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22 dicembre| 1649 Filippo Boldu

Dispaccio del 28 agosto| 1650|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,
Alaibeg Cenghich, novo sangiacco di Arzegovina, si ritrova a Pleuglia, quattro giornate di qua luntano, con poca gente: è stato a ritrovarlo in persona il sangiacco di Scutari et l’aboccamento loro ha dato motivo a questi confinanti di tanto maggior gelosia, quanto che i nixichi in particolare hanno occasione di sospettare molto di sua persona, per le precedenti reciproche offese et sangui occorsi tra di loro: quello di Scutari si è restituito alle sue case, per quello mi perviene con dupplicati riporti di hoggi, con opinione di travagliar questi confini. Tre fuste di Dulcigno si ritrovano in golfo. Di tutto ne facio avanciar l’aviso anco all’eccellentissimo signor generale, con ogni altra occorrenza in adempimento del proprio debito.
Il stato di questa camera è, quale con più mano di mie riverentissime lettere ho significato alle Eccellenze vostre, aggravato da debiti et da molte occorrenze. L’animo mio, combattuto dalla maggior passione, per il dubbio di provare in questo fine della carica quello non ho incontrato prima per la mancanza, anzi total privatione dei mezi, per soccorrer alle correnti necessità della militia, la quale, costretta di vender per la metà meno il pane che le viene soministrato di ragion publica, si rende della pietà delle Eccellenze vostre. Nel ritardo che si frapone all’espedittione, io devo supplicar humilmente la Serenità vostra ad aggionger gli eccitamenti all’illustrissimo successore per la sua comparsa, ogni altro mezo conoscendo infruttuoso, per render in qualche parte consolate queste povere genti, le quali stan anelando il respiro et gli aiuti. Gratie etc.
Cattaro, li 28 agosto 1650.

Filippo Boldu, proveditor estraordinario.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 1
Trascrizione di Francesco Danieli.