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15 marzo| 1607 Lorenzo Ghisi

Dispaccio del 14 agosto| 1607|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
se ben la Serenità vostra è più che certa della mala fede de Segna et de segnani, et che qualche volta sotto diversi non ben paliatti colori fingono di coprir et la predetta sua mala fede et il formento che dano a Schochi loro principal nido et refugio, sendo nondimeno capitato di novo in questo porto Alessandro di Murari, da Chioza, habbita a Rimano, patron di barca, che tanto più col suo constituto fa il tutto palese et manifesto, mi ha parso per convenienti respetti inviarli el predetto suo […] et se altro mi ocorerà che sii di qualche momento, non mancarò di dargline subito particular aviso. Gratie etc.
Datti di Puola 14 agosto 1607.

Lorenzo Ghisi, Conte.    

Allegato:
1607 a dì 13 accorso. [2 cc.]
Essendo venuto a orechie al Clarissimo signor conte che Alessandro di Murari da Chioza, patron de barca, è tornato con la sua barca in porto di Puola, ordinò che il patron fosse fato venir davanti Sua signoria clarissima et fosse costitutito.
Illito [?]
Fato venir el patrono Alessandro davanti Sua signoria clarissima et dimandandoli, da poi che lui fu despoiado a Sabioncello dai Scochi, che cosa li è ocorso con schochi, rispose subito che “Fui spoiado da quei marioli dei Schochi et che veni a Puola a darvi la nuova che i me haveva tolto i soldi et bastonato, andai alla volta di Ossero [?], et quando fui alla ponta di Ossero io [?] vidi una barca de Schochi che me remurchiò fin a Onia [?], et quando fui a Onia trovii altri cinque barche de Schochi e tutti più de 200 mi sallorno in barca et mi tolsero fra tutti 46 barile de vin, e poi i me fice una poliza che andava al Capitanio di Segna, dicendomi che dovesse andar a Segna dal Capitanio, che lui con quella polizza mi haveria pagato, e mi comisse che dovesse andar per Quarner, e così mi parli per andar alla volta de Vegia, et quatro zorni da po’ che mi parli da Onia, quando fui alla volta de Dosbanizza, mi soprazonse una di quelle sie barche e me remurchiò a Porto Re alla volta de Bucari, e zonto in Porto Re i me tolse el restante de vin che haveva in barca, che podeva esser da 20 barile, e trovai le altre cinque barche che haveva remurchiato a Caramussolin de […] cargo de priciosissime mercantie, et là in quel Porto de Re i sparsi tra loro el bohia [?] del ditto Caramussolin, che […] pur assai pezze di damaschi, rasi e pani altri de diversione, molte camisee [?] e molti reali ducatoni, et in quel […] del […] i me pagò in tanti ducattoni reali tutto el […] che i me haveva tolto. Et un de quei voivoda messe nella mia barca tutta roba che ge giera tocata in sua parte e me remurchiò a Segna.” Disoli chi giera in quel Caramussolin là a Porto Re, respose “Ge giera quatro turchi e sie armeni, e tutta la sua marinarezza, ma i scochi amazò tre di essi Turchi e i sie Armeni et l’altro Turcho si fece cristian, e mi ho visto i predetti Turchi vivi nel Caramussolin el zorno, et la sera i ho visti morti in aqua.” Disoli quando fossi a Segna che seguì, “Quando fui a Segna gie fu […] le porti e non […] i schochi, ma ge ne vene fuora delli altri Schochi et specialmente quei che me tolse i dinari e quei vaivoda ge prohisto che i me dovesse dar el fato mio, e […] d’acordo i me restituì delle quatro parte, le tre dei dinari che i me haveva tolto. Ma se ben i […] quali le porti le done, veniva fuora di un portillo [?] a lavar drappi et che questa scusa le portava dentro la roba del Caramussolin, et molti per le balestrriere e boca delle bombardiere i ha messo dentro gran roba che Puola [?] ge ne somaxa in le barche, et in qual tempo che stitti a Segna vene un capitanio de Todeschi con 120 Todeschi, ma quando i Schochi […] che el veniva, i ge andò incontra e nol lassò aprossimar alla città, ma fu detto che i aspetava un general con 2.500 Todeschi per voler remediar a questi grandi insulti, ma mi subito che poli haver licenzià da loro mi parsi e non so se i sia instadi dentro né no.”
Quibus habitis.

Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 4
Trascrizione di Francesco Danieli.