15 marzo| 1607 Lorenzo Ghisi
Dispaccio del 24 luglio| 1607|
N. (senza numero)
Serenissimo principe,
essendo oggi capitato in questo porto di Puola una barca da Liesena che vien da Fiume, ho fato tuor el constituto del patron et, perché nel suo constituto ha detto che 400 Schochi son fatti forti nel castel de Ledenizze, tre mia a largo dal mar, et che in la spiazza vicina a detto castelo hano tirato sie barche in terra et che li imperiali non li vuoleno acettar né a Segna né altrove, mi ha parso di darli del tutto notitia et mandarli el constituto del patron di essa barca, aciò se fosse vero che non fossero acetadi da Imperiali, non venissero all’imprisa a far qualche danno ai luoghi di Vostra serenità. Aviso anche la Serenità vostra qualmente, doppo le ultime scritte in materia delli 32 Schochi che amazorno li quatro Albanesi, tengo aviso che questi 32 Schochi hano menato via 29 cavali, quatro tolti in Marzana, villa de Puola, et il resto tolti in la contrada de Dignar et di Barbana, et sono andati tutti alla volta dei luoghi dell’imperio, et quanto di tempo in tempo intenderò darò subito diligente aviso a Vostra serenità. Gratie etc.
Datti di Puola, 24 luio 1607.
Lorenzo Ghisi, Conte.
Allegato:
A dì 24 lugio 1607 (1 c.)
Constituto davanti il Clarissimo signor conte il patron Iacomo di Vicenzo da Liesena, venuto al presente per quanto si vede dalla sua fede da Fiume, fatta sotto li 20 instante, et dimandatoli che nova che sia di Uscochi, rispose: “Sonno tre zorni che mi ho partito da Fiume et ho visto che l’ordene del Governator di Fiume era sta disfato un’ostaria che è fuori della terra di Fiume, buta zo le case et muro et desfate del tutto et che il voleva farne disfar un’altra, che i ordenò al patron di essa che la desfacesse, se non che l’haveriano butato zo con l’alterie [?], e non lasciano intrar niuno scocho, et ha messo gran pena chi compra niuna roba dei suoi botini; et mentre era io a Fiume, vene un capitanio di Scochi con cinque Scochi, che il iera capitanio di Baglio [?], che e […] di Schisa, qual luogho di Baglio fu dell’illustrissimo Tiepolo butato a tera et doppo la pace lo hanno refatto, et questo capitanio disse che tutti i Scochi al numero di 400 se haveva reduto et fatto forti in un casteleto che si chiama Sednice, tre mia alargho del mar e 20 milgia alargho da Fiume, e che ghe manda [?] due barche di Scochi; ma in latera di Fiume […] lo volse lasar venir et doppo che i ga scomenzato a scorzizae et buttinar i disse, che i non li lasa andar nianche a Segna, et di più si disse che il Principe di Austria li manda contra capitanio con 500 Tedeschi armadi là a quel […] di Sedinice, e che la scrito alla Signoria di Venetia che mandase zente e galie per […] che loro li havevano asaltadi, che sia vero o no nol so, ma basta che mi ho sentido a dir a quel capitanio, ma con li proprii ochi ho visto a destar et spianar la casa del ostaria.” Interrogato, respose: “Per quanto ho inteso ghe iera sei barche in terra alla spiaza di Sediniza.” Ad […].
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.