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4 marzo| 1614 Luca Pesaro

Dispaccio del 25 aprile| 1614|

N.

Serenissimo Principe,
continuavano tuttavia gl’Uscochi a farsi sentir nelli scogli di questa giurisditione poiché oltre quanto significai riverentemente alla Serenità Vostra nelle ultime mie lettere in tal proposito; s’è hoggi inteso che da disdotto di costoro siano li 22 del presente state svalisate tre marciliane, che partite da Venetia per andar verso Levante erano sorte nel porto delli Peschiere di Sale, havendo loro tolto molte panine, zucari, spitiarie, danari et altro, et restandone mal tratati li marinari. Dal qual dlitto passati ad un altro scoglio, dove pure si trovava sorta un’altra nave venitiana, il nome della quale non si sa per ancora, circa la mezza notte l’assaltorono, et havendo trovato oppositioni la combatterono, con morte d’archibugiata d’uno delli marinari, fin che accostatisi a quella et levategli le diffese vi montarono sopra, bottinando molte robbe et facendo in essa gran strepito et insolenza. Il capo di questi Uscochi si chiama Vrizza, et tra questi si trovava un Biasio Ciobanovich di questa giurisditione che già circa vinti anni si è formato a Segna. Di questo successo vengo a darne riverente conto alla Serenità Vostra, come anco ne do parte all’Illustrissimo signor Capitano in Golfo, a fine che possa servirsi dell’aviso di quel modo che li parerà espediente, et che comporta l’oppressione di queste aque, così frequentemente infestate et dannegiate da questi ladri con tanta iattura et pregiuditio della sicurtà commune.
Mentre scrivo le presenti mi vien fatto intender da persona confidente che pratica nel paese turchesco, che corre voce doversi il Sanzaco de’ confini di ordini da’ suoi superiori transferir ad Hrovazzo, per trattenervisi là maggior parte della sua ressidenza et fabricarsi doi o tre barche armate. Aviso che sì come quando sia vero, doverà portar seco molte considerationi et per ciò non lascierò da parte per venirne nell’intiera cognitione alcuna diligenza; così mi riesce poco verisimile non vedendo tale emergente che possa dar materia a questa insuretione. Io starò occulato per cavarne quei maggior particolari che mi sarà possibile, et per darlene quel riverente conto ch’è di mio debito. Gratie etc.
Di Zara, li 25 aprile 1614.

Luca Pesaro, Capitano Vice Conte.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.