• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

22 dicembre| 1649 Filippo Boldu

Dispaccio del 5| gennaio| 1651|


N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,
speravo a questa hora esser in Patria et, coll’arrivo dell’illustrissimo successore, veder sovenute le necessità di questa piazza, ma trattenuto ancora dopo sei mesi di gratiosa licenza et riddotto in stato agonizante di aiuti, senza denaro, senza un grano di sale, senza un’oncia di biscotto et senza formento, con un tempo horrido, che contende l’arrivo dei soccorsi con 500 fanti in circa con una galea, et cinque barche armate alle spalle, non posso per scarico di me stesso di non reiterarne le notitie alle Eccellenze vostre, aciò si compiaciano rifletter, non meno alle angustie del mio animo, che alli soprastanti pericoli delle sollevationi di queste militie; le monitioni sono riddote con soli 1.300 stara di miglio, 200 stara di sorgo turco, 80 stara di fave et 10 migliara di risi: l’esistimatione della piazza et la qualità dei tempi non devono admetter che ella si conservi in tale debolezza, ma che con tutta la possibil celerità sia munita, a misura del bisogno, di ogni genere di grano, mentre da niuna cosa può esser più pregiudicata quanto dalle mancanze, i cittadini trovandosi esausti et i distrittuali languenti; et certamente non potrà che complire al vantaggio del servitio publico che l’espeditione sia fatta a drittura, poiché 300 miglia luntana da Zara, non può alle occorrenze esser in momenti sovvenuta, fraponendosi per ordinario l’intervallo di un mese dalle espeditioni, fino si habbino le risposte et le deliberationi. Questi giorni, per supplire al terzo dei soldati, ho dovuti in diffetti di altri mezi far dispensare intorno 60 stara di fava a questi popoli; et perciò, fatto venir a me li capi della communità et dell’università, come gli ultimi, che comprendono la maggior parte, et quasi l’universale con gran prontezza si sono humiliati al motivo et senza alcuna difficoltà ricevuto la compartita, così alcuni pochi della comunità, se ben di fortune commode, hanno con publico scandalo mostrato qualche ressistenza, fomentati in ciò da chi non cessa di dar moto et calore a tutte le novità, senza punto stimare le reiterate publiche ammonitioni. Con questa espeditione io rappresento le urgenze della piazza, come ho fatto anco per il passato all’eccellentissimo signor generale, dalle cui benignità, quando vi sia il modo, io dovevo sperare ogni possibile assistenza; ma se li sovegni saran differiti, io preveggo certamente inseparabile qualche grave disordine, con inesplicabile mia passione, per dover nel fine di questo mio servitio esser spettattore di quei accidenti, che fin’hora ho tenuto divertiti (sa Dio) col asperar l’impossibile, per sodisfar al debito di buon cittadino della mia Patria. Gratie etc.
Cattaro, li 5 genaro 1650 more veneto.

Filippo Boldu, proveditor estraordinario.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 1
Trascrizione di Francesco Danieli.