22 dicembre| 1649 Filippo Boldu
Dispaccio del 4| maggio| 1650|
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe,
allegata sarà la compartita et il dispenso fatto delli ducati 6.000, trasmessi ultimamente di ordine della Serenità vostra con fregata et con l’illustrissimo signor rettor et proveditor Diedo, per servitio di questa camera. Oltre il salario di sua signoria illustrissima, degli illustrissimi signori podestà di Budua, camerlengo et di questo raggionato, tutto lo resto ha servito per rissarcire buona parte di quelli che fino hora con imprestiti, come divotamente accennai di già in publico, mi hanno dato modo di sostentare le militie; la convenienza et l’impegno di mia fede, havendomi persuaso ad osservare questa necessaria puntualità, per poter in altra occorrenza publica promettermi simile aiuto. Molti però sono restati scoperti, la piciol summa non havendo permesso di supplire a tutti li pesi et io nel grado della maggior agitatione, costituito nella primiera necessità, battuto dalle continue istanze di quelli che servono, che non amettono le difficoltà né le dilationi dei ricapiti. All’illustrissimo signor rettor et proveditore precessore Gabriel ho fatto conoscer viva [?] l’impossibilità in questo stato angustissimo di supplire alla sodisfattione dei suoi avanzi; quali di molto sarebbero restati diminuiti, se li 1.000 ducati che nel precedente compartimento hebbe di ordine mio a diffalso [?] dei suoi salarii et utilità dei Sali, non gli havesse fatto girar in camera ad estintione delle bollette private, che si trovavano nelle sue mani, havendole in ogni modo esibito di far ricever in publico tutto il debito che egli tenesse con particolar persone, per estinguerlo coll’arrivo del prossimo denaro; che le occupationi di questo raggionato tutto intento all’espeditione [?] dei conti di Sua signoria illustrissima non lo tenessero divertito dalla revisione della scrittura, haverebbe la Serenità vostra con le presenti il stato della camera et il credito delle militie, et dei particolari che ascende a summia considerabile. Le capiterà un’altra prima occasione. In tanto non devo io ammetter per capo di publico particolar rispetto di supplicare la deliberatione di novo provedimento et di danaro et dei biscotti, supponendo incominati li 1.000 staia di formento già deliberati; il bisogno dei quali è molto vicino, non essendo valevoli le fortune ristrettissime dei sudditi a poter lungamente ressistere, né io a supperare l’impossibile in mantenire questo pressidio et le barche armate senza i mezi degli aiuti.
Da ultimi riporti si tiene che il sangiacco di Scuttari, se ben commandato col mezo di Capigi [?] di andar in Candia, si diffenda col pretesto di mantenir in fede il paese, aciò non continui a ribellarsi.
Che quello di Erzegovina facia raccolta di gente, restando per ciò sospesi molto gli animi di confinanti dal timore dell’oppressione.
A Castelnovo si è accresciuto il numero delle fuste, due di queste essendo di sedici in disdotto banchi, et le altre otto in qualità di caichi di otto in 10 remi, tutti allestiti per travagliare questo canale, alla diffesa del quale preposte otto barche armate et una galea, non si manca di tutta la vigilanza, per evitare ogni pregiuditio, ma se uscirano nel tempo stesso quelle di Dulcigno, come si crede, con oggetti di infestare questi mari, senza maggiori forze non si potra ressistere in tante parti, come ho significato anco all’eccellentissimo signor generale, a cui in adempimento del mio debito porto la notitia di tutte le occorrenze. Gratie etc.
Cattaro, li 4 maggio 1650.
Filippo Boldu, proveditor estraordinario.
Allegati:
Rendiconto del denaro giunto da Venezia durante il reggimento del rettore di Cattaro Antonio Diedo (2 cc.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 1
Trascrizione di Francesco Danieli.