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22 dicembre| 1649 Filippo Boldu

Dispaccio del 1| febbraio| 1650|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
Coll’occasione che spedisco all’eccellentissimo signor generale caichio espresso in adempimento delle sue commissioni col riporto pervenuto questa mattina al signor cavalier Bolizza, dal solito confidente di Ragusi, che comprende le notitie della partenza da Spagna dell’ambasciator turco per il suo ritorno per […]; esseguisco nel tempo stesso il mio humilissimo debito coll’aggiongerlo occluso anco alla Serenità vostra, a cui non resto con tal opportunità di rinovare le angustie del mio stato nel sospirare i soccorsi dei viveri et di denaro per una piazza languente, per un pressidio pieno di miseria et di calamità. Non devo far novo epilogo alli bisogni rappresentati per non accrescer le molestie alle Eccellenze vostre. Le urgenze sono arrivate al colmo, in modo che per schivare qualche sinistro ho dovuto di necessità ultimamente obligare questi patroni, che partono con mercantie a far qualche imprestito, con promessa della retitutione col primo publico danaro; le barche armate colla galea continuano nella privatione di tutti li commodi riddotte in stato di non poter prestar alcun servitio, senza remi et senza tende, per mancanza dei quali convengono servirsi delle vele, che doppiamente restano logorate con sommo pregiuditio dei publici interessi. Gratie etc.
Cattaro, li primo febraio 1649 m.v.

Filippo Boldu, proveditor estraordinario.

Allegato:
Da Ragusi li 30 genaro 1650 al signor cavalier Francesco Bolizza, recapitata li primo febraio a Cattaro. (1 c.)
Sotto hieri, doppo il mezo giorno, essendo venute lettere a questi signori da Napoli per lettura delle quali fu ordinato il consiglio di pregadi circa 21 hora, ma per non haver potuto radunare detto concilio per mancanza di uno al numero necessario, et attrovandomi io ressentito in un fatto, portai in sedia [?]; con qual lettere vi è havuto aviso dal nostro agente di Napoli, scritte li 29 del passato mese, che quel turco vi è partito da Spagna verso Napoli, con don Alegretto Blegreti, et che verrano qui per passare alla volta di Costantinopoli, però ho voluto avisare a tempo, et come mi ha ricercato, perché credo che fra breve verano qui, sopponendosi che fin hora siano arrivati a Napoli, et l’invio della sua barca di qui è stato molto a proposito, per mancanza a me di altro confidente mezo di qui.
L’armata delle navi spagnole ritorna da Spagna verso Italia sotto il comando del viceré di Napoli, dove quel signore per tal occorrenza è bisogno, ha fermato l’armirante Balach, il quale destinava venire qui come l’avisai.
Da Francia sono usciti 24 galioni, et sono andati intorno la Sardegna a corseggiare, et in quella corte con tuttavia rumori domestici. Non posso più scrivere per esser convalescente et molto travagliato, et sempre più mortificato et appassionato, vedendo tuttavia non haver altro che buone parole dal suo affetto, et scritto. Stamane son uscito in piazza per poter parlare con l’Ipsich de qui espedito da vostra signoria [?] per concertar modo di consignarle secrete le presenti per lei, alla quale aggiungo rissolutione, non havendo quanto mi è stato promesso, tralasciarò di travagliare di avantaggio, per preservarmi la vita et honore da tante invidie et pericoli, et fine [?].

AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 1
Trascrizione di Francesco Danieli.