7 giugno| 1614 Marco Pizzamano
Dispaccio del 29 agosto| 1614|
N.
Serenissimo Principe,
È partito de qui alli 27 del instante l’Illustrissimo signor Capitano Thiepolo, et nella sua partenza mi ha racomandato l’arsile della galea grossa lasciata in questo porto, sopra la quale vi essendo rimasti altro che soli tre huomini per custodia di quello, delli armizi et altro, ho convenuto trovarne un altro acciò si possi supplire di notte alle sentinelle et habbi ad esser guardato come si deve. Ma quello che più importa il detto arsile fa gran acqua, che perciò si tengono del continuo diece persone a seccare, et con tutto ciò stentano a ripararla. Onde vedendo io da una parte che per me non si può far provisione alcuna di far che sia ricondotto costì, et dall’altra considerando che quando mi dovesse fermar longo tempo vi andarebbe grossa spesa al publico nelli mercenari, ho preso espediente di darne come facio riverente conto a Vostra Serenità, perché possi d’intorno a detto arsile prender quella rissolutione et dar quel ordene che giudicarà esser bene che tanto ho voluto rappresentare alla Sublimità Vostra, per debito mio. Gratie etc.
Di Zara, a’ 29 agosto 1614.
Marco Pizzamano, Capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 13.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.