sono venuti quatro schochi in la vila delle prementore et dicevano che erano tre barche alla ponta delle prementore, et doi de loro levorno Iure Gubrisich, nostro vesin [?] dalle prementore et si […] condur al porto dell’Olmo picolo, dove era la sua barca che havevano cassa rotta, et li altri doi andorno alla porta delle prementore, dove erano le sue barche, et ne ha minaciato di brusarne in casa et tagliarne la sopra se dicemo niente et se famo che vengano a dir cosa alcuna a Puola, et dissero che volevano andar a veder se passava qualche barcha per volerla svalisar.

1607, a dì 20 luio (1 c.)
Costituito davanti el clarissimo signor conte Iure Grebosich dalle prementore et interogato che cosa li sii ocorsa stamatina con scochi, respose: “Stanote dormiva sopra la mia ara et Iuane, fiol de Martin Slizevich, mi vene a desmisiar e mi disse che non so che zeente mi dimandava e mi ge rispose che zente giera quella che mi domandava, et lui mi rispose che giera albanesi delle barche armade e mi subito me vesti e venii a trovarli e mi non li conosceva, e in quello visti che giera un che giera sta in galia con me che giera scapa della galia loredana, e haveva mena e aiuta a menar via cadauna galia che nome Iuome Budevich da Zara, del contado de Zara, e lui me domandò che gli schochi che dani che i haveva fato e mi ge dissi che haveva […] che i havea parso un caramussal de turchi con pur assai roba e loro se desperava perché i giera restai de quel viazzo et non giera sta con loro e mi fece comprir de vestiti e fecemi andar con lui et un altro nel porto de Olmo piclo, che loro ne faceva andarge per hora, e così conveni andar con loro sin al detto porto, e quando zonsi al detto porto vi era una sua barca sola con forsi 40 homeni, ma prima che me partissi dalle medesime hore dssi a mi fratello suocero che dovisse andar avisar el merigo che i scochi me menava via, che vado, che eg ge sia anda e che il meriga sia venuto a Puola ad avisar sto fatto, et quando fui in detto porto de Olmicel picolo, i me cominciò a domandar delle galie et delle barche armade e mi ge dissi che tutte giera anda alla volta de Cataro e i me dese da magnar e da biver e de vin bianco o de Santa Maura, che fra dar del buo alle stille e me disse che i voleva star la fin che i vedesse de qualche barca o fregada che passasse poi volerlo despogiar e me pregava mi che so del paese che andasse a far la spia se venisse barche armade o galie, ma mi scusai e li pregai che i lassasse andar a casa perché anchio se ha da […] e così con gran fatica me licentiai da loro al megio che ho possuo e se ben se libiava anchuo da mi ho voluto venir a dar nuova alla iustitia et a Vostra serenità […] perché so quanto importa queste cose dicens […] ho cognosciuto questo Iuane Budevich dal costa di Zara da Porto schiavina, chel se […] con za a mi disse […] che tutti do gerimo in conserva, mi giera sforzato con il clarissimo signor Mani Moro e lui giera scapolo con un Jacopo Barbaro se ben ricordo il nome. E questo è quanto mi so et mi è ozzi ocorso.”

1607 a dì 20 luio, venere di note, a hore doi. (1 c.)
Comparse el mariga de Pomer davanti al clarissimo signor conte et refferi qualmente: “Havendo el clarissimo sopracomito Bragadin messo in terra cinque albanesi per veder de i scochi che havevano cassato una sua barca in Olmo picolo quatro di essi albanesi sono sta amazati da i predetti schochi et ha aiutato a meter detti homeni in barca dei albanesi che sono doi barche con essa galia et li schochi al numero de 32 sono andati con le sue robe et con altri sette della barca della mercantia verso il bosco de Magran et andati un pezzo avanti hanno licentiato prima quatro di essi homeni et poi altri tre che sono in […] ma dati da Venezia per andar a Spalato per nettar la predetta terra et el clarissimo sopracomito con la galia è andato verso Rovigno et per quanto hanno ditto questi picegamozzi questi schochi minaciavano di voler far gran dani in questa provincia. Et essendo andati al porto de Olmo picolo, hano visto che la galia menava via anche la predetta barca della mercantia dove i predetti sono venuti con detto meriga per andar a trovar la sua barca.”

Lettera di Zuane Zaburso (?), nella quale viene fatta richiesta di polvere e munizioni. (1 c.)

Clarissimo signor et patron ossequiendissimo, (1 c.)
questa mattina ho ricevuto la litera di sua signoria clarissima e subito ho messo al ordene quanto aveva bisogno iusta la comision di vostra signoria clarissima, ma prima di far altro fino chi si […] la zente, ho procurato di intenser con ogni diligentia saper aviso dove che son stato in Maurana [?] et ho trovato che trenta in circha di essi uscochi ano dormito questa note in Maurana e sono zonti lì a dui ore di note, e si ha fatto dar pan e vin, né altro è successo, e questa matina avanti l’alba hano tolto dui omini da Maurana e li hanno fatti andar con loro alla volta dell’imperio, sì che si farà bisogno ad ogni beneficio publico alla qual umilmente a Vostra signoria clarissima bagio le mani.
Di Momavan li 21 luio 1607.
Di vostra signoria clarissimo, affettuosissimo servitor,
Pasqualin Vimanic, […] capitano.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.